martedì 24 ottobre 2017

LA NON COMUNICAZIONE con un narcisista psicopatico


Immobilizzare in una tela di ragno, tenere a disposizione qualcuno, incatenare psicologicamente con ogni mezzo,  anestetizzare l'energia vitale e le facoltà mentali dell'altro. Questo è il desiderio sadico del vampiro emotivo. Non è necessario distruggere la vittima, l’importante è che essa sia a disposizione, che il partner non abbia il controllo di se stesso e della relazione, che venga sottomesso e sfruttato. Allo scopo di mantenere il potere, egli mette in atto una comunicazione perversa e impossibile, che consiste nel rifiuto della verità e della chiarezza. Si realizzare una scissione tra messaggio verbale e non verbale, le parole dicono una cosa il corpo ne dice un’altra, o viceversa.
 
Il perverso ad esempio può minacciare con un tono di voce neutro e il volto impassibile, così come può, al contrario, esprimere un contenuto leggero o indifferente con un’espressione che incute timore. L’importante è disorientare l’altro, tenerlo costantemente sotto pressione in un estenuante gioco di potere che logora chi lo subisce. La comunicazione che non comunica. Non esiste vero scambio profondo, non aiuta a chiarire e risolvere problemi. Ha come unico scopo quello di scaricare aggressività, manipolare, controllare. Non c’è nulla di vivo e creativo, perché questi soggetti sono emotivamente vuoti e vivono solo di maschere. Così quando la vittima chiede un dialogo ed un confronto perché si preoccupa, il narcisista psicopatico può rispondere: “Cosa c’è da parlare? Ne abbiamo già parlato mille volte e tu rendi tutto drammatico e ti lamenti solo”. Il perverso è ambiguo, non chiarisce, non spiega, è subdolo, sfugge, scivola via.
 
Per contro il narcisista psicopatico dà l’idea di sapere e di essere molto sicuro rispetto alla sua posizione. In questo frena il senso critico della vittima. La menzogna, il sarcasmo, la derisione, il disprezzo, sono tutte armi potentissime per tenere in posizione di inferiorità. Tutte manovre per conquistare e mantenere il potere sul partner, rendendolo simile ad un oggetto da usare a proprio piacimento. Il perverso relazionale ha bisogno di un oggetto non di un partner, per colmare un vuoto che avverte dentro di sé, e per succhiare da lui le energie vitali necessarie per sopravvivere. Proprio per questa ragione le prede sono scelte spesso tra le persone buone, generose, empatiche. Il narcisista usa l’altro per incrementare il proprio valore. Come un paguro succhia e svuota la vittima. Una volta svuotata passa ad altre prede, ripetendo il ciclo all’infinito. Oppure ricomincia il ciclo con la stessa se non ha validi sostituti.
 

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