venerdì 19 maggio 2017

Il DOLORE enorme della vittima di un narcista psicopatico


 
NULLA ERA VERO. Tutto era pura e semplice illusione. L’uscita dalla relazione ideale devasta la vittima. Il dolore è simile ALLA MORTE DI UNA PERSONA CARA. È un lutto senza avere un morto. Lo psicopatico uccide il personaggio che aveva creato ad arte, per manipolare e ottenere ciò che voleva.
 
La scoperta di questa violazione dell’anima e la violenza emozionale CREANO DANNI GRANDISSIMI, spesso non conosciuti e sottostimati. Chi è sottoposto per tanto tempo alla manipolazione e alla sofferenza di un soggetto tossico subisce un danno enorme che molti autori paragonano a quello di un reduce di guerra o al sopravvissuto ad una catastrofe.
 
Un dolore emotivo insopportabile. Il peggior trauma emotivo che possa capitare perché ha effetti distruttivi sulla persona nel suo complesso. Dopo ci si sente come chi ha subito l'AMPUTAZIONE DI UN ARTO. Non sei morto, ma non hai più una gamba o un braccio e non è per niente facile riadattarsi. L’essere umano ha bisogno di verità e amore. Non possiamo credere, immaginare, vivere pensando che le persone che ci dovrebbero voler bene ci fanno del male deliberatamente. Tutto il nostro cervello funziona secondo ASPETTATIVE POSITIVE verso gli altri. Essere usati come un oggetto che viene buttato è straziante.
 
IL DOLORE ATTRAVERSA DIVERSE FASI. Inizialmente si tende a negarlo, poi con l'aumento della consapevolezza è DEVASTANTE. Evolve in altro ma rimane, eccome. Senso di vuoto, shock, pensieri ossessivi, difficoltà di concentrazione, insonnia, depressione, deperimento fisico. Sono solo alcuni dei sintomi più diffusi. L’unica cosa certa è che si soffre più di quanto si possa mai immaginare e chi non ci è passato stenta a comprendere questo dolore.
 
Spesso differenza nelle foto dei sopravvissuti prima e dopo le sofferenze subite da un rapporto tossico con un narcisista psicopatico è impressionante. In più la vittima non sempre ha idea della gravità dei maltrattamenti emotivi che gli sono stati inflitti e di ciò che ha rischiato. Così anziché scappare come farebbe un prigioniero di guerra, rimane, si rimprovera su ciò che avrebbe potuto fare per rendere felice il proprio carnefice. Oppure crede di essersi meritata gli abusi, di non valere niente, di essere gelosa, pazza, dipendente, inutile, persino cattiva.
 
In altre parole IL DOLORE SVUOTA LA VITTIMA, LA RIDUCE A PEZZI, LE FA PERDERE OGNI CONTATTO CON LA REALTÀ.

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