venerdì 12 maggio 2017

EMPATIA e NARCISISMO tutto parte dalle relazioni primarie


 
Le origini di ogni problema psicologico sono molto lontane, genetica e ambiente. Di certo le relazioni famigliari sono fondamentali. Se osserviamo le BIOGRAFIE delle persone malvagie, manipolative, sadiche sono il più delle volte disastrose. Nessuno può cambiare in meglio se non incontra persone e relazioni "sufficientemente buone" su cui contare, appoggiarsi ed apprendere.

Si può diventare persone migliori solo attraverso relazioni migliori. Mai da soli chiusi nel proprio autismo emotivo. Rapporti sani, empatici, reciproci, generano persone sane, empatiche, cooperative. Le qualità umane vissute nel rapporto vengono valorizzate ed ampliate magicamente.
 
Tutto è parte del percorso. Non si può separare nulla, il tutto è fondamentale. Anche le più brutte esperienze sono utilissime se qualcuno ti sostiene, spiega, aiuta con amore. Le esperienze e le idee determinano i comportamenti. Le relazioni più o meno positive, sperimentate nei primi anni di vita, cambiano il futuro di ognuno in modo determinante.
 
Narcisismo e dipendenza affettiva molto spesso non sono altro che due facce della stessa medaglia. Due aspetti psicologici da cui sorgono relazioni tossiche. Ed entrambe le problematiche hanno origini nei rapporti primari. In questo la GENITORIALITA' ha un ruolo fondamentale.
 
Il passato non adeguatamente elaborato torna in modo tragico e distruttivo. Chi è stato abbandonato, abbandona. Chi è stato maltrattato, maltratta. Figli di genitori separati spesso vivono a loro volta separazioni, come vittima o come carnefici. Chi ha vissuto legami primari inadeguati o diventa a sua volta inadeguato o ossessivamente troppo presente...
 

I conflitti nel presente diventano le riproposizioni di conflitti non elaborati del passato. Le esperienze passate sono sempre presenti per condizionarci anche se non ce ne rendiamo conto. Al nostro fianco cammina il nostro passato che ci imprigiona dietro celle prive di sbarre ma da cui è difficile evadere. Solo relazioni sane ci possono liberare.

 

giovedì 11 maggio 2017

DETECTIVE del narcisista psicopatico


 
Quando si ha a che fare con camaleonti, bugiardi, manipolatori, spesso le vittime si trasformano in veri e proprio DETECTIVE. È una fase triste, ossessiva, paranoica, ma importante perché è la prima forma di naturale di reazione per scoprire chi è davvero la persona di cui ci si è innamorati. L’istinto inizia a mandare segnali di allarme. Il senso critico finalmente alza il volume dopo tanto tempo in cui è stato spento quasi completamente. Tanti sono i segnali che dicono che c’è qualcosa di importante che non va.
 
Per qualche ragione, sempre diversa, le sue azioni non corrispondono mai alle sue parole. SCUSE, PRETESTI, fantasiose motivazioni per trovare giustificazioni alle sue azioni, per incolpare gli altri anche se i suoi racconti hanno mille contraddizioni. Frasi bellissime, dichiarazioni da spezzare il cuore a cui seguono comportamenti di tutt’altro genere.
 
La vittima si perde in conversazioni disorientanti, discussioni assurde, situazioni in cui nega l’evidenza dei fatti. Se anche la vedi uscire dalla casa del tuo migliore amico alle tre di notte è capace di dire che sei solo paranoide e geloso. Solo alla fine della relazione, riflettendo su ogni situazione, si capirà che ha sempre mentito, che aldilà alle parole ha sempre e solo preso in giro ,recitato una parte, manipolato.
 
Ogni scusa, ogni giustificazione serviva per coprire un inganno, una bugia, una infedeltà, per piccole cose come per grandi cose. Il narcisista psicopatico è bravissimo nei maltrattamenti silenziosi, negli abusi sottili, per spingere la vittima a diventare paranoico, geloso e un detective appunto. Vuole far dubitare il partner di tutto, persino di se stesso.
 
Usa frasi ambivalenti, ambigue, a doppio messaggio. Fa il finto tonto e si proclama innocente mentre mente, o flirta con altri. Porta a diventare un investigatore che cerca ogni cosa possa riguardare ciò che fa, come, con chi, per vedere cosa davvero c’è dietro. Controllo di Facebook, whatsapp, e di tutti i social. Inseguimenti, pedinamenti, appostamenti diventano all'ordine del giorno, una forma di ossessione per ARRIVARE A SCOPRIRE LA DURA VERITA'.

mercoledì 10 maggio 2017

Il narcisita distrugge la capacità di amare



La favola di BIANCANEVE descrive molto bene l’obiettivo principale della matrigna e del narcisista psicopatico. L’obiettivo è quello di indebolire la vittima DISTRUGGENDO LA SUA CAPACITÀ DI AMARE, di godere, di vivere bene e la sua capacità di essere felice. Non solo invidiano le qualità dell’altro che non posseggono, ma ne beneficiano per poi distruggerle proprio perché non le posseggono.
 
VOGLIONO TOGLIERE LA FELICITÀ DI VIVERE. Loro sono persone che, aldilà delle apparenze, non possono essere davvero felici perché non sentono. Ferire il cuore del partner, distruggere la sua l’autostima, renderlo insicuro, fargli perdere il piacere sessuale e soprattutto l’affettiva sono tutti gli obiettivi di un CRIMINE PERFETTO.
 
Il primo obiettivo dello psicopatico è DISTRUGGERE EMOTIVAMENTE la vittima, il secondo è PARALIZZARLA. Come un lupo travestito da pecora si presenta in veste di persona pacifica, bisognosa, moralmente valida. A volte si presenta come nella favola di Biancaneve come una vittima debole e indifesa. L’apparenza nasconde però un VELENO sottostante che paralizzata la vittima.
 
Nella vita reale il SENSO DI COLPA interiorizzato porta a sentirsi paralizzati. Vuole rendere una persona NÉ VIVA NÉ MORTA, ma appunto paralizzata. La preda si convince di meritare tutta questa sofferenza e il continuo pensiero ossessivo la porta a sentirsi bloccata. Soffre, sta male, ma non fugge. Resta ostinatamente.

Violano l'anima e che l’altro diventasse malvagio come loro. Vogliono distruggere le sue qualità umane profonde e la sua capacità di essere felice, di amare.
 
In altre parole ODIA e vuole distruggere tutte le qualità che non possiede: AMORE, felicità, gioia, bontà. Disprezza queste qualità perché gli ricordano i sentimenti che non è in grado di provare e che per questo vuole eliminare giudicandoli stupidi e inutili. La persona che lo ama gli rammenta ogni giorno, fastidiosamente, che non ha un'anima. Per convincersi del contrario pianifica la sua distruzione, in particolare della capacità di amare.

martedì 9 maggio 2017

Lettera alla NUOVA VITTIMA del narcisista psicopatico




In quasi tutte le relazioni tossiche c’è un’altra persona: IL SOSTITUTO. All’inizio la vittima viene divorata dalla gelosia e vorrebbe uccidere il suo rivale. Pensa erroneamente che abbia qualità migliori, che gli abbia soffiato il sogno, preso l’anima gemella, il rapporto perfetto. Col tempo tuttavia il malcapitato capirà che in realtà la nuova preda lo ha SALVATO. Di seguito riporto l’ipotetica lettera alla nuova preda, mai spedita, ma pensata da tante vittime. Alcune vittime magari non lo sanno ma dietro lo scarto c'è sempre il sostituto. Il testo è scritto per un destinatario uomo ma può essere ovviamente declinato al femminile.

"Caro SOSTITUTO, vorrei tanto ma non posso contattarti direttamente perché cadrei in un pozzo senza fondo di follia, anche perché sono certo che non mi crederesti e penseresti sia solo un gesto di estrema gelosia. Ti voglio però dare un’altra campana rispetto a quella che ti ha raccontato lei.
TI HO ODIATO E INVIDIATO. Ti sei preso la donna che amavo. Sono stato sostituito in pochissimo tempo, e ho impiegato mesi per arrivare a scoprire e capire che il tutto era cominciato molto prima di quel che sapevo. Tradito e umiliato.
MA NON TI INVIDIO PIÙ. Piuttosto provo paura per te.
Anche se abbiamo corpi, idee e personalità diverse, quando si tratta di relazioni intime le persone normali sono tutte uguali. Sai un tempo ho provato la stessa euforia che provi tu adesso. Ero una persona speciale. L’avevo salvata dal dolore che il suo ex squilibrato, inaffidabile, cattivo le aveva inflitto. L’ho compatita, sostenuta, consolata per il dolore che aveva subito. Ero entusiasta di essere la persona che finalmente l’aveva resa felice dopo tutte quelle presunte sofferenza e difficoltà. Era affascinata da me e mi riempiva di messaggi, attenzioni, confessioni.
TI SUONA FAMIGLIARE?
Sarebbe bello sapere come io possa essere diventato così poco importante nel giro di così poco tempo. In più anche geloso, paranoico, instabile, fragile. Come può essere successo? È possibile passare da persone meravigliose e insostituibili a pedanti fastidiosi da scartare? E quello prima di me? Il minimo comune denominatore è molto chiaro.
Ho punito a lungo me stesso sopportando abusi e pensavo di meritare questo dolore. Pensavo di aver qualcosa che non andava visto che è corsa verso un altro con così tanto entusiasmo.
POI PERÒ HO CAPITO CHE ERO STATO TE.
So che non potrò mai salvarti da questo incubo, a meno che tu non sia davvero estremamente superficiale. Le vittime dei narcisisti psicopatici non possono sfuggire dopo che sono cadute nella trappola, dopo essere state addestrate e manipolate. Per il resto della relazione negherai la realtà, rimuoverai ogni tipo di accusa, troverai le scuse più disparate e convincenti per andare avanti e giustificarla.
MENTIRAI A TE STESSO, proverai sempre e in ogni modo di tornare alla situazione iniziale fantastica, ma a poco a poco la tua identità comincerà a sgretolarsi e ti ritroverai con un vuoto enorme dentro. Lei sradicherà tutti i tuoi valori e spazzerà via tutti i tuoi paletti. Alla fine non saprai più chi sei davvero.
Entrerà in scena un’altra persona. Ti mentirà, manipolerà, prenderà in giro. Ti terrà né vivo né morto il più a lungo possibile, come ha fatto con me. Userà le tue reazioni sempre più volubili e sofferenti contro di te, per ottenere la compassione della vittima successiva.
E ALLA FINE TU DIVENTERAI ME. Per questo ho paura per te. Non augurerei a nessuno il dolore e la sofferenza che mi sono capitati. So che le tue intenzioni non erano cattive, che ha propinato le stesse storie e la stessa manipolazione che ha riservato a me.
LA STORIA CHE TI HA RACCONTATO È FALSA. Era un racconto strappalacrime per passare da vittima, e le sue qualità erano assolutamente inesistenti. So che oggi non ci crederai, ma un giorno questa lettera avrà un senso. Un senso brutale e straziante.
Non ti odio, è quello che vorrebbe lei. Non continuerò a fare il suo gioco prendendo parte a questi TRIANGOLI, generando astio e gelosia per riempire il vuoto della sua anima. Sono arrivato dall’altra parte e sono certo che ce la farai anche tu. Possiamo mettere fine a questo ciclo di abusi solo con la compassione reciproca, riconoscendo che tutti gli essere umani meritano di essere trattati con rispetto, quanto meno non meritano sofferenze volute e premeditate.
TI AUGURO AMORE VERO, SPERANZA E SOPRATTUTTO LIBERTÀ DAL TUO NARCISISTA PSICOPATICO".

lunedì 8 maggio 2017

Pandemia istrionica


 
Una pandemia istrionica, a questo stiamo assistendo. Siamo di fronte ad un aumento esponenziale dei tratti istrionici e del disturbo istrionico di personalità. Tanti piccoli aspetti sociali e di personalità ne sono la dimostrazione. Nessuno da solo costituisce una diagnosi, ma la miscela è esplosiva, dilagante, un effetto valanga che travolge tutti e tutto.
 
Selfie individuali e di gruppo. Foto postate ovunque e comunque. Connessione totale e costante. Tatuaggi. Commenti a fiumi. Like. Immagini piatti guarniti e bicchieri pieni. Corpi esposti e mostrati allo specchio. Figli ostentati accompagnati da grandi frasi ad effetto. Viaggi e vacanze raccontati in diretta e nei minimi dettagli. Gruppi di amici unici. Serate in discoteca, aperitivi, cene. Urla, provocazioni, battute ad alta voce. Abiti fluo, luccicanti, evidenti. New age. Corsi motivazionali. Sport estremi e imprese epiche da narrare. Video, video, video. Slogan. Aforismi. Profili whatsapp aggiornati ogni giorno. Nulla ha senso se non viene condiviso, se non ottiene like, se non provoca commenti, se non mette in mostra sempre e comunque.
 
Il disturbo istrionico di personalità è un disturbo di personalità caratterizzato essenzialmente da un’intensa emotività, esternata con modalità teatrali, e da costanti tentativi di ottenere attenzione, approvazione e sostegno dagli altri, mediante comportamenti celatamente o apertamente seduttivi. Oltre allo stile interpersonale drammatico e inappropriatamente seduttivo, caratterizzano questo disturbo l’impressionabilità, la TENDENZA ALLA SOMATIZZAZIONE e la ricerca costante della novità.
 
Manipolazione per essere visiti e riconosciuti.
Somatizzazione.
Iperemotività.
Ricerca costante di attenzione.
Dipendenza. Infantilità. Impulsività.
Egocentrismo. Esibizionismo.
Uso della malattia per accuditi.
Seduttività e provocazione sessuale.
Menzogna. Spavalderia.
Idealizzazioni continue e sempre diverse.
 
Nulla in sé è male in assoluto, la miscela e il volume rendono il tutto esplosivo. Niente e nessuno sembra fermare questa tendenza. I tratti istrionici e il disturbo di personalità istrionico, a mio avviso stanno dilagando attorno a noi. I caratteri istrionici si presentano come seduttivi, affascinanti. Vogliono fare colpo. Essere al centro ed attirare l'attenzione. Cercano sempre un PUBBLICO. Hanno sviluppato abilità da showman, improvvisatori, attori. Sanno calarsi in un ruolo e recitare una parte. All'interno di un gruppo sono simpatici, estroversi, originali. Riescono a scaldare l'atmosfera, a coinvolgere, euforizzare le persone. Sono tra le personalità meno autentiche, più nella maschera, più nel personaggio. E quindi sono anche tra quelli più estranei a se stessi, cioè alla loro vera identità, oltre che staccati, estraniati in mezzo agli altri.
 
Le principali caratteristiche in dettaglio:
1) Sono a disagio se non sono al centro dell’attenzione, fa di tutto per avere un pubblico;
2) Nei rapporti sono seducenti, provocanti, alla ricerca di approvazioni;
3) Le loro emozioni sono sempre enfatizzate, anche se cambiamo rapidamente, hanno frequenti sbalzi di umore.
4) Il corpo è al centro della loro vita, sia per mostrarlo, attirare l’attenzione, sedurre sessualmente, sia attraverso la somatizzazione e la malattia.
5) Hanno una grande abilità oratoria, ma spesso senza vera profondità emotiva.
6) Drammatizzano, sono teatrali, esprimono le emozioni enfatizzandole esageratamente.
7) Considera le relazioni più intime di quanto lo siano realmente, e spesso si mostra molto più coinvolto di quanto lo sia realmente.

sabato 6 maggio 2017

Sesso con narcisisti psicopatici



TUTTE LE VITTIME DICONO CHE A LETTO I NARCISISTI PSICOPATICI SONO SPECIALI. Sostengono che grazie a loro hanno raggiunto livelli di estasi mai provati prima. Pensano che senza di loro non potranno mai più godere allo stesso modo, che non avranno mai più una vita sessuale così intensa e gratificante. Sono convinte che se dovessero perdete questa relazione non potrebbero stare mai così bene come col loro carnefice.
 
IN REALTÀ ANCHE IN QUESTO CASO È SOLO UN’ILLUSIONE. Non è assolutamente vero che “SCOPANO” divinamente (i narcisisti psicopatici non fanno mai l’amore scopano solo). È però assolutamente vero che la vittima, sotto la pressione dell’ennesima manipolazione, arriva a pensare che solo con il suo carnefice potrà godere in un modo così fantastico. Questo spiega perché una delle armi più potenti del narcisista psicopatico è il SESSO. Sapendo perfettamente come manipolare, quali tasti toccare, usa il sesso come un’arma potentissima. Usa il sesso come forma di potere e controllo nella relazione.
 
NON È VERO CHE "SCOPANO" BENISSIMO, importante ripeterlo chiaramente. Non può essere vero perché con loro manca totalmente la dimensione affettiva e intima. Però è vero che mettono in atto una manipolazione sessuale che fa assumere al sesso una dimensione centrale ed idealizzata nel rapporto.
 
Lo schema è sempre lo stesso. In un primo momento il sesso è molto appagante sia qualitativamente che quantitativamente. Anche in questo caso si comportano a specchio. RIPRODUCONO I DESIDERI SESSUALI PIÙ PROFONDI DELLA VITTIMA e la passione vola alle stelle. In realtà i narcisisti psicopatici non hanno nessun particolare trasporto emotivo, passione, condivisione, si eccitano solo vedendo l'altro cadere ai suoi piedi. Non condividono neppure gli stessi desideri sessuali, si limitano a studiare la vittima modellando il comportamento.
 
Anche una persona buona e altruista si comporta allo stesso modo ma proprio perché desidera far contento il partner. La felicità dell’altro diventa la sua felicità. I vampiri invece si ingegnano a far contenta la vittima per ottenere l’abbassamento delle sue difese. Sfruttano il sesso per ottenere la fiducia e felicità dell’altro in modo che cada nella trappola. Una tattica perfetta.
 
Poi arriverà il momento in cui si negheranno e non faranno più nulla per far contento il partner, nonostante le sue suppliche. DOPO AVERLO SEDOTTO SESSUALMENTE diventano repentinamente freddi e disinteressati. Nella seconda fase,  NEGANO IL SESSO TRASFORMANDOLO IN UN PRIVILEGIO. A questo punto fanno battute pungenti, sono freddi, diventano apatici, alzano l’asticella della perversione. Tutto creato ad arte per avere il TOTALE E COMPLETO CONTROLLO. Partono dalla fase di studio nella quale individuano quali sono i desideri, preferenze, fantasie sessuali dell’altro e poi si comportano come se tutto fosse naturale. Solo la vittima però sente tutto quel trasporto sessuale.
 
IL SESSO BOLLENTE dei primi tempi cede il passo a un GIOCO DI POTERE, ad un BRACCIO DI FERRO. Diventa un atto meccanico, mentre le emozioni si focalizzano su partner immaginari. I narcisisti psicopatici vivono solo di eccitazioni. Per loro il sesso è conquista e gioco di potere.

Alcune caratteristiche del loro modo di fare sesso, a mio avviso importanti:
1) dopo la prima fase BACIANO POCO E MALE, rifiutano baci passionali;
2) "scopano" in modo SPREGIUDICATO, FREDDO, MECCANICO, PORNOGRAFICO;
3) SONO MOLTO EGOISTI a letto, una volta raggiunto l’orgasmo è come se sparissero dalla scena;
4) NON SANNO COSA SIA L’INTIMITÀ VERA e la dolcezza, per questo la ridicolizzano e deridono.

venerdì 5 maggio 2017

La palude famigliare e le relazioni tossiche


Le relazioni tossiche hanno spesso una radice lontana, la FAMIGLIA. I rapporti primari rivivono nel presente. Usciti dalla porta tornano dalla finestra. Come se si volesse tornare sulla scena del delitto sperando che le cose vadano diversamente o per presentarsi questa volta come l’assassino e non come la vittima. Tante, troppe volte, più o meno consciamente, si cercano e si rivivono le stesse dinamiche malsane e distorte che si sono vissute all’interno della famiglia.
 
Prima cosa, forse banale, da capire è che c’è una forte correlazione tra relazioni tossiche del presente e vecchie dinamiche famigliari. Comprendere le dinamiche famigliari, osservarle in profondità, elaborarle diventa in questa ottica un primo passo fondamentale. Pochi lo fanno. È difficile, faticoso, estremamente doloroso. Ma è il primo gradino da salire verso la consapevolezza che porta ad abbandonare definitivamente i legami che ci fanno male. Qualunque essi siano. Per questo vi riporto un brano a mio avviso meraviglioso, estratto da un libro non esaltante.
 
Abbiamo una fiducia cieca nei nostri genitori, quello che vediamo in casa è il giusto ed equilibrato andare delle cose, il protocollo di ciò che consideriamo una sanità mentale.

Adoriamo i nostri genitori per questo, ci mantengono al riparo da qualsiasi anomalia. Così non esiste l’ipotesi che loro, per primi, possano essere un’anomalia, una malattia. Non esistono madri malate, ma solo stanche. I padri non falliscono mai, sono a volte nervosi. Una certa infelicità, che preferiamo non registrare, assume di tanto in tanto la forma di patologia che avrebbe nomi, ma in famiglia non li pronunciamo. L’uso di medici è sgradito e, nel caso, ridimensionato alla scelta di medici amici, consueti alla casa, poco più che confidenti.

Dove servirebbe l’aggressione di uno psichiatra, si preferisce la bonaria amicizia di dottori che conosciamo da una vita, spesso altrettanto infelici.
A noi questo sembra normale.         

Così, senza saperlo, ereditiamo l’incapacità verso la tragedia, e la predisposizione alla forma minore del dramma: perché nelle nostre case non si accetta la realtà del male, e questo rinvia all’infinito qualsiasi sviluppo tragico innescando l’onda lunga di un dramma misurato e permanente: LA PALUDE IN CUI SIAMO CRESCIUTI.

È un habitat assurdo, fatto di dolore represso e quotidiane censure. Ma noi non possiamo accorgerci di quanto sia assurdo perché come rettili di palude conosciamo solo quel mondo, e la palude è per noi la normalità.

Per questo siamo in grado di metabolizzare incredibili dosi di infelicità scambiandole per il doveroso corso delle cose: non sfiora il sospetto che nascondano ferite da curare, e fratture da ricomporre. Allo stesso modo ignoriamo cosa sia lo scandalo perché ogni eventuale devianza tradita da chi ci sta attorno la accettiamo d’istinto come un’integrazione solo inattesa al protocollo della normalità.”
Tratto da Emmaus di Alessandro Baricco

giovedì 4 maggio 2017

Prendere le misure ai narcisisti


 
Alla fine il narcisismo, come ogni altro disturbo di personalità, non è altro che un’estrema FORMA DI DIFESA per sopravvivere, per cercare di andare avanti nonostante enormi ferite emotive. È una struttura difensiva che minando o dominando le relazioni, controlla un'enorme ANGOSCIA, un grande dolore e tanta rabbia.
 
I narcisisti sono persone che fanno del male ma se li conosci, se ne capisci il funzionamento, diventano PIÙ PREVEDIBILI E PERFINO NOIOSI. Quantomeno se si prendono le misure fanno meno danni e fanno soffrire un po’ meno. Bisogna arrivare ad accettare il loro modo di comportarsi, i loro meccanismi, quando ci si deve relazionare con questi soggetti. Giusto o sbagliato che sia, questo è.
 
Non farsi carico dei loro problemi, non farsi colpevolizzare, usare la giusta dose di ironia e indifferenza per non farsi travolgere. Evitare gli scontri che a loro piacciono tanto. Abbassare il volume del proprio ego pur mettendo enormi paletti per arginare la loro smania di potere e controllo. Sia chiaro, sono solo piccole STRATEGIA DI SOPRAVVIVENZA in caso si debba avere rapporti con questo tipo di persone. La vera soluzione rimane sempre il CONTATTO ZERO o minimo.
 
I narcisisti sono persone con un’emotività amplificata, possono passare in breve tempo dal benessere al disagio più disperato. Dal bisogno estremo di aiuto, alla necessità di fuggire, attaccare, aggredire. Dall’essere delle vittime, al trasformarsi in carnefici. Sono individui con un PERSONALITÀ MOLTO COMPLESSA e poco integrata. Hanno parti scisse di cui mai prendono coscienza. Magari sono brillanti, stabili, sicuri nella professione o in un ambito della vita, ma possono al contrario apparire immaturi, vulnerabili, infantili nelle relazioni intime e affettive.
 
Di sicuro il peggio lo mostrano in ambito famigliare e di coppia. Forti e affascinanti in società, depressi, aggressivi, di cattivo umore in privato. Come se vivessero sempre con un doppio registro. Hanno il terrore di rimanere soli per cui alcuni passano da una storia all'altra, senza però mai stare davvero con nessuno. Altri entrano in un rapporto simbiotico in cui chiedono totale dedizione al partner, come se tutto gli sia dovuto.
 
Ironia, paletti, giusta dose di indifferenza, distacco, intelligenza, autostima, per non essere massacrati da questi soggetti se si deve per qualsiasi ragione continuare ad avere rapporti con loro, ad esempio perché si hanno dei figli. Loro ritengono di avere sempre il diritto di poter fare ciò che gli pare, quando gli pare, come gli pare. Si sentono sempre incompresi e vessati. Usano e manipolano gli altri per ottenere ciò che desiderano. Sono bravissimi a trascinarti nei loro meccanismi devastanti. Fondamentale diventa comprendere a fondo come funzionano per arginarli e prenderne ampiamente le distanze. Così alla fine fanno meno danni e sono anche noiosi.

mercoledì 3 maggio 2017

Relazioni tossiche - Muri - Libertà


 
L’idea comune è che la GRANDE MURAGLIA CINESE sia stata costruita per proteggere dalle possibili invasioni da parte di numerose tribù nomadi, perlopiù di origine mongola, che minacciavano di invadere la Cina.
 
In realtà questa enorme costruzione non ha mai fermato le tribù mongole che riuscivano tranquillamente ad aggirarla o oltrepassarla. La vera funzione della Grande Muraglia Cinese era quella di dare una forte identità alla Cina. Definiva dei confini, conferiva sicurezza e identità ad un popolo e a un territorio estremamente ampio, sterminato. Ovviamente era un'illusione, i mongoli passavano eccome, ma la muraglia ha sempre esercitato un ruolo importante a livello psicologico e sociale.
 
In un certo senso il narcisista psicopatico conferisce una identità anche alla vittima, se pur del tutto illusoria e malsana. Uscire da una relazione tossica apre gli occhi, cambia la prospettiva, frantuma i recinti, obbliga a spostarsi in un campo da gioco molto più ampio rispetto a prima. È un viaggio cupo che sgretola tutte le finte certezze portando a galla tutte le più profonde insicurezze. Muoversi in spazi molto più ampi spiazza e destabilizzante chiunque. Si incontra l'autenticità di se stessi, con le proprie ombre e le proprie luci.
 
Alla fine tuttavia può guarire. Può rappresentare l’unica via per diventare una persona migliore, più forte, che vive davvero una vita degna di essere vissuta. Si può addirittura ESSERE CONTENTI perché senza quella orribile esperienza forse non si sarebbe mai cambiato nulla e si sarebbe continuato a vivere "comodi nelle proprie virgolette", nel proprio piccolo recinto che dava un'illusione di identità. Si può persino arrivare a dire "per fortuna che è successo".
 
Si deve però cambiare gran parte di ciò che si credeva di sapere sulle persone, su come funzionano i rapporti, sui delicati equilibri tra normalità e follia. Anche le migliori qualità umane come bontà, altruismo, empatia possono creare enormi problemi se non sono accompagnati da una profonda conoscenza e dignità personale.
 
Forse serviva questa tragedia relazionale per sentirsi davvero LIBERI. Liberi da abusi, aggressività, triangoli amorosi, critiche, silenzi, mancanza di amore. Liberi di poter esprimere la propria vera natura, interessi, passioni. Liberi dalla paura di perdere un illusorio rapporto perfetto. Liberi finalmente, fuori dalla manipolazione, dai distruttivi giochi psicologici con un narcisista psicopatico.

martedì 2 maggio 2017

L'illusione dell'anima gemella che sega il cervello


 
Tutti sognano di trovare l’anima gemella, l’altra metà della mela. Tutti sognano di fare l’amore con se stessi in una sorta di simbiosi materna. Ovviamente è un sogno e tale rimane, perché l’altro è sempre altro da noi, diverso. I narcisisti psicopatici sfruttano questo sogno per creare un VINCOLO TRAUMATICO con la vittima. Come un CAVALLO DI TROIA entrano nella vita dell’altro e ne abbassano tutte le difese. La vittima spegne ogni senso critico e rimane drammaticamente come un pc senza antivirus. Solo dopo qualche tempo, capisce che il sogno è in realtà un incubo ma fatica a crederci.
 
Non è mai abbastanza ripetere come si comportano. Per agganciare la preda si presentano come PERSONE SPLENDIDE o come VITTIME INNOCENTI. O entrambe le cose se serve. Il ciclo è sempre lo stesso, all’inizio si mostrano splendide persone o povere vittime, poi diventano ciò che sono cioè vampiri emotivi, freddi, distaccati, aggressivi, abusanti. Devastano le vite altrui per anni come genitori, partner, amanti, figli, amici, colleghi, maestri, vicini di casa.
 
Di primo acchito la persona tossica sembra insolitamente candido, umile, ingenuo, premuroso, disponibile, ma col passare del tempo si trasforma. Ogni volta che addestra una vittima sfoggia il comportamento migliore con un FASCINO CREATO AD HOC per quel soggetto. Si immedesima nelle altrui passioni, idee, interessi, desideri. Oppure si mostra come vittima candida in difficoltà che cerca un aiuto, un salvatore. Una volta catturata la preda la sua natura diventa evidente.
 
Nella fase idealizzazione la vittima vola, gode, RAGGIUNGE MOMENTI DI ESTASI. Il cervello produce tutta una serie di sostanze che la fanno sentire benissimo. Questa sensazione induce una dipendenza simile a quella di una droga, si cerca sempre di tornare a quello stato di estremo benessere e per farlo si è disposti a tutti, persino all’autodistruzione. IL CERVELLO A QUESTO PUNTO È IN PAPPA, SEGATO.
 
Il narcisista psicopatico ha il controllo totale, potere assoluto. L’errore che commettono quasi tutte le vittime è quello di pensare che l’intensità della relazione dipenda dalle qualità del proprio narcisista psicopatico. Qualità intellettuali, sessuali, estetiche, emotive, pratiche, fisiche. Anche se a volte hanno alcune qualità particolari, non è certo sulle loro qualità fisiche o psicologiche che il narcisista psicopatico diventa irresistibile. Tutto è dovuto al processo di fortissima MANIPOLAZIONE delle emozioni della vittima che la porta ad essere aliena a se stessa.
 
Il VINCOLO TRAUMATICO può indurre anche una persona normale e intelligente a cadere preda di una relazione in modo compulsivo e ossessivo nonostante venga maltrattata e abusata. L'assurdo poi è che questa enorme manipolazione emotiva spinge la vittima nonostante tutto a non andarsene, a non scappare, a continuare ossessivamente a desiderare il carnefice pensando che sia l’unica fonte di gioia nella vita.

lunedì 1 maggio 2017

Maschera Narcisista & Personalità "Come Se"


Uno delle principali caratteristiche dei narcisisti, psicopatici, borderline, istrionici è la presenza della MASCHERA. Sono maestri della dissimulazione e del camaleontismo e sanno dare una ottima prima impressione. Sanno fare subito breccia nelle persone, sanno sedurre, incantare, ingannare, controllare. Quasi tutti questi soggetti VIVONO DI MASCHERE, fino al punto che la loro personalità coincide con la maschera. Il vero sé si perde totalmente. La maschera (e il falso sé) non è altro che una difesa che tende a proteggere la persona dall’angoscia profonda e dal vuoto emotivo.
 
Ma anche le persone non malvagie o narcisiste possono vivere solo di maschere. A questo proposito mi hanno sempre affascinato i concetti espressi da Helene Deutsch che ha studiato le personalità “COME SE”. La personalità “come se” descrive un SOGGETTO VUOTO che vive come un ATTORE che si adatta in modo imitativo al contesto in cui si trova. Non è “DAVVERO NIENTE”, per questo diventa ciò l’altro gli chiede di essere per compiacerlo.
 
La personalità "come se" pura non è affatto cattiva, sadica, malefica, ma solo finta. In realtà è talmente vuota da essere finta per sopravvivere. Dietro alle maschere NON C’È REALMENTE NULLA. Il soggetto presenta la sindrome dell’identità diffusa. Sperimenta una profonda incoerenza. È una persona diversa in SITUAZIONI DIVERSE. Una mancanza di CONTINUITÀ PERSONALE NEL TEMPO.
 
Anche nelle personalità “come se” l’identificazione tende a essere rigida. Cioè aderisce in modo rigido e adesivo a maschere sociali che precludono un rapporto con i desideri veri della persona. Sono persone che dietro una apparente facilità nel mettersi in relazione nascondono un PROFONDO VUOTO INTERIORE che produce negli altri l’impressione di una mancanza di spontaneità e un senso di falsità. Essi non sono capaci di una vera e propria identificazione, ma solo di una imitazione superficiale (come se). Sono ad esempio le persone sempre sorridenti, che non hanno mai una loro opinione, che si adeguano a tutto e tutti, che dove le metti stanno. Aderiscono appunto  in modo IMITATIVO alla richiesta e alle aspettative degli altri
 
La personalità “come se” per antonomasia è il personaggio di Zelig, l’uomo camaleontico descritto nel bel film di Woody Allen.

“La prima impressione di queste persone è quella di essere assolutamente normali. Sono intellettualmente integre e dotate, e mostrano una grande comprensione per le questioni intellettuali e emozionali; ma quando seguono uno dei loro frequenti slanci verso una attività creativa, il risultato consiste in un’opera buona dal punto di vista formale, ma che è sempre la ripetizione spasmodica, anche se abile, di un prototipo senza la minima traccia di originalità.
Ad un’osservazione più accurata anche i loro rapporti affettivi con l’ambiente presentano questa stessa caratteristica. Sono rapporti solitamente intensi e contraddistinti da amicizia, amore, simpatia, comprensione, MA ANCHE UN PROFANO SI ACCORGE CHE C’È QUALCOSA DI STRANO E GLI SI PROFILA LA DOMANDA ALLA QUALE NON SA RISPONDERE.
All’analisi risulta presto chiaro che tutti questi rapporti sono privi di qualsiasi reale traccia di calore, che tutte le esperienze emozionali sono formali, che ogni sensazione affettiva profonda è completamente esclusa. È una situazione che somiglia alla prestazione di un ATTORE TECNICAMENTE BEN PREPARATO ma che manca della scintilla necessaria per rendere la sua interpretazione realistica.
Deutsch

 

sabato 29 aprile 2017

Prostituzione relazionale e narcisismo


 
Viviamo tutti in una società in cui la PROSTITUZIONE RELAZIONE è la regola non l’eccezione. Prostituzione relazionale per avere il CONSENSO. Sempre attenti e desiderosi di piacere agli altri, di essere apprezzati, visti, riconosciuti. Attenti a cosa fanno gli altri, al giudizio degli altri, a cosa pensano gli altri. Quindi si perde di vista la cosa più importante: SE STESSI.
 
Tutti i social e il concetto del “LIKE” ha enfatizzato il problema ai massimi livelli. Tutte le nostre vite sono costantemente a confronto con quelle degli altri. Ogni cosa ha senso solo se ottiene “like” e commenti positivi. Si da troppa importanza a cosa viene rimandato come approvazione personale rispetto a quello che si fa.

Questa è anche una delle principali cause che stanno al centro di relazioni con persone tossiche. Si pende dalla loro approvazione. Si agisce e si pensa solo per ottenere il tanto sospirato consenso. Questa dipendenza affettiva può diventare una vera e propria patologia perché DISTORCE LE RELAZIONI.
 
La tragedia di queste persone che si prostituiscono a livello relazione è che alla fine si sentono più SOLE di tutte le altre. Sono infelici e frustrate anche se fanno di tutto per compiacere gli altri. Difficilmente vengono stimate apprezzate come meriterebbero proprio perché sono sempre disponibili. Esistono per quello che fanno per gli altri non per quello che sono.
 
Quando poi se ne accorgono sono vere tragedie. La depressione esplode. La delusione li divora. La rabbia repressa per tanto tempo divampa. Spesso sono le persone più portate ad atti autolesionistici o persino al suicidio. Quando scoprono che la loro esistenza improntata ad essere disponibili, sempre presenti e aiutare gli altri si rivela fallimentare hanno spesso un crollo devastante.
 
Molte vittime soffrono di una forte DIPENDENZA AFFETTIVA. Ripetono schemi malsani appresi dal rapporto con i genitori. Scelgono stronzi con l’idea di cambiarli o salvarli. Cercano inconsciamente con il lanternino relazioni che li facciano soffrire o che confermino il loro intimo senso di inferiorità. Anche quando potrebbero stare bene sono artisti nel sabotarsi. Pur avendo enormi qualità emotive pensano sempre di non valere e il loro valore dipende solo dalla reazione degli altri.
 
Tutto questo rappresenta una manna dal cielo per i narcisisti psicopatici che cercano persone da controllare e ammaestrare a loro piacimento facendo leva sui sensi di colpa, seduzione, manipolazione. Occorre uscire dall'idea che al mondo o si è STRONZI SFRUTTATORI  o si FA DI TUTTO PER PIACERE. C'è una terza via: ascoltare gli altri ma soprattutto se stessi, dare valore ai proprio bisogni, desideri, qualità, progetti, sentimenti. Diventare ciò che si desidera aldilà degli altri, ma sempre in relazione con gli altri.

venerdì 28 aprile 2017

Tempo, consapevolezza, aiuto per uscire da relazioni tossiche



TEMPO, CONSAPEVOLEZZA, AIUTO, questi sono i principali ingredienti per ricominciare. Si impiegano anni per riprendersi dal dolore, dalla delusione, dal disorientamento, dalla rabbia. Il tempo è fondamentale ma non basta. Occorre capire e cambiare radicalmente la prospettiva rispetto a molti aspetti della vita. Una salda rete di protezione fatta di persone care e esperti è altrettanto utile.
 
Solo per guarire dalla TRINAGOLAZIONE serve moltissimo tempo perché l'esperienza è allucinante. Il narcisista psicopatico per avere più potere e controllo sadico, non solo tradisce o flirta con altre persone, ma introduce costantemente il senso del CONFRONTO e della INFERIORITÀ. Già il tradimento lascia in chi lo subisce un forte senso di insicurezza e complessi di inferiorità che lo inducono a confrontarsi senza sosta con il rivale. Ma con la triangolazione il narcisista tradisce, poi sbatte in faccia allegramente il rivale, senza provare vergogna né rimorso. Gode nel mostrarsi felice e contento con la nuova vittima, nel farsi vedere sui social o in giro per la città.
 

Come ho già detto non trovo le parole per descrivere l’entità dei DANNI EMOTIVI che questo comportamento provoca, soprattutto se a compierlo è chi un tempo si era mostrato come l’anima gemella. Infatti mentre il narcisista psicopatico finge, simula, indossa una maschera creata ad hoc per ingannare il malcapitato di turno, la vittima vive la relazione come se fosse vera, reale, si innamora davvero. Capire in un modo così apparentemente assurdo che quella persona non è mai esistita è davvero crudele.
 
Nessuno nasce sapendo, nessuno ce lo spiega da piccoli purtroppo che esistono persone al mondo che fingono in questo modo per sfruttare gli altri al fine di ottenere i loro scopi senza alcun ritegno. Per le persone normali depredare le migliori qualità umane come bontà, empatia, compassione non ha senso, non si spiega, richiede tempo per essere accettato. Scoprendo la dura verità si rimane disgustati, inorriditi e la visione del mondo non sarà mai più come prima.
 
Però una volta scoperti i narcisisti, psicopatici, borderline, istrionici, e dopo aver capito come funzionano, la situazione comincia a cambiare. Finalmente I CONTI TORNANO e i comportamenti hanno una logica che non è la pazzia della vittima. Occorre molto tempo per venire a patti con questi disturbi della personalità. Si scopre amaramente che la malvagità delle persone è a volte enorme. Ci si sente svuotati, paranoici, ansiosi. La guarigione richiede un NUOVO EQUILIBRIO tra la nuova consapevolezza e il vecchio spirito fiducioso.

giovedì 27 aprile 2017

Si può guarire dal vampiro narcisista

 
Per quanto possa sembrare difficile, lontano, improbabile, è garantito che ad un certo punto, se lo si vuole davvero, SI PUÒ GUARIRE dall’incontro con un narcisista psicopatico. Non è certo e non è scontato, ma si può guarire e stare molto meglio di prima. Alcuni non sopravvivono, rimangono ingabbiati nella manipolazione, nell’abuso e nel dolore tutta la vita. Se non muoiono fisicamente, muoiono emotivamente. Si spengono, finiscono le energie, si lasciano andare ad un eterno fiume di dolore.
 
ALTRI REAGISCONO. CAMBIANO RADICALMENTE. Riescono a prevalere nella lotta tra bene e male, tra amore e odio, tra rispetto di sé e la prostituzione emotiva alla ricerca di amore e approvazione. Riescono ad estrarre la medicina dallo stesso veleno che ha prodotto la malattia. La vittima deve capire che il vampiro si è insidiato in una zona occulta e glaciale del cuore dove da anni è aperta una ferita mai elaborata.
 
La parte difficile è riconoscere il proprio CARNEFICE INTERIORE che ci ha indotti ad essere ingabbiati in un perverso meccanismo fatto di dolore, seduzione, manipolazione, abuso. L'arrivo del narcisista psicopatico, a ben vedere, è dunque la conseguenza di un carnefice interiore che voleva venire alla luce e si è reso vivo attraverso la persona malsana con cui si è instaurata una relazione malsana.
 
Per guarire davvero non basta il CONTATTO ZERO, non è sufficiente sapere tutto del narcisista psicopatico per non ricadere nella rete. Oltre a colpevolizzare giustamente chi fa soffrire nonostante abbia ricevuto amore, occorre guardarsi dentro, affrontare quella ferita sanguinante, quella paura profonda, quel mostro interiore che ha preso vita nell’incontro col vampiro emotivo.
 
Si guarisce davvero solo attraverso un PERCORSO DI PURIFICAZIONE difficile e doloroso che porti a guardarsi dentro oltre che scappare ed evitare il male. Solo a quel punto l’incontro con il narcisista psicopatico diventerà un ricordo. Anziché essere un incubo assillante che toglie il fiato, rimarrà una esperienza negativa che non fa più rumore con ricordi ossessivi. Anzi si può trasformare in qualcosa di molto buono, perché solo dalla merda nascono i fuori.
 
Ciascuno intraprende un viaggio diverso. Alcuni dopo essere guariti dal narcisista e dal proprio narcisismo non vogliono più sentire parlare di disturbi della personalità. Altri rimangono per aiutare altri sopravvissuti ad uscire dall’oscurità.

mercoledì 26 aprile 2017

Abbiamo dentro la nostra cura dai narcisisti psicopatici


Abbiamo dentro la nostra malattia. Abbiamo dentro la nostra cura.
Un veleno può uccidere, ma a piccole dosi può curare.
Una medicina può curare, ma a dosi troppo elevate può uccidere.
 
Anche nei rapporti tra persone normali si corre il rischio di soffrire, le cose possono non andare e ovviamente possono anche finire. Non tutte le relazioni che ci fanno soffrire sono malsane. Nella vita una certa dose di sofferenza è nomale, fisiologica, direi persino salutare. Difficilmente qualcuno diventa una persone migliore senza una dolore, un ostacolo, un lutto da elaborare.
 
La relazione con persone distruttive, perverse, malvagie è diversa perché il tempo non è costruttivo, tutto svanisce nel nulla, ed è evidente la ricerca di potere, controllo, il voler far del male all’altro a prescindere da tutto. In questo caso l’incubo che hanno vissuto o vivono tante persone è molto simile se non identico. La cosa che cambia maggiormente è la durata dell’incubo. A volte una vita intera.
 
La GUARIGIONE avviene quando si riesce a spostare finalmente l’attenzione dall’aguzzino alla vittima, dalla persona malsana a quella più sana. Capire cosa si ha perso, quanto si ha sofferto inutilmente e soprattutto trasformare la brutta esperienza in una buona occasione per imparare, cambiare, diventare persone diverse. METTERE PALETTI, maturare una forte identità personale, RISPETTARE SE STESSI prima degli altri. Esaminare le proprie paure, debolezze, ferite mai elaborate del tutto per creare poi relazione più sane e felici.
 
Una volta imparato a identificare e riconoscere gli individui tossici ci si rende conto che rapporti con loro non portano da nessuna parte, è tutto tempo perso, sono una garanzia di sofferenza. Invece di provare a guarirli, cambiarli, salvarli, molto meglio investire energie preziose nei rapporti con persone normali, dotati di pregi e difetti, ma empatiche e se è possibile buone. La bontà è ormai considerata un difetto, una debolezza, un problema. La bontà d’animo, aldilà di tutto, è invece la cosa più importante da ricercare nelle persone. Bontà, altruismo, empatia sono una valore assoluto, una ricchezza infinita.

lunedì 24 aprile 2017

Genitori narcisisti

 
 
Anche se le probabilità di cambiare un narcisista presente nella propria vita sono davvero minime, capire come sono diventati così può aiutare a sviluppare un'obiettività che permetterà di non farsi inutilmente irretire da loro egoismo.
 
Decisivo comprendere che il narcisismo è dovuto sia a fattori innati che a fattori ambientali, cioè dipende in gran parte dalle prime relazioni che hanno avuto. Capire questo serve in primo luogo a escludere che sia la vittima di turno la causa del loro comportamento. Nulla dipende dal comportamento del partner, dai suoi ipotetici o reali difetti, da ciò che fa o dice. I primi legami affettivi sono alla base di uno spirito empatico così come sono alla base di un comportamento egoistico e narcisistico.
 
Poiché, per definizione, i narcisisti non considerano veramente i bisogni e i sentimenti altrui, se ne deduce che non sono stati educati alla intimità e alla affettività. Anche se sono stati soddisfatti i bisogni fisici, pratici, economici, qualcosa a livello profondo è mancato. Molti narcisisti tra le altre cose dicono di essere stati amati, rifiutano l'idea che sia loro mancato qualcosa a livello profondo. Eppure la loro incapacità cronica di mettersi nei panni degli altri, se non per imitazione, indica che la realtà è ben diversa.
 
Sovente ci si trova di fronte a ritratti idealizzati dei famigliari. Fisicamente magari presenti ma emotivamente estremamente distanti. I bambini hanno bisogno che qualcuno gli insegni a parlare delle loro frustrazioni. Hanno bisogno di parlare di che cosa li fa sentire feriti e sviluppare la capacità di ascoltare gli altri quando esprimono le loro emozioni. In altre parole dietro c'è sempre un problemi di legami distorti, malsani e si parla troppo poco dei genitori narcisisti.