Una delle parti fondamentali nel
percorso di guarigione della vittima è la riconquista del rispetto per se stessa,
che passa inevitabilmente per la ritrovata capacità di mettere paletti, limiti,
ed essere assolutamente assertiva e ferma rispetto alla tutela
della propria dignità e identità. Va profondamente rivista la necessità di
essere sempre presente con chi chiede aiuto, ma soprattutto va rivisto il modo
con cui affrontare coloro che sono aggressivi, manipolatori, accusatori,
irragionevole, o persino violenti.
Occorre fare una distinzione tra
essere ingenui, ipersensibili, generosi da una parte, e mettere paletti
salutari dall’altra. E questo a prescindere che si parli di genitori, compagni,
figli, amici, parenti, colleghi di lavoro. In una relazione non si deve mai
strisciare ai piedi di qualcuno. Non ci si dovrebbe mai sentire impauriti per
le continue accuse e attacchi, né giustificarsi per ciò che si fa o si dice. In
poche parole, non si dovrebbe mai camminare costantemente sulle uova, affannandosi
per ottenere briciole di attenzioni, passando perennemente dalla tristezza e
senso di colpa alla rabbia profonda.
Se la vittima è affabile,
cordiale, buona di natura è una preda perfetta per un narcisista psicopatico. In
questo caso per loro manipolare con il senso di colpa, l’aggressività e il
vittimismo è come andare a prendere il caffè al mattino, è una cosa del tutto
naturale e spontanea. Peraltro le persone sensibili tendono a sentirsi in colpa
dopo essersi arrabbiate giustamente o dopo essersi semplicemente fatte valere
per ciò che pensano. Questo rimorso viene sfruttato dai soggetti tossici per
ribaltare la frittata, perché sono abilissimi nell'agire sul senso di colpa. Inoltre le persone
buone e pacate non sanno stare nel conflitto anche se hanno ragione, e devono
per forza fare pace passando per una riconciliazione a tutti i costi, ma questo da la possibilità
al vampiro emotivo di avere sempre un potere assoluto nella relazione. Con
questi individui malati, serve aumentare enormemente il rispetto per la propria
dignità, introdurre paletti rigidi, ed essere assolutamente assertivi nel
proprio modo di esprimersi per non venire divorati dalla manipolazione.
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