Immobilizzare in una tela di
ragno, tenere a disposizione qualcuno, incatenare psicologicamente con ogni mezzo, anestetizzare l'energia vitale e le facoltà mentali dell'altro.
Questo è il desiderio sadico del vampiro emotivo. Non è necessario distruggere
la vittima, l’importante è che essa sia a disposizione, che il partner non abbia
il controllo di se stesso e della relazione, che venga sottomesso e sfruttato. Allo scopo di
mantenere il potere, egli mette in atto una comunicazione perversa e impossibile, che consiste
nel rifiuto della verità e della chiarezza. Si realizzare una scissione
tra messaggio verbale e non verbale, le parole dicono una cosa il corpo ne dice
un’altra, o viceversa.
Il perverso ad esempio può
minacciare con un tono di voce neutro e il volto impassibile, così come può, al
contrario, esprimere un contenuto leggero o indifferente con un’espressione che
incute timore. L’importante è disorientare
l’altro, tenerlo costantemente sotto pressione in un estenuante gioco di potere
che logora chi lo subisce. La comunicazione che non comunica. Non esiste vero scambio
profondo, non aiuta a chiarire e risolvere problemi. Ha come unico scopo quello
di scaricare aggressività, manipolare, controllare. Non c’è nulla di vivo e
creativo, perché questi soggetti sono emotivamente vuoti e vivono solo di maschere. Così quando la vittima chiede un dialogo ed un confronto perché si
preoccupa, il narcisista psicopatico può rispondere: “Cosa c’è da parlare? Ne
abbiamo già parlato mille volte e tu rendi tutto drammatico e ti lamenti solo”.
Il perverso è ambiguo, non chiarisce, non spiega, è subdolo, sfugge, scivola via.
Per contro il narcisista
psicopatico dà l’idea di sapere e di essere molto sicuro rispetto alla sua
posizione. In questo frena il senso critico della vittima. La menzogna, il
sarcasmo, la derisione, il disprezzo, sono tutte armi potentissime per tenere
in posizione di inferiorità. Tutte manovre per conquistare e mantenere il
potere sul partner, rendendolo simile ad un oggetto da usare a proprio
piacimento. Il perverso relazionale ha bisogno di un oggetto non di un partner,
per colmare un vuoto che avverte dentro di sé, e per succhiare da lui le
energie vitali necessarie per sopravvivere. Proprio per questa ragione le prede
sono scelte spesso tra le persone buone, generose, empatiche. Il
narcisista usa l’altro per incrementare il proprio valore. Come un paguro
succhia e svuota la
vittima. Una volta svuotata passa ad altre prede, ripetendo
il ciclo all’infinito. Oppure ricomincia il ciclo con la stessa se non ha
validi sostituti.
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