lunedì 10 luglio 2017

TEMPO NON EVOLUTIVO nel rapporto con un narcisista psicopatico



Il narcisista psicopatico immobilizza e ferma il tempo delle relazioni per tutta la sua durata. Prima che nascano. Durante il loro apparente svolgimento (perché tutto è una finzione creata ad arte). Nel momento della rottura. Il tempo passa pieno di eventi, comunicazioni, discussioni, litigi, riconciliazioni, che si susseguono ad ondate con un ritmo poco prevedibile.
 
Ma il tempo interno di questi soggetti tossici è fermo perché NON EVOLUTIVO. Non consentono mai un vero cambiamento, una soluzione dei problemi, una comunicazione chiara, un chiarimento definitivo nel bene e nel male. Sono capaci di guadagnare tempo manipolando per mesi, per anni o per tutta la vita. Immobilizzano il partner in una rete di follia e perversione: non amato-non lasciato, né vivo – né morto.
 
Il potere del narcisista perverso è proprio quello di protrarre all’infinito il controllo di un qualcuno da cui però vuole staccarsi, ma che allo stesso tempo vuole tenere sadicamente nella sua vita. La vittima, pur soffrendo tantissimo, prova in tutti i modi a farlo ragionare, ad impostare una comunicazione sana e chiara ma ogni tentativo viene frustrato perché siamo di fronte ad una personalità patologica. Tuttavia ogni tentativo “terapeutico” fallisce, anzi finisce per aumentare il senso di vuoto e di tristezza.
 
La vittima viene come indotta a vivere nell’eterno limbo di una relazione mai davvero conclusa ma anche mai più davvero piacevole e sana. Un “buco nero” emotivo che brucia e distrugge tutto. Il narcisista psicopatico è un maestro nell’immobilizzare la situazione, nel tenerla né viva né morta, rendendo questa fase lunga e straziante con stati d’animo estremamente altalenanti. A prevalere, alternandosi, tra loro sono i sentimenti di noia e gelosia.
 
Anche dopo la rottura né il tempo che passa, né la distanza fisica mettono pace. È come se questi rapporti vivessero in eterno e fossero immobili. Il contatto zero aiuta tantissimo ma non risolve del tutto se la vittima (perché per il carnefice è impossibile) non compie un grosso lavoro su se stesso. Se questo non avviene si ha sempre la sensazione che tutto si possa riaprire in qualsiasi momento come un  eterno duello tra amore e odio. Per questo l'indifferenza è fondamentale ma non risolutiva se non accompagnato da una evoluzione emotiva e psicologica della vittima.

Nessun commento:

Posta un commento