La maggior parte degli esperti
concorda sul fatto che i maschi narcisisti tendano a dominare il palcoscenico,
attestandosi su una percentuale di circa il 75% del numero totale in circolazione. Ma anche le donne possono essere
soggetti altamente tossici, nonostante se ne parli molto meno per svariate ragioni. Infatti tendono per lo più ad esprimere i loro tratti
peggiori in modo più subdolo, velato, ambiguo e le loro vittime maschili tendono a
denunciare molto meno gli abusi subiti per vergogna e retaggio culturale. È altamente più probabile inoltre che
siano meno aggressive a prima vista e facciano mostra di sé come martiri, vittime ingiustificate, lamentose, oppure
siano estremamente vanitose e si dedichino ai figli o alla famiglia come
dimostrazione del loro status e del loro valore.
Naturalmente ci sono anche le
grandi dive o le donne in carriera che assomigliano di più alla controparte
maschile nella loro affannosa ricerca di successo, potere e ammirazione. La
somiglianza tra maschio e femmina narcisista sta principalmente nel fatto che
sono entrambi afflitti da un insaziabile egocentrismo ed egoismo che li spinge a
cercare di essere sempre al centro dell’attenzione a prescindere dal fatto che ciò sia
espresso apertamente e velatamente. Inoltre entrambi mostrano il loro lato peggiore prevalentemente col partner, rispetto al quale palesano una scarsa o assente
empatia verso i suoi sentimenti e i suoi bisogni. In società invece mostrano il lato migliore e splendente attraverso uno studio accurato e razionale dei comportamenti altrui, ma
non sono mai davvero in contatto emotivo con chi gli sta di fronte.
Se il narcisista è una lei, la si
può incontrare vestita con l’ultimo abito alla moda, impettita con le spalle
larghe nei corridoi di qualche azienda o studio legale, a monopolizzare la
riunione della classe del figlio o la chat delle mamme del catechismo, a delegare mansione
nell’associazione più attiva in città, a discutere animatamente col cameriere
per un servizio a suo avviso non all’altezza. A volte può assumere le sembianze
di “diva casalinga”, in grado di fare ogni cosa, che si occupa di tutto e tutti ai massimi
livelli, per cui ila famiglia diventa il biglietto da
visita delle sue enormi qualità. Altre volte, è l’amica, compagna, e rivale dei maschi
più in vista nei gruppi di amici, in società, in azienda. Una donna/uomo che
scimmiotta in tutto o quasi i comportamento degli uomini con cui instaura una eterna lotta di
potere, in un eterno conflitto tra simbiosi e sfida.
Il tema è
complesso e pieno di sfaccettature per cui è estremamente complicato generalizzare troppo. Le donne narcisiste possono assumere tante
identità e maschere: dalla protagonista del “Diavolo veste Prada”, alla mamma
perfetta regina della famiglia del Mulino Bianco, dalla vittima sacrificale di
uomini sempre inadeguati, all’eterna incompresa dal mondo intero che non trova
mai la sua strada inanellando continui fallimenti, dopo
altrettante idealizzazioni. Il marchio di fabbrica è sempre l’egocentrismo, il
disprezzo, l’altezzosità, l’assenza di empatia, l’aggressività, la freddezza e
il cinismo. Sono convinte di poter camminare sopra le acque e di essere in diritto
di ottenere tutto ciò che vogliono perché sono esseri speciali.
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