mercoledì 4 ottobre 2017

Le PARTI INFANTILI della vittima di un narcisista



La relazione tossica con un narcisista può rappresentare per la vittima una buona occasione per prendere coscienza, osservare, e magari elaborare le proprie parti infantili. Se dopo aver compreso di essere caduti nella rete di un vampiro emotivo, non si fugge a gambe levate, ciò dipende dalla manipolazione e dall’abuso emotivo subito, ma anche dal fatto che si rimane in balia delle proprie parti infantili mai risolte, che ancora scalpitano, piangono, non ne vogliono sapere di crescere. Ingenuità, paura della solitudine, insicurezza, necessità di dipendere da qualcuno, terrore di rimanere senza un partner, difficoltà radicata di assumersi delle responsabilità. Oppure l’idea di porsi come salvatore, la voglia sfrenata di cambiare una persona “difficile”, la presunzione di riuscire a farsi carico di tutto e di tutti, il sentirsi buoni e disposti a tutto per amore.
 
Una volta viste e riconosciute queste parti infantili, come farebbe un buon genitori, va assunto un atteggiamento del tutto diverso da quello che ha il soggetto tossico verso la vittima. Serve un ascolto amorevole, non giudicante, ma anche fermo e autorevole nel cercare di non alimentarle. In poche parole, una vittima deve cercare di liberarsi del rapporto tossico, ma allo stesso tempo non può rimanere neppure schiava delle proprie parti non cresciute ed elaborate. Il rischio è davvero troppo grande, cioè quello di vivere una vita non vissuta mai veramente. Queste parti portano a pensare e agire come se si fosse in perenne stato di allarme, le loro reazioni sono distruttive in quanto prive di una visione di lungo periodo. Analizzarle ed ascoltare è come analizzare i pensieri di un alcolista o di un tossicodipendente. Il governo della persona va affidato a parti più adulte per non cadere prigionieri in sequestri emotivi lunghi e molto dolorosi.
 
Si pensi al senso di solitudine della vittima di un rapporto tossico. Non è reale, nessuno è davvero mai solo del tutto, e comunque meglio soli che accompagnati ad un mostro. Un genitore sano di fronte alle paure immaginarie di un figlio non si spaventa, né si arrabbia, tantomeno pretende che le paure passino immediatamente. Rimane tranquillo, ascolta, e rassicura il bambino. Col tempo solo il contatto con la propria anima e con la propria vera natura crea una base sicura molto profonda, genera pace, serenità e permette di uscire dalla visione distorta e ossessiva della realtà. Le parti adulte devono aiutare le parti infantili a ridurre o cessare le loro pretese, lamentele e accuse. Cioè devono ridurre l’ego infantile. Spesso nei rapporti tossici le parti infantili prendono il sopravvento e questo crea un circolo vizioso dal quale è difficile uscirne se non lo si osserva e comprende.

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