Come ormai è già arcinoto
ritornano sempre, più e più volte, i narcisisti psicopatici. Farlo durante le festività natalizie è un grande classico, ma in media è stato
calcolato che i ritorni sono 7/8, e dipendono da tanti fattori e situazioni. Incidono, l’importanza
e il valore della vittima, la presenza o meno di altre prede o di un harem
adeguato, chi ha determinato la rottura e la rabbia che questa cosa ha
generato, il tempo trascorso, la voglia di far soffrire l’ex o il desiderio si
riagganciarlo. Alla base c’è l’idea che se il partner è un oggetto, possono
sempre e comunque tornare ad usare quell’oggetto, riprovarlo, valutarne la
qualità, ottenere un qualche beneficio, romperlo, distruggerlo, farci un giretto. Il ritorno durante
le festività natalizie è appunto un must, sia perché si mimetizza nel
conformismo generale, sia perché il buonismo dilagante di questo periodo
potrebbe indurre a prendere (erroneamente) in considerazione da parte della
vittima un cambiamento e pentimento del suo ex aguzzino. In più le persone normali
durante le feste sono più fragili, e possono essere più facilmente manipolabili. Quindi, in questo periodo potrebbe
succedere di tutto, e i possibili ritorno possono avere molteplici
declinazioni.
C’è chi manda un messaggio
poetico che ricorda i bei tempi o un avvenimento particolare, magari con un
regalo inatteso, e chi manda gli auguri destinati a tutta la rubrica senza il
minimo tatto. Chi si fa sentire per rovinare il pranzo di natale o la sera
dell’ultimo dell’anno, e chi fa di tutto per sbandierare ai quattro venti la
nuova conquista. Alcuni si possono spingere alla chiamata per vedere come può
evolvere la situazione recitando una parte studiate a tavolino. Altri simulano
un incontro fortuito conoscendo le abitudini della vittima, anche se ovviamente
nulla è un caso. Ma la cosa più importante è che il ritorno può avere lo
scopo principale di rovinare la pace interiore e di fare nuovamente soffrire la
vittima nell’immediato, o di cercare di riallacciare i rapporti per riprendere
il ciclo infernale.
Il consiglio è sempre lo stesso:
silenzio assoluto, fuga, o al massimo rispondere brevemente con grande distanza
e freddezza. La vittima dovrebbe evitare ogni tipo di contatto se può, pensando
unicamente a se stessa, alla propria serenità con grande consapevolezza. Se
propria non riesce a tenere ferme le mani o la lingua, e desidera a tutti i costi fare gli
auguri al suo carnefice, sappia che farlo può essere estremamente pericoloso e
comunque dannoso per la propria guarigione. L’illusione che cambi, che sia
cambiato/a, e che lo faccia proprio durante le feste natalizie in preda ad un
moto di bontà, è del tutto priva di ogni fondamento. Le festività per la vittima sono
dolorose e pericolose, riaprono vecchie ferite e traumi profondi, per cui
meglio difendersi, tutelarsi, proteggersi, attorniandosi di buone idee e se
possibile di belle persone con cui condividere veri sentimenti anche se a volte
dolorosi. Non è determinante essere felici e divertirsi. Tenere a portata di
mano un adeguato numero fazzoletti... e tanti auguri.
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