venerdì 7 luglio 2017

ERRORI GRAVI della vittima di un narcisista psicopatico



Chissà quante sono le persone che si spacciano come vittime di narcisisti psicopatici e con tutta evidenza non lo sono. La straordinaria capacità di spacciarsi come vittime delle loro vittime è la principale strategia del narcisista psicopatico.
 
Quando si conoscono nuove persone si è spesso nella impossibilità assoluta di poter confermare e smentire la loro versioni dei fatti. L’unica cosa che si può fare è osservare e stare attenti. Basarsi sulle azioni concrete piuttosto che sulle parole. Ciò richiede tanta pazienza e non rappresenta un atteggiamento stupido, passivo o pessimista come qualcuno sostiene. La raccomandazione è sempre la stessa: i lupi travestiti da pecore sono tra noi, nella nostra società e nella nostra vita, a tutti i livelli, anche nel nostro letto.
 
È vero però che non si deve essere ingenui, ma neppure ci si può isolarsi e smettere di vivere. Anzi è importante provare a stare bene. Cercare il vero amore in modo sano e determinato, perché esiste. Magari non corrisponde al sogno stereotipato del principe azzurro e della principessa, ma esiste. Ciò che vuole il lato oscuro è sempre far leva sulla disattenzione, ingenuità, bontà per depredare, distruggere, dividere. Gelosia e invidia sono alla base di tutto ciò.
 
Presupponendo che la vittima sia davvero una vittima, spesso si tratta di bravissime persone, dotate di enormi qualità che compiono un errore madornale. Cercano l’amore dove non c’è. Chiedono di essere amate da persone che non possono e non vogliono farlo. Spesso ripetono vecchi schemi malsani del passato o riaprono vecchie ferite emotive mai elaborate.
 
Le vittime disiderano bei rapporti d'amore ed anche giusto, ma non capiscono o non accettano che per arrivare a questo il loro comportamento deve variare molto in base alla situazione. Il loro atteggiamento deve per forza cambiare in base a chi hanno di fronte ed al contesto. Ad esempio giusto provare a dare e ricevere amore, ma è enormemente più rischioso e difficile se ci si trova in trincea durante una guerra. In una situazione del genere  è forse inutile e dannoso farlo. Prima meglio salvare la pelle. Sbagliano la ricerca della soluzione per soddisfare un enorme bisogno di amore e condivisione. Leggono male la situazione e si comportano sempre allo stesso modo, anche quando è del tutto evidente che questo è profondamente sbagliato.
 
Mai a nessuno verrebbe in mente di chiedere delle coccole ad un coccodrillo. La reazione automatica è scappare, mettersi in salvo e difendersi anche se in quel momento sembra l’animale più docile sulla faccia della terra. Del tutto naturale invece è dormire accovacciati sul divano con un Labrador e non spaventarsi se abbaia. Magari può capitare che abbia un atteggiamento aggressivo ma è stato selezionato in natura per non mordere per cui il rischio è minimo.
 
La vittima di un narcisista psicopatico si comporta in modo del tutto irrazionale, infantile e ingenuo. Dimostra una disastrosa lettura delle situazioni. Ma la cosa più incredibile è che nei fatti fa di tutto per non soddisfare il suo enorme bisogno di amore e non valorizza le sue grandi qualità umane. Non esistono formule magiche né regole universali, ma alcuni punti di riferimento rispetto alla reciprocità di un rapporto sono evidenti. Cuore e intelletto vanno fusi tra loro per trovare il proprio equilibrio e le proprie risposte. Ognuno ha le sue. Altrimenti si soffre tantissimo, si sprecano una quantità enorme di energie, si rischia di finire a pezzi nelle mani di vampiri emotivi che sfruttano e distruggono queste enormi qualità umane.

giovedì 6 luglio 2017

IL FALSO ALTRUISMO dei narcisisti psicopatici



Spesso vediamo persone famose legate e buone cause o che compiono opere di beneficienza. Ci sono anche persone normali che realizzano opere di altruismo e si dedicano ai più bisognosi. Dopo tutto sono cose molto lodevoli e apprezzabili. Il problema è quando un narcisista psicopatico finge di essere altruista e realizza qualcosa di buono o compie azioni d’altruismo. Non è l’azione altruistica che deve preoccupare, ma è il fine che vuole raggiungere che conta.
 
Il narcisista psicopatico fa di tutto in base a calcoli precisi. Soprattutto fa di tutto per conquistare e conservare una buona immagine sociale, per avere un’immagine positiva agli occhi del mondo. Proprio per questo se compie atti di altruismo lo fa per altri scopi e sfrutta la stupidità generale nel momento in cui si giudica una persona. Lo stereotipo comune è che se una persona compie una buona azione o formula discorsi fortemente buonisti debba per forza essere una persona buona, altruista e di valore. Non è affatto così. Anzi più le buone azioni vengono sbandierate ai quattro venti e più è alto il rischio che ci si trovi di fronti a persone che manipolano e strumentalizzano ciò che fanno.
 
Da questo punto di vista sono abilissimi nell’utilizzo di tutti i “social” per mostrare parti positive di sé. Foto, video, partecipazioni ad eventi e ogni stratagemma viene usano per apparire una “buona persona”. In realtà sono solo azioni di facciata che servono per abbassare le difese del prossimo e per raggiungere più facilmente i loro obiettivi e interessi. L’errore è fidarsi di una foto, di un video, di una frase o di una qualsivoglia buona azione per idealizzare una persone e definirla buona.
 
Il narcisista psicopatico sfrutta ogni gesto per ottenere una buona immagine sociale, ma in realtà tutto ciò contrasta con ciò sente e pensa, cozza con tutto il suo essere reale. Quando qualcuno li scopre mettendo in evidenza la loro vera personalità, immediatamente attuano strategie difensive mettendo in atto difese per uscirne. Ed ecco che la campagna pubblicitaria di se stessi viene in aiuto perché l’opinione pubblica crederà alla loro buona fede proprio in virtù di falso altruismo. “Non può essere una persona cattiva ha fatto questo o ha fatto quello…”. Il narcisista psicopatico sa benissimo che questi comportamenti di copertura che conquistano il cuore della gente lo proteggono, e li può utilizzare per manipolare e sviare.
 
Del resto tutta la loro vita è basata sulla finzione. Lo stesso si può dire quando mette in atto favori o collabora con qualcuno. Lo fa perché serve a proiettare la sua facciata sociale, una maschera di bontà, onestà, rispettabilità, e tutte quelle virtù che in realtà non ha assolutamente. Non fa mai nulla per niente, calcola tutto, tutto ha un fine o uno scopo. Se per caso compie una buona azione, fa un favore giocherà questa carta in futuro. Si può stare certi che tutto il mondo saprà di questa buona azione magari mettendo in evidenza le mancanze dell’altro.
 
Dobbiamo stare molto attenti se dietro ad ogni azione c’è un comportamento sincero e disinteressato o invece faccia parte di una strategia manipolatoria. In questo senso capita spesso che il soggetto tossico crei un problema serio al partner per poi accusarlo di reagire male e porsi come salvatore. Banalmente si alza di cattivo umore al mattino, scarica una dose massiccia di aggressività con critiche e comportamenti aggressivi. Se la vittima ad un certo punto reagisce male o si pone come fragile viene accusato di questo. Infine il carnefice si pone come salvatore, e diventa positivo e costruttivo.

mercoledì 5 luglio 2017

OGNUNO HA LA MANIPOLAZIONE che si merita da un narcisista


 
Sono furbi e intelligenti, in genere. E possono essere diabolici. La loro soddisfazione più grande è quella di spingere le persone a desiderarli in ogni modo. La forma maggiore di potere è quella di creare nell’altro un forte desiderio. E lo fanno attraverso sofisticate forme di manipolazione. Sono come strategie di caccia che il leone adotta in base alla circostanza e alle caratteristiche della preda. Questi strumenti molto sofisticati si fondano su capacità innate ma anche su un continuo perfezionamento. Ad un leone non si deve insegnare come cacciare, però è anche vero che nel tempo migliora costantemente le sua già elevate capacità.
 
Con ogni vittima attuano la manipolazione più adatta alle sue caratteristiche e al contesto in cui si trovano. In base a chi hanno di fronte spingono il tasto giusto per averne il controllo ed esercitare potere. Sanno rendere fragili, dipendenti, possono riaprire vecchie ferite, creare voragini dove non esistevano. Tutti, anche i più equilibrati, hanno situazioni che li portano a perdere l'equilibrio, che li possono ricondurre ad uno stadio infantile emotivamente. Per alcuni è efficace la triangolazione o il senso di colpa, per altri la dipendenza sessuale, il silenzio o il gaslighting. Ognuno ha il suo punto debole e i vampiri emotivi lo sanno bene.
 
Sono riusciti nel loro intento quando hanno ridotto le persone a loro completa disposizione. Ammaestrati al loro volere. Sono in genere incapaci di pietà e di qualunque sentimento di compartecipazione emotiva. Non distinguono il bene dal male. Le persone per loro sono solo ombre, comparse cui succhiano il nutrimento. Per loro nessuno vale niente. E quello che fanno è proprio questo, mettono in essere lo stesso copione con tutti, ti conquistano con una manipolazione personalizzata e poi si negano.
 
Sono ben consapevoli di avere potere e come robot imparano una parte che ripetono fino a quando ottengono ciò che vogliono da più persone possibile. Capaci di frequentare anche con due, tre, quattro persone contemporaneamente. L'emozione che provano a vivere di menzogne e di sotterfugi è quello che li eccita, il pericolo sempre presente di poter essere scoperti, e il male che riescono a fare all'altro, di questo hanno bisogno e su questo si concentrano.
 
Raccontano una quantità industriale di “cazzate” che sono le stesse cazzate che raccontano a diventare un'alibi, per loro. Proprio perchè uno pensa che non sia possibile che ne raccontino così tante. E invece no, ne raccontano tantissime. Se cercano di stare sul vago su un argomento stai certo che hanno qualcosa da nasconderti, e se provi a insistere in genere si incazzano anche.

Godono talmente tanto a prendere in giro l’altro, a controllarlo, dominarlo, manipolarlo che lo avvisano o gli comunicano nei modi più assurdi tutte le nefandezze che combinano. Per questo usano spesso doppi sensi e ironia. Se ti parlano per assurdo che hanno quattro amanti, ti hanno avvisato. Se ridendo ti dicono che dopo la messa magari vanno a puttane, lo fanno. Se facendoti passare per pazzo ti dicono che sei troppo geloso perché pensi che flirtino con tutti, è assolutamente vero. Va sempre ricordato però, che in realtà non solo loro che manipolano le vittime, ma sono le vittime che si fanno manipolare.
 

martedì 4 luglio 2017

IMPOTENZA APPRESA con un narcisista psicopatico


La vittima è come un elefante che rimane legato ad un filo di lana convinto di non poter scappare perché ingabbiato in convinzioni sbagliate. L’impotenza appresa è ciò che capita a chiunque sia soggetto in modo continuato e reiterato ad un castigo o ad un abuso di qualsiasi tipo. Se si castiga una persona in modo sistematico a prescindere da cosa faccia questa smetterà di difendersi e di scappare. Per assurdo, si lascerà punire ancor più facilmente opponendo sempre meno resistenza.
 
La vittima di un narcisista psicopatico subisce violenze di ogni tipo in modo abituale e accumula piano piano una sorta di assuefazione, un’abitudine a questo. Si paralizza, smette di reagire come conseguenza di un processo di vittimizzazione. La sensazione è quella di non avere nessun controllo della relazione e di non sapere mai cosa può accadere frequentando il soggetto tossico. Arriva ad uno stato psicologico in cui niente di ciò che decide e fa ha un effetto su ciò che gli accade. Perde ogni senso di controllo, prevedibilità e fiducia nel rapporto e vive in uno stato di costante ansia e tensione. Così le difese vengono soffocate per l’esposizione ad un lungo periodo di abuso, violenza psicologica, maltrattamento, triangolazione, o abbandono.
 
Il partner di un narcisista psicopatico entra in una spirale di apatia e pessimismo nel quale lo stato d’animo abituale è la tristezza, il pianto e la disperazione. Però l’impotenza appresa produce la paralizzazione e il blocco psicologico delle possibili risposte di fuga o difesa. Non capisce più ciò che le serve, non agisce più per il suo bene. In più, non comprende ciò che ha fatto per meritarsi il maltrattamento e l’abuso. Arriva a pensare che il dolore che subisce sia fuori controllo e non si possa evitare. Pensa persino di meritarsi quel dolore, che non possa fare più nulla e per questo non fa davvero più nulla.
 
La paralisi emotiva non solo non migliora la situazione, ma la complica, aggrava e la rende cronica, perché l’abusante può operare con sempre maggiore facilità. Si crea una spirale distruttiva che conduce ad una sorte di anestesia emotiva alimentata dalla vergogna e dalla colpa.

lunedì 3 luglio 2017

RIASSUNTO DI PICCOLE COSE con i narcisisti psicopatici


 
Non diamo per scontato che la vita si manifesti più compiutamente in ciò che di solito si considera grande anziché in quello che di solito si considera piccolo”.

Questa massima la si dovrebbe portare sempre con se. È una considerazione molto ma molto utile in generale nella vita e lo è in modo particolare per comprendere ed individuare i narcisisti psicopatici. Può proteggere dalla vaghezza e dai preconcetti, in particolare dall’idea questi soggetti tossici siano quelli tipicamente stereotipati descritti nei film o nei libri gialli. Invece i narcisisti psicopatici integrati sono ovunque accanto a noi, anche nel nostro letto.

Ma la cosa più importante da comprendere e ricordare è che i rapporti con narcisisti psicopatici hanno effetti dolorosissimi per la vittima principalmente nelle piccole cose quotidiane, nei piccoli abusi reiterati che diventano sofferenze atroci proprio perché ripetuti costantemente nel tempo. Pochi sono i casi in cui questi soggetti “deviano” compiendo atti violenti o criminali. Come parassiti progressivi distruggono poco a poco, silenziosamente, quotidianamente, nelle piccole cose. Chiunque con cui si condivide la vita (madre, padre, moglie, figlio, marito, fratello, sorella, amico, amante) può essere un narcisista psicopatico integrato insospettabile per cui per prima cosa occorre uscire dall’ignoranza e dalla confusione generalizzata che un narcisista psicopatico sia un assassino seriale o un violento delinquente.

Questo concetto importante dovrebbe garantire dal non sottovalutare mai i piccoli ma potenti comportamenti mentre si scruta l’orizzonte alla ricerca di fantomatici grandi eventi. Inoltre aiuterà a cambiare quello che c’è da cambiare e a lasciare ciò che c’è da lasciare con lentezza e grande determinazione proprio a partire dai piccoli comportamenti di tutti i giorni. Ecco, a questo proposito un sintetico ripasso di alcuni aspetti pratici relativi ai rapporti quotidiani con questi vampiri emotivi.

TENSIONE COSTANTE: chi vive con questi soggetti vive nell’eterna tensione. Serve loro per scaricare rabbia e conflitti interni, ma anche produrre adrenalina e lotta di potere. Nessun comportamento influisce più di tanto per stemprare questa eterna tensione che alla lunga sfianca la vittima riducendola in pezzi.

DISCUSSIONI INFINITE: con questi soggetti si discute su tutto e per tutto, ma si ha sempre la sensazione che le discussioni non portino mai da nessuna parte, non si arrivi mai ad un reale cambiamento o ad una soluzione.

SI ANNOIANO: sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli, nuovi interessi, nuove avventure, perché non sentendo nulla a livello profondo per cui tutto nel giro di breve tempo li annoia tremendamente.

FREDDI SESSUALMENTE: molte vittime dopo la fase iniziale di luna di miele parlano di rapporti sessuali freddi e distaccati, sentono il partner distante emotivamente e il sesso viene vissuto come un gesto meccanico. Per loro il sesso è solo potere. Godono ad usare l’altro, a spostare i limiti, a rendere il rapporto perverso. Sono sempre pornografici per cui il sesso (una volta caduta la maschera) è freddo, senza emotività. Vogliono solo oggetti al loro servizio come nei film porno. Sanno solo masturbarsi col corpo dell’altro.

NON BACIANO: superate la fase del love bombing non baciano, evitano in tutti i modi l'intimità vera.

GHIGNO INFERNALE: godono come pazzi a prendersi gioco delle vittime e lo si nota dal ghigno infernale che gli si stampa in viso mentre mentono, manipolano, lasciano tracce per essere scoperti.

SGUARDO ASSASSINO: ogni qual volta che si creano loro delle frustrazioni narcisistiche mostrano il loro vero volto crudele. Lo sguardo cambia e diventa assassino quando vengono scoperti, offesi, derisi, trattati con sufficienza, o quando ci si ribella al loro volere assoluto e non si seguono i loro dettami sabotando le loro aspettative.

ATTACCATI AL DENARO: hanno una venerazione per il denaro in tutte le sue forme e sfaccettature. Non provando nulla a livello profondo, vivono in un assoluto deserto emotivo per cui provano piacere solo attraverso potere e controllo che trova uno dei suoi fondamenti nel denaro.

BUGIE: mentono in modo compulsivo, su tutto e per tutto. Dalla cose più piccole come la spesa quotidiana, alle cose più grandi come il matrimonio. La loro vita è una bugia, la loro personalità è falsa, tutti i rapporti si fondano sulla menzogna. Una volta capito il personaggio ogni relazione con loro non ha più senso.

PRETESE LAMENTELE ACCUSE: sono soggetti che spesso si lamentano di tutti e di tutti. Nessuno li capisce davvero e la colpa è sempre e solo degli altri.

RITORNI: tornano sempre, più volte, in tanti modi diversi. Per loro l’altro è solo un gioco, un altro giro di giostra, un modo per misurare il loro potere. Tornano in tanti modi, più o meno spinti, più o meno diretti. Se riagganciano la vittima la fase di idealizzazione durerà sempre meno e si ritornerà ben presto ai soliti abusi, manipolazioni, abbandoni.

NON SENTONO NULLA: le persone empatiche non riescono a credere a questa cosa. Le persone buone e generose commettono l’errore enorme di ritenere che gli altri pensino e agiscano come loro. Non è assolutamente vero. Il male assoluto esiste eccome.

BIP BIP: scappare è l’unica cosa da fare. Nella maggior parte dei casi è meglio SCIVOLARE VIA lentamente e senza fare rumore. La rabbia per il dolore subito spesso non lo consente. In ogni caso andarsene e azzerare i contatti se possibile è l’unica salvezza.

DIPENDENZA: per guarire del tutto dal trauma subito con una relazione tossica serve tempo e un buon lavoro su se stessi perché si crea un effetto dipendenza. Come tossico dipendente si soffre, si sta male ma non se ne può fare a meno. Allora serve passare per una lunga fase di disintossicazione. Occorre almeno un anno, che è il tempo necessario per purificare il corpo da una anestesia. Il narcisista psicopatico crea dipendenza e porta il fisico ad una condizione di stress eccezionale. Altra cosa fondamentale lavorare sulle proprie ferite non risolte per evitare altri abusi del genere.

PARADISO E INFERNO: per raggiungere il paradiso si deve passare per l’inferno. Una relazione con un narcisista psicopatico è una buona occasione per cambiare in modo radicale. Come se venisse consegnata una chiave per aprire il cuore dall’interno. Non c’è gioia senza dolore. Lo dimostrano anche i grandi maestri come San Francesco e il Budda.

 
 

venerdì 23 giugno 2017

NON SI PUÒ AMARE un narcisista psicopatico



AVVISO: per una decina di giorni non scriverò. Pausa estiva. Scrivere è terapeutico, come prendere alcune gocce di ansiolitico, ma si deve essere anche liberi dal farlo. Il vero successo nella vita è poter fare ciò che si ha voglia di fare, poter smettere e ricominciare. Allontanarsi da qualcosa migliora la visuale, serve a conoscersi meglio. A presto per chi vorrà tornare da queste parti.
 
Sognare l’amore perfetto e cadere preda dell’illusione costruita ad arte dal narcisista psicopatico durante il love bombing, rappresenta spesso l’inconscio tentativo di riparare a profonde ferite narcisistiche subite nell’infanzia. È come se si volesse guarire da quelle ferite cercando un amore ideale che sappia scaldare del tutto il cuore, in modo totale, eliminando tutto il freddo accumulato dentro.
 
Ma quando si crea una aspettativa cosi elevata è altrettanto facile precipitare dall’alto di questa fantasia irrealistica. Per vivere una vita affettiva sana e serena è necessario essere realisti sulle aspettative che si possono nutrire rispetto a se stessi e all’altro. E farlo da subito, già dall’inizio del rapporto. Cercando di mantenere gli occhi aperti per evitare persone disturbate, ma anche cercando di conoscere e comprendere davvero chi abbiamo di fronte che comunque è diverse da noi.
 
Un rapporto maturo si crea solo quando ci si trova di fronte una persona sufficientemente sana e si riesce a tollerare la sua diversità, cioè si ama anche ciò che sarebbe altrimenti insopportabile. La propaganda legata al concetto di matrimonio felice in questo senso crea enormi danni.
 
Bisognerebbe rendere difficili i matrimoni e non facili i divorzi”. Così come si obbligano le coppie che desiderano adottare un figlio a fare un difficile percorso di preparazione prima di poter accogliere un bambini abbandonato. Nella mia visione della coppia, quando si ama anche una persona sana, prima o poi ci si trova per forza a dover affrontare le problematiche legate al fatto che qualcosa di essenziale di quella persona ci è inafferrabile e ci sfugge, che non lo controlliamo e ci sarà per sempre estraneo. Su questo si basa il vero amore. Riuscire ad amare ciò che dell’altro ci sfugge proprio perché è altro da noi, il suo lato oscuro e diverso.
 
Tutt’altra cosa è però amare un narcisista psicopatico. Proprio perché non è davvero una persona ma un personaggio. È solo lato oscuro, niente più. Le sue parti malate costruiscono l’intera personalità. Non conserva nulla di vivo a livello di sentimenti. In un rapporto sereno le difese e le maschere si possono ridurre e abbassare proprio perché ci si sente capiti e amati ugualmente. Il problema infatti non sono le ferite narcisistiche quando le difese malsane messe in atto a protezione di queste ferite.
 
La vera intimità e il vero amore si creano nella fragilità, in un crescendo di verità, nella possibilità di essere autentici anche se imperfetti. Si deve poter mostrare la vulnerabilità perché questa verrà accolta. Cosa che il narcisista psicopatico non può e non vuole fare, se non per manipolare, ma poi torna ai suoi schemi distruttivi. La malattia narcisistica nasce proprio nella paura di mostrarsi per ciò che si è erigendo difese e maschere. Con un vampiro emotivo non esiste mai reciprocità, amore e vera intimità. Per cui serve solo scappare (bip bip).
 
La vittima deve seppellire l’idea distorta che il con il suo amore il narcisista cambierà. In molti credono purtroppo a questo pensiero. Ma amare una persona non basta per farla cambiare. A meno che quella persona non decida davvero di poter cambiare e lo possa fare, cioè abbia qualche parte sana da cui partire.
 
Continuità, condivisione di progetti a lungo termine, intimità, reciprocità. Questo va ricercato. Sempre e comunque. Non solo nella fase iniziale. Le difficoltà e la fatica fanno parte dell’amore. Assurdo provare a farsi amare da chi non accetta questi pilastri del rapporto. Con i fatti va mostrato l’amore, non solo a parole. Altrimenti si deve mollare la presa e andarsene. Non ha senso sprecare energie emotive e fisiche per stare male.

giovedì 22 giugno 2017

L’ILLUSIONE della vittima nel rapporto con un vampiro



L’illusione costituisce una trappola enorme per la vittima che la porta ad avere paura di perdere un sogno, un’idea, un rapporto che considera fondamentale per la sua vita. Quando si ha paura di soffrire e di guardare in faccia la verità nell’ambito di una relazione, si crea una falsa lettura della realtà per non fare crollare il castello incantato anche se poggia su fondamenta di argilla.
 
L’illusione crea un filtro con il quale osservare ogni cosa ed interpretarla per confermare solo ciò che si vuole credere e vedere, quello che dà una falsa sicurezza e non rappresenta alcun pericolo. Alla base di questo atteggiamento, il più delle volte, si annida la paura della perdita, dell’abbandono, del rifiuto e della solitudine che spingono a non voler rivivere emozioni estremamente dolorose, costruendosi delle idee illusorie nel proprio cervello. In questo modo si perde un sano e realistico esame della realtà. Si diventa schiavi dell’altro, ma soprattutto schiavi di un sogno che non esiste se non nella mente di chi lo pensa. È come creare una scatola nella quale ci si mette dentro finti contenuti. Cosa molto diversa dal prendere dei contenuti concreti per poi metterli dentro una scatola che li contenga. 
 
La cosa più assurda è che chiunque voglia aprire gli occhi a queste persone ottiene in cambio molta ostilità e diffidenza proprio perché fanno di tutto per alimentare l’illusione e non abbandonarla. Se lo facessero tutta la loro vita finirebbe in pezzi, così preferiscono vivere nella falsità più totale piuttosto che aprire gli occhi e soffrire. L’illusione può salvare la vita in particolari momenti. Rappresenta un rifugio, una via di fuga da un grave problema. Ma se questo meccanismo di difesa si protrae troppo a lungo nel tempo finisce per diventare il principale esso stesso il problema come accede nelle dipendenze. Si fa uso di droghe anche per fuggire al dolore, ma poi si finisce per farsi ancora più male a causa degli gli effetti collaterali della dipendenza.
 
In molti casi la tendenza all’illusione di un amore serve a coprire un enorme vuoto emotivo che nasconde ferite affettive presenti e passate. L’altro serve a dare identità, un senso, una direzione che da soli non si riesce ad avere. L’illusione è un meccanismo difensivo che protegge dalla solitudine vista sempre e solo in modo negativo e mai come una opportunità. Ecco allora vuoti di memoria, visioni distorte della realtà, eccessive idealizzazioni, in altre parole atteggiamenti vari che dimostrano come la vittima sia disposta a tutto tranne che ad uscire dalla propria cella.

mercoledì 21 giugno 2017

OVER KILLING dei narcisisti psicopatici



La natura è maestra di vita. Un lupo entra in un recinto di pecore e ne uccide dieci per mangiarne una. È lo scatenamento del furore predatorio di fronte ad animali che, impossibilitati a fuggire in spazi aperti, vengono uccisi non tanto per mangiare quanto per il gusto di uccidere. Tale e tanta è la scarica ormonale che hanno nel cervello i predatori che li porta ad un comportamento molto più crudele del necessario. Si chiama over killing o predazione in eccesso.
 
In apparenza la predazione in eccesso potrebbe sembrare priva di significato e costituire, per il predatore, un inutile spreco di energia ed un rischio assolutamente inutile. In realtà è un istinto naturale frutto di un adattamento evolutivo di secoli. La natura spiega molto meglio di ogni altra cosa certi meccanismi animaleschi e istintuali che comunque sono presenti anche nell'uomo. Infatti anche i narcisisti psicopatici, compresi quelli che non deviano, in alcune situazioni attuano un comportamento di over killing. Un eccesso di aggressività e di rabbia scaricata contro la vittima, specie quando è debole, prostrata, inerme. Provocano un'inutile sovrappiù di sofferenza non giustificata dall'obiettivo che vogliono raggiungere.
 
Questi soggetti tossici hanno bisogno di adrenalina e scariche ormonali per sentire vivi che li spinge, in alcuni casi, ad un eccesso di abuso e violenza come fossero in trans. Ciò spiega anche l’incredulità della vittima nel provare a dare una spiegazione rispetto a tanto inutile dolore. La domanda ricorrente è: “perché mi fai questo? Perché mi tratti così?”. La natura lo spiega. Il comportamento dei predatori ne è la dimostrazione lampante. Perché certi soggetti sono più simili a belve che ad umani dotati di sentimenti.
 
Istinti primordiali li portano a fare del male e a godere nel farlo. Ne hanno bisogno. Sanno fare solo quello. Essere predatori è l’unico modo che hanno per vivere. Giocano al gatto col topo, preparano per lungo tempo la loro strategia che però conduce sempre allo stesso risultato: distruzione, eliminazione e abbandono della vittima dopo averla consumata totalmente. Si calcola che ogni narcisista psicopatico vittimizza durante tutta la sua vita circa 60 persone producendo in loro diversi gradi di distruzione emozionale e fisica.

L’aggressività umana è insita e innata. A volte è necessaria per sopravvivere rispetto ad atroci esperienze. Il film Revenant (Redivivo) mette in scena in modo esemplare come la sete di vendetta e la rabbia siano chiavi di salvezza che permettono di sopravvivere a tutto. La rabbia e l’aggressività servono anche a dimostrare qualcosa a qualcuno, ad avere potere e controllo sugli altri. Spesso chi le manifesta ha paura di non essere amato, considerato, ascoltato, temuto, paura di perdere qualcuno, una relazione, un lavoro.

Aggressività è sinonimo di volontà potenza, diretta a superare dei sentimenti di inferiorità. Nei narcisisti psicopatici questa sovra compensazione è molto evidente. Si sentono vuoti e inferiori reagiscono con il sé grandioso, la manipolazione e una forte aggressività. Sono rabbiosi proprio perché si sentono inferiori e inadeguati. Si sentono frustrati e vogliono rivalersi su soggetti più deboli.

martedì 20 giugno 2017

Ordine, caos e rapporti tossici




Guardando i rapporti con i narcisisti psicopatici da un altro punto di vista potremmo definirli come il desiderio di caos nella vita quale possibile fonte salutare di energia vitale. Il rapporto tra ordine e caos è una cosa che mi affascina moltissimo. In particolare sono da sempre attratto dal rapporto che ogni persona ha tra l'attrazione per il caos e la voglia di ordine. Ed in questo senso i rapporti tossici, il confronto col male, sono un esempio limpido di distruzione di ogni tipo di equilibrio a cui può seguire una nuova rinascita in grado di sprigionare una enorme quantità di energia creativa.
 
Il caos è una specie di “acceleratore della vita”, una “promessa di libertà”, una sorta di “stimolatore di cambiamento”, che però destabilizza, terrorizza, spaventa, fa soffrire. Proprio per questo gran parte del tempo nella vita è perlopiù rivolto a inseguire un maggior ordine, a voler strutturare, organizzare, inglobare tutto in una rassicurante routine.
 
Reagiamo al caos sforzandoci di riportare all’interno di recinti cose altrimenti ingovernabili. Proviamo a mettere insieme e dare un senso ad un complesso di esperienze che spesso non hanno alcun ordine tra loro. Questo doppio gesto di fare e disfare, apparentemente contradditorio, trova poi la propria personalissima dimensione in ogni essere umano. E può trovare una via nella ricerca di rapporti tossici proprio perché obbligano ad abbandonare ogni stabilità.

Il caos è la ferita di cui l’ordine è cura”. Insieme formano un’alchimia magica. Dal mettere in fila le matite sulla scrivania, alla mania per la pulizia, fino ad arrivare alla disattenzione nei confronti delle persone che abbiamo accanto, sono tanti gli “strumenti” che utilizziamo per aumentare la prevedibilità, la conoscibilità, la quotidianità, la familiarità, l’abitudine. Il problema è che, allo scopo di limitare la fatica e l’insicurezza che comporta il vivere nel caos, finiamo anche per spegnere la curiosità, la passione, il cambiamento.
 
Quello che di davvero bello c’è nella vita è sempre difficile da trovare in modo semplice. Il più delle volte passa per il dolore e la sofferenza. Esperienze che sembrano orribili e distruttive possono diventare una fonte inesauribile di gioia. Per cui anche il rapporto con un narcisista psicopatico può alla lunga essere fonte di vera gioia proprio perché libera la parte più viva della persona.
 
Sappiamo che la vita non è a compartimenti stagni. Sappiamo che i nostri sentimenti (che sono il termometro del vivere) non sono univoche sensazioni. Non sono sensi unici. Non hanno alcuna esclusiva in noi. La vita stessa è un insieme di cose diverse e spesso caotiche da accettare. Basti pensare a quanto amore e odio siamo collegati tra loro. Più amo e più odio proprio perché dipendo da qualcuno. Insomma, tutto è insieme. E tutto insieme è caos.
Lì a volte si può trovare nascosta la felicità.

lunedì 19 giugno 2017

ANDARE OLTRE il narcisista psicopatico



Andare oltre ad un certo punto diventa fondamentale. Ad un certo punto diventa fondamentale saper andare oltre il rapporto distruttivo col narcisista psicopatico. Non tutti riescono a farlo. Alcuni rimangono intrappolati nell’eterna manipolazione per tantissimo tempo o per tutta la vita. Altri vanno avanti sapendo cogliere l’occasione per diventare persone migliori. Chiunque (e sottolineo chiunque) può cadere vittima di un vampiro emotivo. Non chiunque però riesce ad andare oltre una sofferenza così grande.
 
La maggior parte della vita la si passa a reagire nel modo migliore a ciò che succede. La vita è come è, non come la vorremmo. Per prima cosa serve accettare la realtà a cui è del tutto inutile opporsi in modo ostinato. Cruciale invece è saper andare oltre trasformando le esperienze negative in qualcosa di costruttivo che possa diventare un dono per se stessi e per gli altri.
 
Quando si riesce ad uscire da una relazione del genere tutto cambia. La visione del mondo e della vita assumono connotati diversi. Come fare un viaggio al centro della terra e ritorno e ritrovarsi persone totalmente nuove. Cambia il peso di ogni cosa. Si comprende il valore del tempo e come sia necessario non sprecarlo donando alla propria vita un senso nuovo.
 
Si ama e si combatte per mesi e anni sperando in un rapporto che conduce invece verso il baratro emotivo e fisico. Poi alcuni capiscono che l’amore non può coesistere con abusi psicologici, violenze, e continua manipolazione. Serve difendersi e tutelare se stessi.
 
Certo non è facile. Uscire dal dolore e non continuare a ripete gli stessi schemi ed errori è particolarmente ostico. La consapevolezza è fondamentale così come l’aiuto delle persone davvero care. La conoscenza e il metodo sono altri preziosi strumenti che permettono ogni giorno di andare avanti quando la sofferenza sembra insostenibile e ci si sente svuotati, morti dentro.
 
Una relazione ci può dare la vita o annientare, può nutrire o distruggere. L’effetto benefico o tossico dipende anche da noi. Da come reagiamo al comportamento dell’altro. La capacità di riconoscere e praticare un amore sano diventa fondamentale e sovente trascurata. Mentre l’incapacità di uscire da amori tossici rende le vittime fragili, vulnerabili, sofferenti, tristi, dipendenti, ossessionate dal desiderio del proprio carnefice anche quando è evidente che non sa dare e ricevere amore. Ecco allora che proliferano relazioni con brevi periodi idilliaci e lunghi periodo di sofferenza, instabilità, dolore, totale mancanza di empatia e amore. E la cosa assurda è che spesso tutto questo nasce dalla voglia di aiutare e donarsi  a qualcuno.

venerdì 16 giugno 2017

FARSI MALE... con i narcisisti psicopatici



PERSUASIONE INDIRETTA del narcisista psicopatico



Superata la fase di idealizzazione il narcisista psicopatico utilizza molto anche la persuasione indiretta. Cioè butta là suggerimenti, battute, frasi generiche che vengono recepiti dalla vittima come suggerimenti e inviti a determinati comportamenti. Allo stesso tempo finge che tutto sia pronunciato in modo del tutto innocente e senza doppi fini.

Uno dei metodi preferiti è il modo i cui fa i complimenti. Insulta gli ex per lusingare la vittima, ma in realtà vuole solo addestrarla. Per esempio se dice: “il mio ex faceva sempre questa cosa e non la sopportavo mentre tu non la fai”, ordina alla vittima di assumere un determinato comportamento se vuole continuare la relazione. Non è un complimento ma è un monito. Se la vittima ripete la condotta dell’ex, scatterà la ritorsione. Inoltre con molta probabilità l’ex non ha mai fatto nulla di quello di cui parla. Per il narcisista psicopatico è solo un modo per ottenere ciò che vuole.

Altri esempi sono:
- “litigavamo sempre per la sua gelosia stupida”;
- “aveva sempre bisogno di parlare al telefono mentre tu non hai per fortuna questa necessità”;
- “la mia ex mi tormentava sessualmente di essere più affettuoso mentre tu mi accetti per come sono”;
- "per fortuna non sei come il mio ex che voleva sempre baciarmi quando facevamo sesso anche se a me non piace".

Non sono complimenti sono aspettative. Un modo indiretto per dire: non essere così, non diventare così, altrimenti sono guai. Il narcisista psicopatico ha in testa una serie di comportamenti ideali o che lo infastidiscono e vuole fare in modo di arrivare a costruire un compagno, figlio, amante, amico, collega perfetto per le sue aspettative.

Con questa strategia di addestramento indiretto la vittima metterà in atto comportamenti graditi spontaneamente per non essere scartato come chi l'ha preceduta. Per lo stesso motivo cesserà di essere litigiosa, critica, invadente anche quando il soggetto tossico si competerà in modo imbarazzante e abusante.

Al minimo comportamento sbagliato il partner viene punito col silenzio o con osservazioni pungenti e aggressive, tanto per ricordare che l’idealizzazione potrebbe finire da un momento all’altro e potrebbe andarsene passando a persone migliori. È questa la ragione per cui quasi tutti i sopravvissuti provano una rabbia sterminata. Hanno fatto di tutto, hanno offerto le loro migliori qualità a questi vampiri e in cambio hanno ricevuto soltanto abusi, aggressività, sfruttamento, cattiveria.

Vale sempre la pena ricordare che le persone normali dotate di empatia non si comportano in questo modo con le persone che amano. Sono felici di dare e ricevere amore in uno scambio che possa arricchire e rendere migliori entrambi. Perdipiù in modo del tutto naturale.

mercoledì 14 giugno 2017

LE TRAPPOLE dell'amore nelle relazioni tossiche e non


La cosa più difficile da trovare nei rapporto amorosi è l’amore”.
Quando dico ‘ti amo’ che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto chi parla? La mia parte adulta e consapevole o le mie parti infantili che ancora soffrono per vecchie ferite? Il mio desiderio? La mia idealizzazione? La mia dipendenza? Il mio egoismo? Il mio narcisismo più o meno consapevole e patologico? Non c’è parola più ambigua e ambivalente di amore, tanto utilizzata e tanto spesso travisata e svuotata di contenuti veri legati ad sentimenti collegati ad azioni concrete e coerenti.
Il primo tragico errore è quello di confondere innamoramento con amore. L’innamoramento è una fase che al massimo può durare alcuni mesi, ma non per sempre. I narcisisti psicopatici vivono in un eterno innamoramento da cui non riescono ad uscire come fosse una gabbia dorata. L’amore è ciò che rimane una volta terminato l’innamoramento. È quando si passa dalle emozioni ai sentimenti, dal fuoco e dalla bollicine alla stabilità e alla pace. Ogni amore (non solo quelli con soggetti tossici) contiene in se irrazionalità, follia, mistero, pericolo. Amore e odio sono sempre legate tra loro, così come è sempre presente una certa dose fisiologica di conflittualità e aggressività
L’altro errore enorme è quello di pensare che per amare non serve capire, comprendere, conoscere. Come se mente e cuore fossero separati e a prevalere fosse un istinto innato. Questa idea genera danni enormi. Errori su errori che si ripetono nel tempo senza mai capirne la natura e le origini. Anche gli amori più sani sono complicati perché carichi di ambivalenza e difficoltà. La relazione con l’altro è sempre difficile perché tutto ciò che è altro da noi produce qualcosa di diverso rispetto a prima.

L’amore poi fa soffrire. Non è assolutamente vero che è gioia, condivisione, aiuto reciproco. La sofferenza in amore crea problemi enormi a tantissime persone. Avere conoscenze di base su come funzionano le relazioni chiamate “romantiche” è di fondamentale importanza per cercare di evitare errori grossolani.

Perché l’amore è cosi complicato? Perché desiderio e amore sono così legati? Perché non si può vivere perennemente innamorati? Perché ci piace ciò che non abbiamo? Perché cadiamo in rapporti malsani più e più volte? Come stare bene in una relazione gratificante?

Tante domande e cui è complesso dare risposte, impossibile individuare soluzioni universali. Per questo di sicuro l’amore e i rapporti non sono una cosa tranquilla, non sono sempre e solo delicatezza, confidenza, conforto, comprensione, condivisione, gentilezza, rispetto, passione come in realtà si vorrebbe. E questo non solo nelle relazioni tossiche con vampiri affettivi.

martedì 13 giugno 2017

Il DOPPIO ABUSO dei narcisisti psicopatici


La cosa che fanno meglio i narcisisti psicopatici è quella di far credere a tutti di essere vittime delle proprie vittime. Creano un problema psicologico enorme a qualcuno e poi riescono a spacciarsi, gli occhi degli altri, come se fossero loro la parte debole. Così la vera vittima perde la visione della realtà e soffre due volte. Al danno si aggiunge la beffa, viene anche accusato e identificato come la parte cattiva, malata, disturbata. A questo punto spesso “sbrocca”, compie gesti inconsulti, perde le staffe, tira fuori il peggio di sé e avvalora la tesi assurda di essere il carnefice.

Sono abilissimi in questo, in ogni fase del rapporto. Poi si lamentano costantemente agli occhi della opinione pubblica. Nessuno li capisce, nessuno pensa a loro, tutti li fanno soffrire. Si spacciano come gli incompresi e vessati da chi li circonda, come quelli che pur avendo enormi qualità non sono mai abbastanza valorizzati.

Manipolano il contesto sociale per fare in modo di infangare l’immagine della vera vittima che in questo modo è sottoposto ad un DOPPIO ABUSO: quello subito per mano del narcisista psicopatico e quello di sentirsi colpevole per tutto questo e di passare agli occhi degli altri come persone sbagliate, con problemi, difettose. Paradossalmente la VITTIMA viene scambiata per il CARNEFICHE, e cosa ancora peggiore, essa stessa finisce per crederlo pensando di essere una persona difettosa, malsana, egoista, paranoide, piena di problemi.

Altro abuso che compiono spesso è quello di creare un problema per poi risultare i salvatori della patria, coloro che risolvono magicamente il problema stesso. Ad esempio: si alzano al mattino nervosissimi con atteggiamenti critici e aggressivi, la vittima per qualche tempo resiste ma poi reagisce in malo modo, a quel punto la criticano per la sua reazione e compiono dei gesti di finta bontà per sistemare le cose. In altre parole una volta creato il danno ad arte si ergono a salvatori per assumersi tutti i meriti e sentirsi insostituibili.

Feriscono, abusano, creano all'altro un dolore enorme per poi rendersi indispensabili. Abbandonano, fanno sentire inadeguati, offendono, sono assenti, usano il silenzio per poi rendersi superiori agli occhi del partner mostrandosi superiori.

lunedì 12 giugno 2017

ADDESTRAMENTO del narcisista piscopatico


Il narcisista psicopatico allena la vittima a diventare il suo partner perfetto. Nel giro di qualche mese prende il controllo sulla sua vita. Questo processo prende inizio dalla fase di idealizzazione. Nella relazione con soggetti tossici è una cosa estremamente forte e livello emotivo e si vive un periodo diverso da tutto ciò che si è vissuto prima. Si perde la testa. Ci si tuffa in una fantasia appassionata da condividere con qualcuno che pare ci si conosca da sempre. L’intesa emotiva, sessuale, spirituale è hai massimi livelli.
Il narcisista psicopatico è il primo pensiero della mattina e l’ultimo prima di coricarsi. Tutto è fantastico, esaltante, veloce, elettrizzante. Ben presto la vittima si ritrova a progettare un futuro insieme, la routine quotidiana diventa un pallido ricordo. Nulla ha più importanza conta solo la nuova anima gemella. Mentre nel cuore della vittima accade tutto questo nella testa del soggetto tossico i pensieri sono molto diversi. Infatti lui non prova mai sentimenti veri, li ostenta solo. Osserva la preda in ogni sua azione ed emozione e finge di toccare il cielo con un dito.
Più in alto sale il malcapitato di turno e più in basso cadrà. L’idealizzazione, detta anche love bombing, spinge presto ad abbassare la guardia e sviluppare una assuefazione alle continue cariche dei centri del piacere. Le lusinghe e i complimenti spingono l’ego al massimo e fanno tirare fuori aspetti mai visti prima. Nel giro di poco non si può più immaginare una vita senza il narcisista psicopatico.
Si tratta di un vero e proprio lavaggio del cervello che appunto addestra la vittima a diventare poi il partner ideale da sfruttare e distruggere una volta usato.

domenica 11 giugno 2017

L'IPERVIGILANZA dopo relazioni tossiche


Dopo la disavventura con uno psicopatico narcisista, quasi tutti i sopravvissuti devono affrontare la lotta dell’ipervigilanza: "di chi ci si può fidare davvero?".
Le antenne rimangono alte ventiquattro ore su ventiquattro. Paura e diffidenza verso tutto e tutti, indiscriminatamente. Ci si domanda se si è diventati pazzi, dibattuti tra il desiderio di vedere il buono e un senso di disagio quando si passa del tempo con la persona di cui ci si era innamorati perché è evidente la costante manipolazione che mette in atto.
L’affinamento dell’istinto e delle difese personali è un percorso personale che varia da caso a caso. Imparare ad avere cura di se stessi e difendersi da persone tossiche prevede lo sviluppo di mente e cuore, conoscenza e consapevolezza emotiva, istinto e razionalità. Il mondo è popolato da persone malvagie ma anche da tante brave persone. Non è giusto privarsi della compagnia di belle persone perché si è stati feriti e umiliati da narcisisti psicopatici. Il genere umano vive nella relazione, si nutre di relazione ed ha bisogno di relazione. Serve cercare, creare, nutrire relazioni sane.
Una cosa importante è osservare e comprendere i propri sentimenti per trovare un equilibrio tra consapevolezza e fiducia. Serve decidere quali sono i rapporti che meritano, sui quali è importante e giusto investire emotivamente e quali invece abbandonare o trattare con cospicue dosi di indifferenza e distanza. Quando la vittima abbandona gli schemi tossici dentro di se, poi inevitabilmente modificherà anche i rapporti esterni. La domanda “piaccio agli altri?” deve essere accompagnata da un'altra “gli altri mi piacciono?”.
I narcisisti psicopatici sono individui emotivamente immaturi incapaci di cambiamento. Una volta che si esce da relazioni tossiche il caos si dissolve, sostituito dalla lucidità mentale. Serve tempo, impegno, amore per se stessi e tutto torna alla normalità. Finalmente si possono vivere rapporti sani e sereni.

sabato 10 giugno 2017

NESSUN SOSTEGNO e reciprocità con i narcisisti




Il narcisista ricorre agli elogi e alle lusinghe vuote solo per conquistare la fiducia della vittima. Quando le persone hanno davvero bisogno di sostegno emotivo, amore, tenerezza, aiuto di solito ha una reazione distante, tiepida. Oppure rimane freddissimo e totalmente assente.
 
Col tempo la vittima impara a non esprimere più fragilità, a non annoiare più con le proprie richieste per soddisfare normali bisogni affettivi. Rinuncia anche quando si presentano momento in cui avrebbe davvero enorme bisogno di appoggio come in caso di lutti o malattie. La vittima si rende conto che il rapporto è sempre e solo a senso unico e prevedere dover accettare tutto e dare, dare, dare, sempre e solo dare senza ricevere nulla o quasi.
 
Il narcisista è incapace di identificarsi con i sentimenti altrui in particolare col dolore e la sofferenza, per cui non sa offrire nessuna sostegno e vicinanza nei momenti difficili. In caso fosse il suo appoggio è meccanico, freddo, distante, perché è fondato sul concetto del “così si deve fare” e non su reali sentimenti di compassione. Non possono aiutare gli altri perché non provando sentimenti non possono contattare le loro fragilità e debolezze. Per capire cosa prova l’altro è fondamentale avere una risonanza emotiva in se stessi. Cosa che a questi individui manca totalmente.

Altro motivo per cui non offrono sostegno a chi si presenta debole e fragile è che odiano questi comportamenti. Li hanno totalmente esclusi dalla loro vita, li ritengono segno di sottomissione e umiliazione. Non possono e non vogliono mai sentirsi inferiori a qualcuno o bisognosi.
 
Anzi, come sempre proiettano sugli altri le loro parti fragili, deboli, bisognose per poi poterle attaccare e punire, così come magari hanno fatto con loro da bambini. E ancora, chiedere loro sostegno emotivo li mette di fronte alla loro reale incapacità drammatica di provare empatia e di avere veri comportamenti compassionevoli.
 
Aiutare qualcuno significa anche dimostragli che è importante. Tutti siamo creature sociali, tutti abbiamo bisogno degli altri. Anche i narcisisti hanno bisogno degli altri ma NON HANNO IL CORAGGIO DI AMMETTERLO. Farlo significherebbe affrontare la propria VULNERABILITÀ, potrebbe riaprire la ferita narcisistica subita nell’infanzia.
 
Mantengono il controllo negando e sopprimendo i sentimenti. Ma negandoli non conosceranno mai la felicità dell’amore e l’esuberanza della gioia. Ma ecco il dramma: è appunto la paura di essere trascinati dai sentimenti che spaventano i narcisisti. Hanno paura della FOLLIA e contro di essa mobilitano tutte le difese. Nella loro mente perdere il controllo significa diventare pazzi.

venerdì 9 giugno 2017

LA VENDETTA è inutile con i narcisisti psicopatici

La vendetta con un narcisista psicopatico non serve a nulla se non ad alimentare odio e rancore e stare ancora peggio. Il prostrarsi per fare tornare le cose come prima a tutti i costi è una soluzione ancor più pericolosa e frustrante. L’unica cosa che ferisce davvero questi soggetti è l’indifferenza e la distanza emotiva. Trattarli come si tratterebbe il salumiere, la parrucchiera, il collega di una filiale, un vicino di casa.
 
In un primo momento è quasi impossibile. Col tempo però questa strategia di rinuncia a qualsiasi azione che non avrebbe alcun senso (con loro nessuna relazione fuori dalla seduzione e manipolazione ha davvero senso) rappresenta l’unica via possibile per proteggersi e creare le basi per ANDARE AVANTI SENZA DI LORO. In qualche modo la sola ritorsione che può creare fastidio ad un narcisista psicopatico è farlo sentire NIENTE come lui fa sentire niente le sue vittime. Vivere bene senza di lui. Eliminare il desiderio che tanto lo alimenta e lo fa sentire vivo.
 
Nessuna reazione né di amore né di odio, ma pura e semplice indifferenza. Questo lo destabilizza perché vede che non esercita più alcun potere e controllo. È una posizione faticosa, se vogliamo dolorosa, ma inevitabile per sopravvivere e passare oltre. È una dichiarazione di disprezzo più pesante di ogni vendetta, di ogni parola, di ogni ritorsione.
 
Per superare infelicità e traumi derivanti da relazioni malsane serve considerarli con una buona occasione di trasformazione personale. Il dolore diventa allora una benedizione piuttosto che una malattia. Così, in un secondo tempo, si potrà procedere con la vera vendetta nei confronti dei soggetti tossici: VIVERE BENE, essere felici, creare rapporti sani e piacevoli, sviluppare le proprie qualità e interessi a prescindere da loro. Ecco la vera e unica vendetta. Mollare, lasciare andare, vivere bene.

giovedì 8 giugno 2017

TI AVVISA delle sue malefatte il narcisista psicopatico




Il narcisista psicopatico abusa e vive degli altri in tutti i modi possibili. Non c’è nessuna equità e reciprocità o equilibrio in quello che da nella relazione. È un parassita approfittatore ed egoista. La sua capacità di manipolare rivela chiaramente che approfitta e approfitterà degli altri in tutti i modi possibili: economicamente, emotivamente, professionalmente.
 
Il problema è che la vittima agisce come un drogato, cioè rimane legato a ciò che le fa del male. Cade nel vuoto o non riesce ad allontanarsi dal precipizio. Peraltro spesso viene anche ulteriormente colpevolizzata da chi dovrebbe aiutarla perché il narcisista psicopatico è abilissimo a risultare come vittima della propria vittima.
 
L’ossessione del soggetto tossico è quella di umiliare la gente troppo buona, ingenua, e vulnerabile. Ridurre in pezzi tutti colori che offrono amore e bontà. Gode a rompere matrimoni, fidanzamenti, relazioni famigliari, amicizie, collaborazioni lavorative. Sfrutta e si rallegra in modo perverso quando raggiunge il suo obiettivo di sfruttare, manipolare, distruggere.

Come un serial killer lascia delle tracce, sparge indizi. Ama talmente tanto prendersi gioco degli altri che spesso avvisa la vittima delle sua malefatte. Gioca al gatto col topo, a guardia e ladri, sperando di essere scoperto e di cavarsela ugualmente. In questo modo si sente vivo, superiore, invincibile.
 
Con ironia, affermazioni apparentemente assurde, battute accompagnate da un ghigno criminale preannuncia  i comportamenti indecenti che intende mettere in atto o che ha già messo in atto. Oppure utilizza racconti riferiti ad amici e conoscenti per parlare in realtà di se stesso ed osservare la reazione allibita della vittima. Oltre a manipolarlo vuole vedere fino a che punto può prendersi gioco del partner, umiliarlo e sottometterlo.
 
Ecco allora che possono essere pronunciare frasi del tipo:
Adesso mi scopo tutti i mariti delle mie amiche…”.

Sei proprio una stupida. Pensi davvero che abbia un’amante? Sai cosa ti dico, ne ho due e le ruoto ogni giorno…”.

Ti fai delle paranoie assurde, vedi cose che non esistono, sono stata a casa di Michele tutta la notte ma solo perché aveva bisogno di parlare mentre tu pensi che ci abbia scopato”.

Sono fuori tutto il giorno per lavoro e mi faccio un gran culo, dovrei fare come fanno gli altri, andare a puttane e divertirmi un po'...”.

Sai cosa ha fatto il mio amico Andrea? Ha tradito la moglie con una ragazza molto più giovane di lui e dopo soli pochi mesi l’ha messa in cinta, per poi farla abortire”.

mercoledì 7 giugno 2017

Dipendenza Affettiva & Narcisismo


 
All’interno di relazioni affettive in tantissimi casi la problematica del narcisismo si collega a quella della dipendenza affettiva. Persone abusanti cercano dipendenti e viceversa. Gli psicologi affermano che alcuni soggetti sviluppano una dipendenza nei riguardi di relazioni difficili e diventano quindi facili prede per narcisisti psicopatici.
La dipendenza affettiva è tipica di persone cresciute in ambienti carenti di affetto che si sono poi specializzate nel continuare a chiederlo a individui difficili. Invece di rendersi conto che devono fuggire da certi vampiri emotivi incapaci di dare amore, continuano a pretenderlo da loro. Come continuare a chiedere affetto ad un coccodrillo che nel frattempo di riduce a brandelli.
Il dipendente ha una spiccata tendenza ad aprirsi agli altri, a vedere il lato buono delle cose e non la manipolazione e i giochi di potere, pertanto ha una pericolosissima incapacità nel individuare il male attorno a lui e starne alla larga. In fondo ha una personalità con tendenza depressiva, carenza di affetto, ipersensibilità al rifiuto.
Un dipendente reagisce in modo assurdo quando viene maltrattato: invece di scappare, resta incolpandosi di tutto, come se la relazione non funzionasse solo per demeriti suoi. Sono donne e uomini con un bisogno affettivo estremo. Vittime ideali di narcisisti psicopatici.
Ma voglio essere chiaro. Il dipendente è legato al partner, ma soprattuto è legato al rapporto. In primo luogo dipende dalla sua idea di amore, per cui si coinvolge in tante relazioni, più o meno stabili, perchè deve avere una relazione a tutti  i costi.

Il dipendente affettivo lo è infatti anche quando è solo perché cercherà disperatamente un partner con cui instaurare un nuovo legame. È quasi incapace di sopportare la solitudine a causa di una certa immaturità emotiva. Due sono gli aspetti centrali: il bisogno eccessivo di una relazione e il terrore della solitidune.