Uno dei bisogni primari per la crescita sana di ogni
individuo è quello di essere visto, riconosciuto, amato da qualcuno. Amato
per ciò che è, per come è, UNICO ed irripetibili per nome, odore, pregi e difetti, impronte digitali. Questo è del tutto evidente nei bambini, quando chiedono ai
genitori di dimostrargli, nei modi più disparati, quanto siano importanti per
loro. Se ciò non accade perché le figure di riferimento sono inadeguate, alcune bambine
anoressiche ad esempio, arrivano a farsi morire di fame per vedere quanto i
genitori possano soffrire a causa loro, per scrutare nei loro comportamenti
quanto davvero valgono per loro, ed in parte per punirli per l’assenza emotiva.
Il narcisista psicopatico nella
fase di idealizzazione ha il potere di far sentire la vittima unica,
eccezionale, la mette al centro della sua vita. In pratica realizza il sogno di
ogni persona per un breve periodo di tempo. Peccato che ben presto, il sogno si
trasformi in un incubo. In particolare la cosa che fa più soffrire la vittima
dopo aver toccato il cielo con un dito, è rendersi conto che in realtà, per la
persona di cui si è follemente innamorata, è sempre solo stata un
CHIUNQUE. Uno come tanti, sostituibile al primo problema, o ancora peggio, non appena appare all'orizzonte una occasione migliore perché dotata di qualche benefit in più.
Il vampiro emotivo usa le persone
per i suoi interessi, non crea mai veri legami con nessuno se non per raggiungere i
propri scopi. Non si lega mai davvero a nessuno, nessuno è davvero per lui
indispensabile o diventa parte integrante del suo vissuto anche se ci trascorre una vita insieme. In teoria, se gli conviene il partner può variare continuamente,
oppure può gestire più relazioni contemporaneamente, proprio perché
servono solo a garantire effetti positivi, gratificazioni narcisistiche. Pertanto può essere CHIUNQUE stia al gioco di
soddisfare i suoi bisogni, aspettative, interessi.
Non è una persona ma solo
un personaggio senza anima. Ne sono la conferma l’assenza totale di vergogna,
senso di colpa, empatia. CHIUNQUE può essere meglio, qualsiasi situazione più
vantaggiosa. Per la vittima scartata la sensazione di sentirsi un CHIUNQUE rispetto a chi l'aveva prima messa su un piedistallo e fatta sentire una principessa, è straziante. Provoca uno dei dolori più forti, intensi, e destabilizzanti
che mai si possano provare nella vita, paragonabile a quella di un figlio che viene profondamente deluso da un genitori fortemente idealizzato.
Questo comportamento distrugge il sistema
emotivo, affettivo, e di credenze. Mette a repentaglio uno dei bisogno primari
del genere umano per la sua sopravvivere. Non ultimo, sgretola il sogno di ogni essere
vivente: sentirsi amato perché importante e unico per qualcuno. Unico non è migliore, ma
importante perché si hanno quelle caratteristiche specifiche,
appunto perché si arriva ad amare il "tutto" di quella persona. Invece, il narcisista
psicopatico vive in un eterno presente, come se fosse in un enorme supermercato dove tutto è in
offerta e sostituibile.
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