mercoledì 11 ottobre 2017

Narcisisti psicopatici come grandi predatori



Alcuni specie di squalo, già al concepimento, sono come killer perfetti. Infatti all’interno dell'utero si cibano di uova non fecondate dalla madre, e dei loro fratelli (cannibalismo intrauterino). La natura da predatore infallibili li muove fin dal concepimento, e li porta a seguire il loro primordiale e formidabile istinto di sopravvivenza. Polpi, ragni, tarantole femmine si cibano del maschio per garantirsi l’energia necessaria alla riproduzione. “La petite mort” per alcuni animali diventa definitiva. Muoiono dopo il sesso uccisi dall’incontro con la “femme fatale”. Il caso più noto è quello della mantide, ma anche diverse specie di ragni si offrono in pasto alla loro compagna, in questo modo le femmine seguono il loro istinto per garantire la continuità della specie.
 
Per capire il comportamento, o meglio il funzionamento, dei narcisisti psicopatici sono molto utili i documentari, spiegano più di tante parole e di tanti discorsi. Alla base dei loro comportamenti c’è infatti un istinto di sopravvivenza, una capacità predatoria formidabile, che non si ferma davanti a nulla. E questo a prescindere dal fatto che siano diventati così in base ad un vissuto difficile, o siano nati così. Ad un certo punto, il loro modo di agire non è come quello delle persone normali, ma è molto più simile a quello dei grandi predatori presenti in natura. Come per gli animali della savana il loro agire è perlopiù mosso da fattori ambientali e di sopravvivenza: l’alternanza delle stagioni, il testosterone che spinge all’accoppiamento, la caccia per soddisfare il bisogno di nutrirsi, il controllo di un certo territorio, il potere sul branco, la lotta per la supremazia sui propri simili. I documentari sono meglio di tanti libri, perché ci mostrano chiaramente il modo di vivere di questi predatori della specie umana.

Un narcisista psicopatico richiama l’immagine di un leone, il re della savana, che conquista un regno per pochi anni, che fa cacciare le femmine mentre lui osserva da lontano, che sbrana i cuccioli del branco figli di altri padri, e le gazzelle indifese, e i piccoli bufali non abbastanza forti per opporre resistenza, eppure appare fascinoso, bello, imponente. Se si cade nella trappola di un simile predatore è indispensabile fuggire, altrimenti si finirà per essere uccisi e sbranati. Inutile provare a scendere a patti con un leone della savana. Ci si può solo difendere e scappare, non sarà mai possibile stabilire una relazione. Non sono persone anche se hanno due orecchie, un naso e una bocca, e parlano la nostra stessa lingua. Sono belve senza anima che seguono il loro istinto predatorio.

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