Tutti, ma proprio tutti, dobbiamo
imparare ad accettare che il male nel mondo esiste. Non vuol dire che tutto è
male, e che tutte le persone sono perfide e malvagie, ma che queste esistono così
come esistono tante brave persone con cui instaurare belle relazioni e
rapporti sani a tutti i livelli. Quindi dopo aver conosciuto se stessi,
rafforzato identità e integrità personale, dobbiamo inevitabilmente ignorare
alcuni soggetti, o quantomeno tenerli alla larga attraverso salde strategie
difensive che trovano il loro caposaldo nella distanza emotiva e fisica. Ecco
alcune delle principali categorie di persone da ignorare e evitare il più possibile:
1) Chi si lamenta, pretende e
accusa continuamente senza mai assumersi le proprie responsabilità e fare di
tutto per stare meglio.
2) Chi è perennemente arrabbiato
e aggressivo, o quantomeno ha una personalità imprevedibile perché la collera e
la rabbia possono in ogni momento fare capolino. Chi semina aggressività di
sicuro verrà imitato da chi gli è intorno, e genera una onda perversa. Il padre che giudica rabbiosamente il figlio riceverà
lo stesso trattamento una volta che crescerà. Se entrando in un bar si usa un
atteggiamento brusco e aggressivo per chiedere un caffè questo verrà visto e
imitato dall’ambiente circostante.
3) Le persone che godono a
rimanere costantemente in una situazione di conflitto, quelle che hanno sempre
bisogno di un nemico, di un rivale, di qualcuno con cui competere e lottare. O ancor peggio chi gode nel fare soffrire qualcuno.
4) Gli allarmisti e gli spaventatori, chi è costantemente in
allarme, chi vede tutto nero e prevede sempre il peggio per generare ansia e
disarmonia in chi lo ascolta.
5) Chi ha sempre in bocca la frase "non è giusto", chi non accetta mai la realtà così com'è e insegue sempre qualcosa che non esiste o è difficile che si avveri. La realtà è come è, va accettata anche se può non essere condivisa, per poi trovare il proprio percorso.
Spesso le persone tossiche e i
narcisisti psicopatici hanno tutte queste caratteristiche ai massimi livelli,
per cui stare accanto a loro diventa una sofferenza senza pari. Ma la prova del
nove è il test del letto di morte che funziona così: bisogna immaginare quando saremo sul
lettino ad esalare gli ultimi respiri, e pensando alla persona con cui abbiamo trascorso o stiamo trascorrendo del
tempo insieme, valutare se siamo feliciti e soddisfatti oppure ce ne pentiamo amaramente perché avremmo potuto fare altro e frequentare persone molto più interessanti.
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