lunedì 27 novembre 2017

La porta è sempre socchiusa per il narcisista psicopatico


 
Se l’altra persona non esiste come soggetto reale, se non ha vita propria, se non ha sentimenti autonomi, se è visto solo come un oggetto da usare e sfruttare, appare chiaro come in qualsiasi momento il narcisista psicopatico possa ritenere di poter tornare, ripartire dall'inizio, riaccendere le emozioni già provare (non ha sentimenti), iniziare da capo il ciclo infernale. Per lui ogni frequentazione è un’occasione per provare alcune sensazioni, per tornare a riutilizzare quella fonte di rifornimento narcisistico, per cui ogni volta che lo si incontra nuovamente tutto può essere riaperto come se nulla fosse mai successo. Anzi si stupisce pazzescamente che l’altro possa provare rancore, rabbia, e non sia sempre e comunque disponibile. Lui, che non sente nulla, ci mette un attimo per azzerare tutto e tornare esattamente al punto di prima.
 
E per questo sfrutta tutta la sua capacità di sedurre, manipolare, ingannare per far credere di essere cambiato e di aver capito. Con le sue doti camaleontiche vuol far credere che col tempo sia maturato e che in futuro le cose possano andare in modo diverso. Del resto spesso è proprio ciò che la vittima sogna per lungo tempo. Incurante del dolore che procura e privo di ogni tipo di senso di colpa, per un narcisista psicopatico la porta di una relazione non si chiude mai, rimane sempre socchiusa, a vita. E può essere lui a riaprirla ogni volta che lo desidera, per necessità o semplice sfizio. Per le persone normali il distacco e la separazione sono fonte di dolore proprio perché prima c’è stato amore e legame. Per i soggetti tossici non c’è stato mai vero amore, per cui tutto può finire e ricominciare in ogni momento.
 
Vero è anche il fastidio e la rabbia che prova un narcisista psicopatico nel riscontrare che una sua ex vittima sta bene, vive bene, si è ripresa ancora meglio di prima e magari ha un nuovo rapporto gratificante. In questo caso gli viene spontaneo evitare gli incontri scomodi dove potrebbe trovarsi in forte imbarazzo, difficoltà e in posizione di inferiorità, cosa che odia. La sua prerogativa principale è invece il tira e molla in una relazione che prosegue nel tempo tra alti e bassi continui. In questo caso si sente potente e detta i tempi, quasi fosse un suo diritto, quasi l’altro fosse un oggetto di sua proprietà.
 

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