I momenti di solitudine sono una
tappa fondamentale nel percorso di guarigione della vittima di un rapporto
tossico. Ci sono molte cose che si possono fare da soli, senza troppe
distrazioni, per provare a riflettere e cambiare davvero: meditare, passeggiare,
tenere un diario, dipingere, ascoltare musica, cucinare, correre, allenarsi,
leggere…si potrebbe continuare all’infinito. Quando la vittima si abitua a
stare per conto suo impara tante cose su stessa, e si mette alla prova rispetto
ad una situazione che magari potrebbe generare ansia. Infatti, all’inizio
potrebbe risultare sconfortante, soprattutto per i pensieri negativi che si
affollano nella mente di cui si perde il controllo.
Ma è questa la magia della
solitudine, si impara ad avere il controllo e la responsabilità totale del
proprio stato d’animo. Si possono attraversare tanti sentimenti e sensazioni,
per poterli vivere completamente o cercare di trasformarli in altro. Quando
si è costantemente distratti da altre persone o da cose da fare, è facile
dimenticarsi di se stessi e di ciò che si sente in profondità. Si rimare
imprigionati in una serie di comode virgolette fatte di routine, pettegolezzi,
conflitti, abitudini, pensieri superficiali o negativi. Ciò vale in particolare
dopo la rottura con un narcisista psicopatico perché ci si ritrova consumati da
discussioni, aggressività, manipolazioni, gaslighting. E invece di essere se
stessi ci si trasforma in un prolungamento del vampiro emotivo, cercando
costantemente di difendersi e di capire la sua condotta violenta, subodola e altalenante.
Per assurdo è difficile tornare alla pace se per lungo tempo si è stati
abituati ad un ritmo convulso e schizofrenico. Ma è appunto per questo che è
fondamentale passare del tempo da soli. Serve una certa disciplina e
metodo, senza cercare subito di ripartire, senza inseguire subito l’approvazione
di qualcuno, senza temere di restare con la tristezza e la malinconia. All ’inizio
può essere spaventoso, perché quel vuoto rimbomba nel cervello ed amplifica il
dolore. Alla fine si può scoprire che si preferisce la solitudine alla
compagnia di persone malsane e distruttive. Ad un certo punto fa più paura la
compagnia di un vampiro emotivo rispetto alla solitudine. Meglio imparare ad
affrontare anche da soli le verità sgradevoli su se stessi e sulla vita,
meglio acquisire e valorizzare una versione silenziosa e autentica di sé.
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