venerdì 14 luglio 2017

La FORMICA (empatico) e la CICALA (narcisista)


La contrapposizione etica tra la lungimirante e laboriosa formica da un lato, e la superficialità incosciente della cicala dall’altro, ha rappresentato per tanto tempo un must dell’educazione in una sorta di supremazia morale mostrata dal primo insetto rispetto al secondo. Ma mi verrebbe da dire che quello della formica è ormai un modello scaduto, desueto, tristemente soppiantato dall’imperante prepotente stile di vita della cicale. Tutto è subito ha vinto sulla moderazione, sulla visione a lungo periodo, sul chi va piano va sano e va lontano.
 
Il diritto di godere ad ogni costo ha preso il sopravvento. Il mondo viene visto come un grande supermercato dove tutto è in vendita e sostituibile in qualsiasi momento in base ai propri interessi. Così se la vita è un'asta sempre aperta anche le persone, i sentimenti saranno sempre in offerta. Assolutamente desueti e fuori moda sono diventati i concetti di: rinuncia, profondità, sacrificio, moderazione, altruismo, cura e dedizione per l’altro in quanto diverso. Spadroneggia il culto dell’apparire, dello stare bene sempre e comunque, del presente come unico tempo della vita.
 
Il canto compiaciuto delle cicale è la colonna sonora del film che vede come protagonisti i narcisisti psicopatici che proprio perché privi di sentimenti e empatia sembrano rappresentante il soggetto perfetto per questo tipo di società. Le cicale narcisistiche trascorrono il loro tempo al supermercato della vita, cercando di appagare i loro bisogni e raggiungere i loro scopi ad ogni costo, sfruttando e manipolando gli altri. Nessuna inquietudine le turba, nessun senso di colpa. Ogni cicale riproduce lo stesso spartito, tutte eguali a se stessi. Sono tante e questo da loro forza. Ad un primo ascolto sembra una bella melodia, ma all’orecchio di una persona più attenta e profonda il canto delle cicale è la totale assenza di un vero incontro con l’altro, una sorta di anoressia emotiva. Qui e ora sempre e comunque in uno sfrenato egocentrismo.
 
Esaltazione di sé. Nessuna empatia. Annullamento dei doveri e del limite. Rivendicazione di un diritto naturale a stare bene a prescindere da tutto e da tutti. Legami utilitaristici e basati sullo sfruttamento. Vuoto emotivo ricoperto da maschere, dipendenze e un fare senza fine. Sembra si sia diffuso un nuovo modo di stare al mondo con cui fare i conti. O forse è solo una tendenza che per decenni è stata arginata?
 
Non puoi essere formica se sei nato cicala, non puoi essere cicala se sei nato formica. Viviamo in un mondo in cui dobbiamo fare i conti con dinamiche di relazione tra essere umani diverse rispetto a prima. Da una parte coloro che sono dotati di sentimenti ed empatia. Dall’altra coloro che non sentono e vivono in una logica sadica e perversa. Da una parte chi vede nella formica un grande insegnamento in grado di conferire un senso alla vita. Dall’altra chi pensa che la formica persegua una esistenza triste e inutile, lavora soltanto per la sopravvivenza propria e della sua specie, e solo per invidia guardi malevolmente la cicala che invece canta al sole in un eterno presente.

Nessun commento:

Posta un commento