giovedì 2 novembre 2017

I PRINCIPI della vittima fanno la differenza con un narcisista psicopatico



Per arginare il dolore e la potenza distruttiva di un narcisista psicopatico, i principi personali della vittima, il suo sistema di valori, fanno una grandissima differenza nel determinare la possibilità di uscire dal legame tossico, di sopravvivere, e soprattutto nel saper trasformare questa tragica esperienza in un qualcosa di molto utile per il proseguo del cammino. A questo proposito, consiglio vivamente ad ogni vittima di scrivere i proprio principi. Si scrivono continuamente messaggi, la lista della spesa, e tante altre sciocchezze, ma quasi mai i propri principi, l’insieme dei valori che dirigono la vita. “Come mi comporto in una relazione? Quali sono le cose che sono disposto ad accettare per avere una relazione e quali no? Quali sono i paletti inamovibili e quali quelli da rivedere? C’è una linea di confine quel’è? Cosa desidero? Cosa cerco? Cosa mi fa stare bene e cosa mi fa stare male?...”.
 
L’ostacolo principale si annida nel fatto che la capacità di autovalutazione della vittima è estremamente limitata e difettosa dopo aver subito un lungo periodo di abusi e manipolazione emotiva. Non è consapevole e non percepisce molti aspetti che la fanno soffrire, che andrebbero modificati, dai quali fuggire quanto prima. In poche parole, non sa di non sapere. Per questo serve che abbia un atteggiamento di grande umiltà e compassione rispetto a quello che pensa di essere ma non è, rispetto alle armature che ha indossato per coprire fragilità e ferite, rispetto a tutto quello da  cui per molto tempo è scappata per sopravvivere. Il primo passo determinante è evitare di difendere strenuamente delle maschere, come il bisogno di essere buoni a tutti i costi, o salvatori infaticabili di fronte a tutti coloro che hanno bisogno, o ancora l’idea di essere superiori perché in grado di sopportare il dolore e la sofferenza. Va alimentata e nutrita una genuina apertura mentale rispetto al proprio passato e al proprio futuro. Ad esempio anche la vittima a suo modo manipola, pretende, non accetta la realtà ed in un qualche modo ha tratti simili a quelli del vampiro emotivo, ma allo stesso tempo ha tantissime doti che vanno valorizzate e sviluppate.
 
Altro aspetto cruciale è l'accettare di essere deboli e di doversi fare aiutare da chi vede le cose in modo più obiettivo perché distaccato e non imprigionato nella rete del soggetto tossico. Utilissimo prendere in considerazione altri punti di vista provenienti da persone a cui si vuole bene e di cui ci si fida. La vittima è la persona meno indicata a prendere decisioni per il suo bene. Impegnarsi per trovare e valorizzare rapporti con persone sagge, da cui ricevere utili consigli può costituire una svolta cruciale. Si pensi ad un allenatore che prende le decisioni migliori per il gruppo proprio perché è più saggio e preparato. La vittima non vede la verità per ciò che è. Persegue un sogno, un ideale, è sotto l’effetto ipnotico della manipolazione affettiva e non ha la bene che minima visione obiettiva e realistica di ciò che le succede. Serve un aiuto, ed è importante scegliere la fonte più preparata, solida, sana. Tra la cerchia di amici e parenti è meglio rivolgersi a chi nel tempo ha dimostrato con i fatti di essere affidabile, sincero, empatico, il più possibile integro e portatore di un sistema di valori da condividere.

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