“Non cercate di essere buoni,
siate integri” (C.G.Jung)
“Un buon terapeuta aiuta
semplicemente i suoi pazienti a svegliarsi dall’illusione di essere l’immagine
che hanno di se stessi”. (Dick Olney, psicoanalista)
“Se la prima volta non ci riesci,
ridefinisci il significato di riuscire”.
Il male esiste come esiste il
bene, e non si possono separare. In un rapporto tossico si sperimenta
l’incapacità di scindere il bene dal male, di controllare la follia, di vivere
nella contraddizione costante e continua. Vorremmo eliminare dal mondo e da noi
stessi il demonio che ci fa soffrire, vorremmo essere sempre uniti e coerenti,
ma ciò è quasi impossibile, o comunque estremamente difficile. Per raggiungere
uno stato più elevato va accettato, compreso, e affrontato il diabolico. Niente è
estraneo a noi. Non esiste l’idea da una parte tutto il bene, dall’altro tutto
il male.
Capire, accettare, affrontare la
parte demoniaca non vuol dire condividerla, vuol dire semplicemente che
possiamo decidere, scegliere, assumerci le nostre responsabilità, sapendo che
la parte in ombra esiste e non si può eliminare. Quando un bambino muore appena
nato, o dopo violenze e abusi gravi, come si può spiegare e capire questo?
Bisogna necessariamente concepire il male come comprensivo del bene, come Dio
ha dentro di sé il male proprio per essere Dio.
In psicanalisi si parla di
conflitti interni per parlare di parti che ti fanno soffrire, che non si gestiscono,
che ti impediscono di stare bene pur potendolo fare. Il conflitto ti riporta
nella contraddizione, che è l’unica forma per conoscersi e capirsi. I problemi
sono una risorsa, così come il dolore è una fonte di ricchezza. Il caos è la
dimensione che fornisce più energia creativa e consente di avvicinarsi alla
dimensione divina di pace interiore.
Se incontri una persona sbagliata l’unica cosa che puoi fare è
accettare, tollerare, che questa esperienza folle ti porterà altrove. Lì
nascosti si possono trovare enormi cambiamenti, così come puoi rimanere in una
prigione di abitudini e finte sicurezze. L’incontro con se stessi è una esperienza
meravigliosa e dolorosa. Non farlo significa anche continuare a proiettare
fuori di noi tutte le ombre che ci appartengono. Stare dentro, attraversa la
contraddizione è l’unica via. Separare bene e male è impossibile perché sono la
nostra natura. Serve solo aumentare lo stato di coscienza e di consapevolezza.
Nessun commento:
Posta un commento