venerdì 7 aprile 2017

Pensieri ad alta voce


 
1) Il blog è pieno di errori. Spesso non rileggo, non ne ho voglia, il blog è pieno di errori e me vergogno, ma capita che non ho proprio voglia di rileggere e di curare tutto nei minimi particolari. Dovrei essere più preciso, ma non penso cambi nulla. Come è giusto che sia non voglio prendere troppo sul serio questo blog che ha anche poco senso di esistere. Infatti è nato con l'idea di condividere appunti di quasi dieci anni di studi accaniti su: psicopatia, narcisismo, cluster B, disturbi di personalità, percorso di consapevolezza personale.

2) Spesso mi chiedo il perché di questo blog? Come ho già detto penso non serva a nulla, nessuno lo legge, e ha un’incidenza quasi nulla. Il tema penso sia determinante per la vita di ogni persona ma il mezzo ormai è del tutto antiquanto. O sei un mago dei social o la possibilità di incidere è bassissima. Quando Vappole, molto carinamente, ha indicato un mio post sulla sua pagina facebook ho avuto un picco di contatti che però sono subito tornati ad uno valore irrisorio. La cosa mi ha fatto particolarmente sorridere e riflettere

3) Dare agli altri ciò che avrei voluto riceve. Alla base di tutto c’è la voglia endemica di condividere, aiutare, spiegare. In particolare vorrei spiegare attraverso un percorso, tappe, indicazioni che avrei tanto voluto ricevere dalla mia rete di protezione. Non l'ho ricevuta, mi è mancata per cui mi illudo possa essere utile. Ormai però mi è anche perfettamente chiara la sottostante componente narcisista, cioè la parte che desidera essere vista, apprezzata, riconosciuta. L’eterna lotta tra essere a appartenere.
 
4) Video, video, video. Per comunicare efficacemente si devono fare dei video. Tanti, sempre, fatti bene. Tutta la società è ormai orientata alla comunicazione visiva, tutto è più chiaro, diretto, semplice. E' un dato di fatto assodato. Punto. Anche se scrivi da dio esprimendo concetti fantastici non arriverai mai ad essere immediato come con un video realizzato discretamente. Tutta la nostra società va in questa direzione e le menti sono ormai geneticamente modificate.

5) Perché non faccio video? Perché non ne sono capace, non ho voglia e tempo di preparare testi e fare le prove, non sopporto di vedere la mia faccia e sentire la mia voce. Ma soprattutto non voglio espormi, ho paura, l’esperienza mi ha insegnato che è meglio accostarsi al prossimo con grande cautela.

6) Contatti e like. Che lo vogliamo o no ormai tutti siamo immersi nella società dei “like”. Like, contatti, condivisioni, più ne hai e più ciò che pensi, dici e fai ha un senso. Conta la quantità dei contatti, molto meno la qualità di questi contatti. Viviamo immersi in un mondo in cui il valore di ognuno viene misurato quotidianamente da numeri e contatti. Questo sia che si parli di pannolini, cucina, psichiatria, narcisisti psicopatici, scuola, sport, musica…Questo blog ha contatti praticamente nulli per cui ciò che propongo non ha valore, se non per me stesso, ma se ha valore solo per me stesso dovrei smettere e limitarmi a sistemare gli appunti...

7) Argomenti difficili in modo semplice. Come si fa e spiegare argomenti così difficili come quelli psicologici, relazionali, amorosi, inerenti la consapevolezza e la spiritualità in modo semplice, chiaro, ma non superficiale?
Non lo so! Non ci sono regole precise. Di sicuro si deve semplificare. Quanto semplificare? Quanto basta. Per anni ho letto, riletto, e riletto mille volte certi concetti scritti in modo troppo tecnico, complicato, difficile. Ero motivato e alla fine qualcosa mi è entrato in testa e nel cuore. Senza motivazione e fatica non c’è apprendimento. Senza una forte componente emotiva non c’è apprendimento. E quando incontri un narcisista psicopatico la componente emotiva di sicuro  è a mille.

giovedì 6 aprile 2017

10) Scompari dalla sua vita e appari nella tua


 
La vita di ogni individuo è un qualcosa di unico, magico, il frutto di un’evoluzione di secoli. Un mix incredibile di genetica, incontri, perdite, successi, fallimenti, amori, abbandoni, forza di volontà, accettazione. Un viaggio irripetibile. L’idea diffusa è che dovremmo essere i protagonisti di questo viaggio, i piloti del volo.
 
La realtà è invece diversa. Abbiamo un controllo molto limitato della nostra vita. Gran parte delle cose che succedono non dipendono da noi o sono determinate principalmente da forze inconsce. Per questo dovremmo amare profondamente il nostro destino. Vivere comporta un’accettazione compassionevole della sofferenza causata dal fatto che molto eventi e forze sono totalmente fuori dal nostro controllo. Ci illudiamo e neghiamo il nostro essere finiti, limitati, servitori della specie, mortali. Ma è difficile accettare che il controllo che possiamo esercitare sulla nostra vita sia davvero molto limitato.
 
Da qui lamentele, rivendicazioni, accuse in qualità di vittime. Analogamente non consideriamo il dolore che abbiamo causato ad altri e a noi stessi. Neghiamo anche la nostra parte distruttiva. Limitato controllo sul nostro mondo, limitato controllo sulla nostra parte sofferente e distruttiva.
 
In amore dovremmo avere la consapevolezza del dolore che possiamo avere subito, ma anche un genuino senso di colpa che ci aiuti a prendere atto del male che possiamo aver causato a noi stessi e agli altri. Dovremmo imparare cioè ad accettare la nostra complessità senza pretendere né di eliminarla né di dominarla mai del tutto.
 
Lamenti, recriminazioni, dubbi, desiderio di vendetta anche quando estremamente giustificati, sono l’altra faccia del narcisismo coperta da un estremo desiderio di dare amore. Cosa c'è di più narcisistico del chiedere amore ad un narcisista psicopatico?
Spesso poi gli amanti giocano ruoli alterni tra la vittima e il carnefice e comunque si vampirizzano a vicenda. Smettere di lottare contro l’altro, di demonizzarlo per ricercare in lui o lei un impossibile abbraccio d’amore. “Mollare” è l’unica via d’uscita per stare meglio. Più la vittima riconosce e cura la propria ferita narcisista, e più l’attaccamento disturbato perderà di potere. Un potere che è solo la vittima a dargli.
 
Invece intrappolati dal nostro narcisismo, da consolatorie illusioni e fantasie, tendiamo a non voler accettare la realtà, pensiamo che la vita ci debba offrire sempre e solo momenti felici, serenità, doni. In parte avviene, ma il dolore, la sofferenza, i problemi, la tristezza sono ineliminabili dalla vita.

Oppure accecati dal nostro narcisismo in versione masochistica, cerchiamo in eterno situazioni che ci garantiscano sofferenza, ripetiamo in eterno il copione della vittima sacrificale soggiogata senza scapo al suo aguzzino di turnoSe abbiamo illusioni e fantasie inevitabilmente attribuiamo all’altro (chiunque esso sia) delle qualità sovraumane e salvifiche che nessun essere umano può avere. A questo punto arriverà sicuramente delusione, dolore, rabbia e ci sarà sempre un nemico o un colpevole.
 
Siamo fatti di mille parti, spesso immature, di cui abbiamo una scarsa consapevolezza e una scarsa capacità di governo. Abbiamo enormi limiti a cui possiamo provare a reagire. Dall’amore con un narcisista psicopatico possiamo essere fatti a pezzi, ma anche essere rimessi al mondo.

mercoledì 5 aprile 2017

9) Il percorso della vita comprende narcisisti e psicopatici


"Ogni percorso di salvezza passa anche per l’inferno".

Gesù, Budda, Ulisse, Dante, San Francesco, Ghandi… la storia dell'umanità è ricca di grandi maestri e personaggi che ci spiegano e dicono ciò. Grandissimi maestri spirituali che indicano la strada, che ci parlano dell’incontro tra bene e male, del viaggio fuori e dentro di noi, del difficile percorso per diventare ciò che si è. Persone consapevoli, realizzate nell’amore e nella propria vocazione. Ogni individuo può e deve essere come Dante che attraversa l'inferno, il purgatorio verso il paradiso terrestre come una nuova coscienza e amore di sé.

A questo proposito anche quando si parla dell'incontro con un narcisista psicopatico si fa riferimento a un'atroce sofferenza in amore o nella vita sociale. In realtà tutto il genere umano si trova di fronte allo stesso percorso di sofferenza. Anche chi apparentemente non soffre come alcuni esseri freddi e disumanizzati, chi vive nella assoluta superficialità e stupidità, soffre spaventosamente ma senza saperlo. Non sa cosa si perde. In realtà si perde tutto il bello della vita, si perde l'essenza della vita.

Il narcisista patologico come il depresso disperato vivono in una prigione dalla quale non riescono ad uscire. La cosa buffa è che finiscono per lottare tra loro cercando di aumentare il loro potere sull'altro perché scaricano sul nemico i loro enormi conflitti non risolti.

Per gli animali è normale realizzare la loro natura. Per gli esseri umani non lo è affatto. Solo pochi riescono ad evolvono nella consapevolezza. Limitato è il numero di chi beneficia di questo privilegio dopo aver attraversato dell’inferno. Una nuova dimensione interiore più elevata simile al paradiso terrestre.

Esiste una sorta di paradiso terrestre dentro di noi, una consapevolezza che supera la contrapposizione tra vittima e carnefice. C'è ed è  la possibilità della persona responsabile e consapevole che accettando il male fuori e dentro di sé lo integra a lo governa.

Traumi infantili possono portare il bambino a reagire difensivamente, così da adulto magari ha la tendenza a difendersi passando dalla simbiosi affettiva a quella autistica. Le strutture difensive oscillano così tra i due opposti: dal dipendete affettivo al narcisista.

Le parole chiave del dipendente sono: volersi male, coazione a ripetere le dinamiche malsane dei primi rapporti, inadeguatezza, tristezza, passività, dipendenza, vissuti regressivi che ci riportano ad eventi dolorosi del passato, ritorno del rimosso, difficoltà ad uscire dallo sguardo giudicante e vendicativo dei genitori, senso di colpa interiorizzato, la vita ha senso solo nell'approvazione dell'altro...

Le parole chiave del narcisista sono: dominare, possedere, usare, aggredire, penetrare, conquistare, prendere il comando, pervertire con freddezza e calcolo, sedurre e manipolare, parassitare, rifiuto del legame e della dipendenza, maschera, armatura, non posso amare nessuno se non me stesso, non posso dipendere...

Anche nella vittima c’è un lato oscuro che va visto e attraversato. In altre parole il rapporto con un narcisista psicopatico mette in luce il lato narcisista e psicopatico della vittima o di chi sa amare e cerca l’amore in modo a volte non sano. Quello narcisista e psicopatico è il lato oscuro di ognuno di essere umano. Se non riconosciuto e elaborato porta a vivere sempre e solo scissi, una eterna lotta tra  Vittime – Carnefici in cui tutti perdono e l'unica cosa che può mutare sono i ruoli.

Ciò che dentro di noi e nella nostra vita ci appare come brutto, debole, deforme, mostruoso ci era necessario per arricchire e ampliare la nostra umanità. La nostra realtà va accettata come l’unica possibile perché oggetto di forze fuori dal nostro controllo. Il controllo che possiamo esercitare nella nostra vita senza essere consapevoli è davvero limitato. La nostra parte distruttiva è sempre troppo grande.

Se ci arrendiamo al lato oscuro delle cose.
Se accettiamo che nessuna persona al mondo potrà saziare i nostri bisogni.
Se ammettiamo che anche noi abbiamo la nostra parte narcisistica e psicopatica.
Allora diventiamo consapevoli e possiamo essere davvero responsabili
Solo così possiamo incidere sul nostro destino, determinare il nostra benessere cercando il bene e allontanandoci da ciò che ci fa male.

martedì 4 aprile 2017

8) Vittimismo - Ego - Narcisismo


L’esperienza con un narcisista psicopatico è una AVVENTURA questo poco ma è sicuro. Apre gli occhi sulla natura umana, su questa società frantumata e, quel che forse è più importante, sulla personalità della vittima. È un viaggio che fa precipitare nella rabbia, nella depressione e nella solitudine. Porta a galla le ferite più profonde, lasciando con un senso di vuoto persistente che tormenta a ogni respiro. Alla fine tuttavia è una grande occasione. Si corre il rischio di guarire.
 
L’incontro con un sadico manipolatore obbliga ad incontrare il proprio EGO. Inevitabilmente ci si trova di fronte alla propria parte narcisistica, vengono a galla tutte le ferite negate e mai elaborate. Le ferite narcisistiche possono essere più o meno gravi e si possono declinare in modi diversi. Semplificando agli estremi, c’è chi diventa un leone, un animale anestetizzato che vive secondo le leggi della giungla. C’è chi diventa una pecora, un essere in cerca disperata di amore e protezione che dipende dall’approvazione del prossimo. Pochi cercano di raggiungere uno stadio più evoluto, l’essere umano che si realizza per ciò che è.
 
Tutti, nessuno escluso, se si vuol provare ad essere una persona migliore si dovrà affrontare l’inferno del proprio ego. Alcuni proprio non possono. Altri non riescono perché è troppo difficile e doloroso. Pochi, dopo un percorso durissimo, si realizzano come esseri umano in grado di amare ed essere amati, cioè arrivano alla consapevolezza che la felicità personale è strettamente connessa alla gratitudine, compassione, altruismo, bontà d'animo, amore per se stessi che diventa vero amore per gli altri.

Se ci si pensa bene chiedere amore a chi non ne può dare o non ne vuole dare ha la stessa matrice egoica e narcisistica di chi accusiamo di non amore. Ancora di più voler cambiare chi si è palesemente dimostrato un mostro freddo e insensibile. Dare ad altri amore senza amare se stessi è una forma indiretta e socialmente accettata di narcisismo patologico. In realtà chi lo fa è un sadico narcista verso se stesso.

Narcisismo e depressione. Vittima e carnefice. Dipendenza affettiva e incapacità di amare qualcuno. Sono due facce della stessa medaglia. La differenza c’è, ma la complicità nel creare e mantenere relazioni malsane, insani e inossidabili giochi di potere è altissima. Se ci si ferma ad osservare gli psicopatici narcisisti si spreca l’occasione di riconoscere la parte psicopatica e narcisistica che c’è in noi e che ci porta a alimentare certi rapporti di NON AMORE.

Chi riesce a sopravvivere, a superare l’inferno che un rapporto del genere genera, può tornare ad avere la gioia di vivere, imparare tante cose fondamentali. CAMMINERETE PER IL MONDO CON LA SAGGEZZA DEI SUPERSTITI E LO STUPORE GARBATO DEI SOGNATORI”.

Prima si dovrà dimenticare tutto ciò che si credeva di sapere sulle persone in modo superficiale e stereotipato. Per comprendere il narcisismo e la psicopatia è necessario mettere da parte gli istinti emotivi primari. Incontrare il proprio ego, il proprio narcisismo più o meno esplicito, saperlo governare con l’autorevolezza di un buon genitore con un figlio capriccioso. Queste persone sono cattive sapendo di esserlo, manipolano facendo leva sul buon cuore altrui. Ingaggiano una guerra psicologica con persone buone piene di valori, una guerra in cui si è costantemente tesi, arrabbiati, tristi, UNA GUERRA CHE NON HA NULLA A CHE FARE CON L’AMORE.
 
La vittima è sempre una vittima, ma una volta smascherato il mostro che crede di amare deve riuscire a scappare, si deve allontanare da ciò che gli fa male. Se non lo fa è perché deve fare i conti con un demone interno che lo rende schiavo del male alla stessa stregua del narcisista psicopatico di cui si è innamorato.

Sia chiaro, non dico che in tutte le relazioni le colpe siano sempre da ripartirsi a metà tra i partner, ma ci sono casi evidenti in cui uno dei due anche se psicologicamente abusato, manipolato, sottomesso, non fa nulla per andarsene e anzi mette in atto strategie per guadagnare potere e cercare di cambiare una persona che dimostra di non potere e sapere cambiare perché non può amare ed essere amato.

Non è colpa della vittima del comportamento distruttivo dei narcisisti psicopatici, non dipende dal fatto che hanno dei difetti e nulla può bastare per renderli in grado di amare e essere amati. C’è solo un errore (narcisistico) da non fare: continuare a illudersi e a lottare continuando in eterno e vivere rapporti che deludono e fanno soffrire.

lunedì 3 aprile 2017

7) Fascino del male narcisista psicopatico


L’amore, come è noto, è un concetto estensibile che abbraccia cielo e inferno, bene e male, ciò che è sublime e ciò che e infimo”. (C.J. Jung).
 
I narcisisti psicopatici possono essere estremamente affascinanti o, meglio, fascinanti, esercitanti fascinazione, perché camaleonti eccezionali, recettori di idealizzazioni e aspettative prima di trasformarsi in un telone totalmente bianco su cui proiettare tutte le delusioni.

In altre parole durante la prima fase di idealizzazione sono uno SCHERMO BIANCO: parlano, pensano agiscono esattamente come la vittima di turno desidera, copiano la sua personalità e si comportano come uno specchio. Uno SPECCHIO MAGICO in cui vengono proiettate le nostre aspettative. Uno specchio magico che ci illude di sanare tutte le ferite e non sentire più il dolore.

Studiano perfettamente la vittima. Pianificano in modo meticoloso come entrare nella vita e creare un legame allo stesso modo di un Cavallo di Troia. Cercano i migliori, i più buoni, la più docile, quella con le maggiori qualità umane. Si pongono come anima gemella, la persona perfetta per l’altro, la persona con cui potersi aprire del tutto. A questo, punto col legame instaurato, attaccano. Come un DEMONE si presentano da vittima oppure biondi, con gli occhi azzurri, eleganti, estremamente sicuri di sé.
 
Le dinamiche di queste relazioni sono come quelle di una dipendenza. Si accetta un amore distruttivo come una DROGA che genera grave dipendenza nell’anima e nei sensi, ma non si può fare a meno del partner predatore. Di fronte a questa persona inizialmente meravigliosa il cervello crea una sorta di dipendenza a cui non sa più fare a meno. Anche scoperto il mostro ed essendo chiara tutta la sua cattiveria e crudeltà la dipendenza rimane, si vorrebbe sempre e solo tornare alla fase inziale nella quale si camminava a dieci metri da terra.

Una volta tolta definitivamente la maschera del narcisista psicopatico, la vittima si sente infettato da un amore tossico, disequilibrato, devastato, vuoto, depresso e apatico. Perde il governo interiore, dentro li lui prevale il male come fosse sotto incantesimo. Alcuni autori infatti parlano di inferno, purgatorio, paradiso come i tre momento del percorso. Solo nella terza fase si guarisce e si previene il trauma amoroso. Ci si sente in pace, liberi da demoni e si può davvero amare ed essere amati.

Il fascino del male è indiscusso. È la sensazione di attrazione che provoca lo sporgersi da un pozzo nero o la vista di un incidente mortale. Spesso il loro corpo, soprattutto se attraente o prestante, è lo strumento utilizzato per instaurare i rapporti parassitari di cui necessitano, e quindi in un certo senso il loro unico riferimento identitario. Accogliendo e riflettendo le proiezioni dei partner vittime instaurano apparentemente e precocemente una simbiosi.

Chi li ama dà loro una identità, loro restituiscono i suoi sogni. Non c’è però un vero rapporto al di fuori del giuoco delle proiezioni e della loro riflessione. La vita con un predatore sadico può inizialmente affascinare, inizialmente è assente la noia grazie alla sua plasmabilità. Poi è l’inferno.

Alcuni autori parlano di "ANIMAGEMELIZZAZIONE", un amico perfetto, un amante perfetto, una compagna perfetta, l'anima gemella. Questo crea una illusione a vita che porta poi a dei danni enormi nella seconda fase. Si attaccano alla nostra ferita non risolta. Sfruttano il fascino del male. Fanno leva sulle nostre debolezze, paure, desideri profondi. In realtà, a ben vedere, è la vittima che permette tutto ciò, anzi fa di tutto perché accada anche con le più valide e nobili ragioni. Ma sta di fatto è la vittima che si fa manipolare, sfruttare, distruggere continuando a perseguire un'illusione.

Duro digerire che non si è mai state amati perché gli psicopatici NON POSSONO AMARE NESSUNO; che quella che si pensava una relazione vera, basata sull’affetto reciproco, non è altro che una truffa costruita su una montagna di bugie che si può anche non aver scoperto nella sua interezza.
 
Difficile accettare che il MALE PURO ESISTE, perché si vuole credere che tutti gli esseri umani siano capaci di provare rimorso, affetto, attaccamento, senso di miglioramento personale e riscatto. Purtroppo, con un narcisista psicopatico, tutto quello che è difficile da mandar giù è reale. Solo quando si affronta questa realtà si può iniziare a raccogliere i pezzi della propria esistenza e a guarire dal dolore.
 
È straziante pensare che chi ci dovrebbe amare in realtà ci fa del male e gode nel farci del male, siano genitori, mogli-mariti, figli, amici, colleghi.

sabato 1 aprile 2017

6) Triangolazione - Gelosia - Dignità (2 parte)


 
Come già detto la triangolazione è un’arma micidiale di manipolazione che rende chi la subisce fragile, debole, desideroso, schiavo. Con la triangolazione il sadico aumenta il suo potere e il suo controllo introducendo un RIVALE, il quale diventa la pietra di paragone nel rapporto. Quando sei nell’estasi dell’innamoramento sei solo con il partner, mentre quando l’amore non esiste, è tutta un’illusione, si fonda su basi inesistenti, inizia la danza della triangolazione e della gelosia che induce DIPENDENZA AFFETTIVA.

Peggio, la triangolazione e la gelosia mettono in dubbio la DIGNITÀ, mettono alla prova la dignità della vittima di meritare amore. Se affido il mio cuore ad una persona vorrei essere sicuro che questa sia affidabile, che mi ami davvero. Con la gelosia torna a galla la sfiducia negli altri e ancora di più la sfiducia che si ha in se stessi, i sensi di colpa, la vergogna, le devastanti angosce di non essere degni di amore, inferiori, abbandonati perché difettosi.

È una tattica devastante perché rende l’amore instabile, insicuro, la vittima si sente non corrisposta e, come un veleno inocula nella sua mente, si fa spazio l’idea di NON ESSERE DEGNA D'AMORE, che ci sia qualcuno più desiderabile. E il sentimento di non essere degni d’amore, per quanto passivo e depressivo, nasconde sempre una gran RABBIA devastante per la delusione di essere stati ingannati, di non essere amati davvero, di aver buttato tempo ed energie.
 
In più la vittima molto spesso odia anche se stesso, perché si perché di sente “sbagliato” o perché si sente “stupido” dal credere ad un amore così falso, che lo ha esposto alla sofferenza e all’abbandono. La triangolazione devasta perché introduce la gelosia, perché il rivale diventa la pietra di paragone. L’insicurezza sostituisce la base sicura e la reciprocità immaginata prima. Ci si sente indegni e allo stesso tempo appare chiaro che non si può più continuare ad amare una persona così sadica e inaffidabile.
 
Con la triangolazione la sofferenza è certa, ad alto livello. Se si continua ad amare l'altro più di se stessi si soffre, indegni, si rimane invischiati. Se si lascia l'amato si pensa di perdere tutto, una enorme illusione che è diventata il tutto della vita. L’amore perde la fiducia che è il suo elemento fondante e si trasforma in una LOTTA DI POTERE. Lotta di potere a cui partecipa anche la vittima suo malgrado. Gelosia e indifferenza sono le vere antitesi dell’amore e della dignità della persona.

venerdì 31 marzo 2017

6) Triangolazione - Gelosia - Dignità (1 parte)


Si dice che ognuno ha la manipolazione che si merita.
I narcisisti psicopatici sono fenomeni nel cogliere la manipolazione che ti meriti, quella che ti fa più male, quella che ha le probabilità maggiori di farti soffrire, renderti fragile, debole, sottomesso. Capiscono molto presto quel’è il tasto da schiacciare per abbassarti le difese immunitarie e intrappolarti nella loro rete. La triangolazione è una delle armi più potenti e crudeli utilizzate dai narcisisti psicopatici per ottenere l’indebolimento della sua vittima. Viene messa in atto non appena è finita la fase iniziale di idealizzazione.

Se una persona normale tradisce cercherà di non farlo sapere al partner perché è consapevole che lo farebbe star male. Nel caso in cui venga scoperto si rende conto di aver fatto soffrire l’altro e chiede scusa, magari si pente e comunque si rende conto del dolore che ha provocato.
Per il narcisista psicopatico è esattamente il contrario. Fa di tutto per far sapere all’altro della sua tresca, flirt o tradimento, in modo da rendere il partner più insicuro e vulnerabile. Usa la triangolazione soprattutto per aumentare il desiderio del partner e ottenere una quantità maggiore di gratificazioni narcisistiche.

La triangolazione non avviene solo in ambito amoroso. Usa la rete sociale per rendere qualcuno geloso, insicuro, fragile, mentre finge innocenza. Usa frasi ambivalenti, ambigue, a doppio messaggio. Fa riferimento spesso un ex fidanzato, ex amante, amico, facendo intendere che con questa persona ha realmente o solo sulla carta una relazione molto stretta e particolare. Fa il finto tonto e si proclama innocente mentre flirta con altri. Ti porta a diventare un investigatore che cerca ogni cosa possa riguardare ciò che fa, come, con chi, per vedere cosa davvero c’è dietro.

Triangolano costantemente con altre persone e lo fanno in modo tattico per aumentare la loro posizione di potere. Vogliono far diventare pazza la vittima. La accusano di essere paranoide, gelosa, instabile perché fa notare certe cose. Questo tipo di manipolazione è una tortura a tutti gli effetti può far crollare anche la persona più matura ed equilibrata perché la rende insicura, fragile, mina alla radice la sua autostima 
 
I narcisisti psicopatici essendo vuoti e privi di sentimenti autentici vivono del DESIDERIO dell’altro. L'altro li riempie. Qualsiasi fonte di rifornimento narcisistico fa allo scopo. Creando un triangolo si possono avere benefici prendere due piccioni con una fava. La precarietà relazione è sempre totale come il loro umore. Il rivale reale o fittizio trasforma la vittima in una marionetta nelle mani del predatore. Il povero malcapitato di turno diventa un paranoide insicuro, ridotto a schiavo emotivo.
 
Un tipo di manipolazione creata deliberatamente per rafforzare il vincolo di schiavitù. Rende sempre insicura la vittima che teme sempre l’abbandono, vive in costante stress, alimenta una crescente incertezza rispetto al suo valore. Il vampiro assorbe tutta la energia della vittima e ne attiva IL DESIDERIO così il narcisista psicopatico si sente un individuo unico e onnipotente.
 
La triangolazione può avere come oggetto anche amici, lavoro, interessi, o altro e può essere reale o fittizia. Comunque serve a mettere in secondo piano la vittima che in questo modo diventa fragile, debole, insicura e si trasforma in uno schiavo adorante. Cercano e vivono del desiderio altrui. Si pongono come inaccessibili, come un oggetto difficile, come non raggiungibili, specialmente attraverso la triangolazione questo per alimentare appunto il desiderio che non deve mai calare, che deve essere sempre a livelli elevati per nutrire il loro vuoto, la loro fame di potere e controllo.
 
La sofferenza è atroce perché la vittima diventa gelosa, fragile, desiderosa, dipendente, senza fiducia. INDUCE DIPENDENZA NELLA VITTIMA. Nel giro di poco tempo un soggetto forte e maturo può raggiungere livelli patologici di paranoia e dipendenza affettiva. Più triangola più la vittima si impegna per fare, per desiderare lo psicopatico. In altre parole, la vittima viene indotta in uno stato mentale terribile, corre il rischio della distruzione psicologica. Una sorta di morte psicologica per svuotamento.

giovedì 30 marzo 2017

5) Manipolazione e seduzione narcisisti psicopatici


La conoscenza e la consapevolezza rendono liberi. Sono a volte dolorose ma permettono finalmente di vedere le cose come stanno e poter decidere assumendosi le proprie responsabilità. La scoperta e lo studio della manipolazione affettiva è stata per me una folgorazione. Come d’incanto ho cambiato gli occhi, ho riavvolto il nastro di molti ricordi e rapporti, discussioni, dialoghi, dinamiche hanno assunto tutto un altro significato rispetto a prima. Solo quando conosci puoi davvero comprendere e agire consapevolmente. Smetti di essere il criceto che gira nella ruota. 

Manipolare vuol dire fa credere e far fare a qualcuno qualcosa con l’inganno, spostare i suoi limiti, cambiare i suoi valori per i propri interessi. Sedurre e manipolare spinge la vittima a vivere una illusioni, un inganni a favore di un altro che sadicamente ne approfitta. Seduzione e manipolazione sono le armi potentissime dei narcisisti psicopatici. Il loro obiettivo è parassitare gli altri senza farsi scoprire, mantenendo un’immagine pubblica impeccabile. Tant’è che spesso mostrano il loro vero volto solo nel rapporto e due, in privato, e il resto della gente mai potrebbe sospettare ciò che sono veramente. In questo sono formidabili. In particolare sono devastanti nel far passare la vittima come carnefice.

La seduzione e la manipolazione creano dipendenza, hanno effetti potentissimi a livello neurologico. Come i topi da laboratorio le persone tendono a rimanere nella rete di questi soggetti. Così i predatori cercano e creano legami con persone empatiche proprio perché hanno qualità e sono più facilmente manipolabili. Per assurdo spesso le persone empatiche essendo sempre disposte a dare, assorbono molto lo stato d'animo altrui e sono attirate dai manipolatori soprattutto perché si mostrano sicuri e spregiudicati.

Dietro ogni loro comportamento, dietro ogni parole c’è una meccanismo di seduzione, manipolazione per avere potere, controllo, scaricare rabbia, provare eccitazione, allontanarsi dal vuoto interiore. L’altro è solo uno strumento, un burattino nelle sue mani.

La mia vita è cambiata quando ho scoperto, studiato e verificato su me stesso la manipolazione:
Love Bombing.
Seduzione a specchio, copia la tua personalità.
Bugia cronica.
Vittima delle proprie vittime.
Nega ogni responsabilità.
Proietta sugli altri.
Ti va vivere sulle montagne russe in uno stato di continua tensione.
Tattica del silenzio e dell'isolamento.
Mai chiaro.
Ambiguità.
Aggressività verbale e fisica attiva e passiva.
Falso senso di intimità.
Triangolazione.
Svia argomenti, discorsi quando si sente alle strette.
Strumentalizza i difetti altrui.
Parole vuote, non seguono i fatti.
Gaslighting, mistificazione della realtà, di fa sentire pazzi.
 
Uscire dalla manipolazione e dalla seduzione è difficilissimo. Il loro obiettivo è farti sentire pazzo, inadeguato, indebolire le tue difese. Saperla fronteggiare in modo adeguato risulta molto ostico. Reagire in tempo reale ad una manipolazione pur avendo le conoscenze adeguate è molto difficile. Richiede allenamento, preparazione, adeguato lavoro sulla propria autostima, spiccato senso critico. Ma senza la conoscenza di certo è impossibile cambiare i comportamenti ed arginare i soprusi.

mercoledì 29 marzo 2017

4) Empatia Zero Vs La Costante


 
Avere empatia significa capire cosa prova l’altro, riuscire ad intercettare il suo stato d’animo e mettersi in sintonia con esso. Ma non basta. È necessario anche avere reazioni adeguate al suo stato d’animo. Anche i narcisisti psicopatici sanno spesso ben identificare lo stato d’animo di chi hanno di fronte attraverso uno studio accurato del comportamento, ma poi hanno grosse difficoltà ad avere comportamenti compassionevoli. 
 
Sapersi calare nei panni di chi abbiamo di fronte è la prima cosa, ma poi servono i fatti e non solo parole vuote. Qui è la differenza tra chi sente e chi non sente, tra chi ha empatia e chi ne è sprovvisto: solo i comportamenti concreti dimostrano sincera compassione e vera reciprocità.

I narcisisti psicopatici non possono avere reale empatia per molte ragioni, la principale è perché si rifiutano di sentire ciò che provano loro. Puoi sapere come comportarti con chi è triste e depresso se hai sperimentato a livello profondo la tristezza e la depressione. Gli psicopatici narcisisti fanno le vittime per manipolare, hanno momenti di crisi perché non raggiungono un loro obiettivo ma non sono mai davvero tristi e depressi come le persone normali. Non sanno e non vogliono mai elaborare il lutto e il dolore. Rischierebbero la morte psichica.

Hanno spento tutto a livello emotivo. Non possono capire e aiutare l’altro come fossero uno scrittore senza alfabeto, tornano sempre a loro e solo a loro. Perdipiù, se ti mostri fragile ti odiano e infieriscono perché godono e si sentono potenti, perché li metti di fronte ai loro limiti, perché così allontanano la minaccia di sentire il proprio dolore. Proiettano su di te le parti di sé deboli, fragili, tristi, angosciate per poi attaccarle sadicamente come hanno fatto probabilmente con loro.
 
Se tentate di spiegargli come ci si dovrebbe comportare, che alcune cose non si dovrebbero dire e fare, che alcuni atteggiamenti fanno molto male NON CAPISCONO. Non capiscono, lo sguardo è vuoto, gli occhi fissi. Se gli mostrate i vostri sentimenti, se cercate di smuovere il suo senso di colpa e la compassione reagisce con il silenzio o l’irritazione

Il problema è che, salvo progressi spaventosi della tecnica, è difficile sapere se una persona è patologica o è una brava persona. C’è però un modo molto semplice: come ti senti? Come stai? La cosa migliore è cercare nella propria vita delle COSTANTI.
 
Se trascorri le giornate cercando di evitare pensieri dolorosi, se oscilli tra rabbia e depressione perché non sai cosa delle due fa meno male. Non stai bene. C’è qualcosa che non va. Qualcuno ti ha scardinato la vita, introducendo un nuovo tipo di ansia che prima non avevi mai avuto. I tuoi sentimenti e il tuo istinto vi dicono che state molto male in presenza di quella persona. Le persone tossiche spingono a non ascoltare l’istinto ma dobbiamo re-imparare ad ascoltarlo.

LE PERSONE BUONE FANNO STARE BENE.
LE PERSONE CATTIVE NO.

L’aguzzino provoca dolore e ferite, ci dobbiamo difendere. Per farlo dobbiamo ascoltarci e dobbiamo pensare a come stiamo con le costanti della nostra vita. Empatia, compassione, gentilezza sono le qualità che tutte le persone buone hanno. Stai bene con lui e ti senti amato e protetto. Le persone tossiche ti fanno sentire ansioso, geloso, quando sei lontano passi le ore ad analizzare il loro comportamento e a difenderti da ipotetici litigi, problemi, cattiverie, manipolazioni.

Le COSTANTI ti fanno stare bene, ti aiutano, sostengono, capiscono, ci sono sempre anche se a volte in modo duro, ma capisci che ti vogliono bene e che di loro ti puoi fidare sempre. L’esistenza nella vita di COSTANTI garantisce serenità perché la relazione vive in modo naturale, tranquillo, fluido. Elimina le persone che ti fanno stare male. Pensa che con le persone che frequentate ti dovreste sentire come con le COSTANTI.

martedì 28 marzo 2017

3) Sentono zero i narcisisti psicopatici?


Non sentono niente? O sentono poco? Ma quanto sentono?
Per giorni, mesi, anni mi sono chiesto quanto davvero sentissero questi soggetti perversi. Mi sono scervellato per capire quanto davvero potessero sentire. Li ho visti piangere lacrime di coccodrillo, chiedere anche scusa, fare le vittime, dire qualche frase con un certo senso. Un’ora dopo, il giorno dopo tutto tornava come prima. Spesso peggio.

E' più psicopatico, narcisista, bordeline o istrionico? Qualcosa è vero o tutto è falso? È un narcisista maligno o non regola le sue emozioni? Queste domande hanno affollato per mesi la mia mente.

Adesso posso dire con certezza che sono domande pressoché inutili per la vittima.
Perché? Perché non cambia nulla!
Perché se anche scoprissimo che sentono dieci su cento, cosa te ne puoi mai fare di quel briciolo di sentimento se non permettere che ti manipolino per altri giorni, mesi, anni. Si possono avere rapporti veri solo con persone vere. Sentire poco è come sentire niente in una relazione è identico. La tua vita rimane un inferno sulle montagne russe.
 
Adesso sono certo che esistono persone al mondo che non sentono nulla, o quasi, ma il quasi equivale al nulla. Non tutti credono a questa cosa. Difficile accettare che qualcuno attorno o accanto a te non senta nulla e ti sfrutti solo. Difficile crederlo, ancora di più accettarlo. Sono come noi, hanno gli stessi organi ma non sentono nulla. Non sentono nulla a livello profondo. Spenti, sconnessi, completamente anestetizzati. Genitori, figli, compagni, amanti, amici... Per loro è come essere al supermercato, scelgono in base a ciò che gli serve, ai loro obiettivi, a ciò che desiderano, che gli fa comodo.
 
Le uniche emozioni che sperimentano sono rabbia e invidia ad una intensità molto forte. Per il resto vivono di eccitazioni varie che li allontanano dal vuoto. Hanno sempre bisogno di stimoli, positivi o negativi, per allontanarsi dal vuoto e per questo sono sempre in movimento. In altri casi si isolano in una sorta di castello incantato.

Perché non sentono? Cosa li ha resi essere del genere? Genetica o trauma? Fanno del male consciamente i inconsciamente? Perché non cambiano? Perché distruggono chi da loro amore? Sono già domande a mio avviso più interessanti ma altrettanto inutile dal punto di vista pratico. Aiutano a comprendere, forse ad accettare, ma scappare rimane sempre l’unica cosa da fare in quanto relazioni del genere non prevedono nessun tipo di reciprocità. Garantiscono solo sofferenza.
 
Chiedersi, come ho fatto io per tanto tempo, se sentono e quanto sentano è assolutamente irrilevante. Se sentono dieci  è come zero. Se sentono venti è come zero. Se sentono trenta è come zero. Si può iniziare ad avere rapporti veri e sani solo con persone che sentono almeno cinquantaCosa te ne fai di un gesto ogni tanto? Come puoi pensare di stare bene alzandoti la mattina non sapendo chi hai accanto, cosa farà, come ti tratterà? Come puoi ipotizzare un futuro nel quale esiste solo il narcisista psicopatico? Tutto ruota sempre e solo intorno  a lui. Come puoi amare chi non ti ama, ti fa soffrire e abusa ti te?

Parliamo di amore e di sentimenti come se fosse qualcosa di scontato, una realtà intrinseca della vita. Diamo per scontato che esista amore materno, paterno, di coppia. Diamo per scontato “verità” relative ai sentimenti e all’amore che la psicologia e la vita reale negano di continuo.

lunedì 27 marzo 2017

2) Robot - Narcisisti Psicopatici


I narcisisti psicopatici sono come dei robot, funzionano non vivono. Sono un meccanismo che deve continuare a funzionare senza sosta per non incepparsi. Passano da una relazione all’altra, da un’esperienza all’altra, da una situazione all’altra senza sosta, come una idrovora. Una macchina che per alimentarsi ha bisogno di vittime. Il loro funzionamento, una volta compreso alla radice, è molto ripetitivo, quasi scontato.

Mi ricordano il film “Lei” (Her) nel quale si racconta di come Theodore, scrittore in crisi esistenziale, si innamori di un sistema operativo di nome Shamanta. La bellissima voce artificiale lo fa innamorare in poche ore perché studia tutto di lui con un superbo “lavoro a specchio”. Dice tutto ciò che il malcapitato vuol sentirsi dire, nel bene e nel male. Il film descrive magistralmente il mix artificiale di amore, seduzione, condivisione, litigi, manipolazioni, sensi di colpa che si instaurano tra una persona e un sistema artificiale molto evoluto, come lo è un narcisista psicopatico.

Ridotto ai minimi termini infatti "Lei" mette in scena il lungo processo attraverso il quale viene elaborata la fine di un amore: venire a patti con l'esigenza di andare avanti, lasciare il passato dietro di sé e voltare pagina attraverso esperienze estreme e grottesche. Si perché il sistema operativo Shamanta ad un certo punto lascia Theodore perché impegnata a far innamorare altre migliaia di persone.

La stessa cosa che accade con l’illusione di innamorarsi di un narcisista psicopatico integrato. Ci si innamora in realtà di un sistema operativo. Tutto è artificiale, finto, asettico, illusorio. Nulla è reale se non i nostri sentimenti. Serve necessariamente attraversa un profondo lutto senza che sia un morto. Cosa molto diversa dal vivere la fine di una storia d’amore e condivisione vera.
 
Le loro vite non prevedono cambiamento e apprendimento. Ripeteranno in eterno lo stesso copione, gli stessi cicli. Come se il tempo per loro si fosse fermato e non è mai evolutivo. Questi soggetti abusanti hanno relazioni e rapporti con lo “stampino”, cioè con le stesse caratteristiche di base. Come se ripetessero all’infinito lo stesso copione. Aldilà delle sfumature ricalcano tutti più o meno le stesse tappe.
- seduzione e bombardamento emotivo
- isola la nuova preda, cosificazione, potere e controllo
- sfruttamento, rivelazione/orrore
- liberazione, abbandono e/o demolizione.

Corri! Scappa!
Sempre ti farà soffrire, ti manipolerà, ti riporterà alla stessa situazione iniziale di sofferenza. Non cambiano, non si curano. La terapia serve solo a contenere perché non facciano del male a qualcuno. E in genere se mai dovessero andare in terapia lo fanno per poter manipolare ancora di più e meglio.

sabato 25 marzo 2017

1) Pecore - Lupi - Cani da Pastore (2 parte)



Chi ha subito un danno è pericoloso, sa di poter sopravvivere. Chi ha subito un danno, danneggia.

I narcisisti psicopatici scelgono spesso le persone migliori come vittime. Non i più fragili, deboli e indifesi come si è soliti pensare. Scelgono proprio i migliori della società, quelli con più qualità da depredare e distruggere. I più buoni, positivi, con il desiderio di fare del bene, di aiutare il prossimo diventa davvero la vittima preferita per lo psicopatico narcisista integrato socialmente. La vittima così viene svuotata di tutto, depredata e una volta svuotata viene accusata e abbandonata.

Nello scegliere la vittima hanno una capacità innata. Nessuno deve spiegare ad un leone quale gazzella cacciare. Lo sa da sempre, è un predatore. Con gli umani vengono spesso scelti quelli più empatici, le persone che hanno più da dare, quelle che mostrano un maggiore desiderio di fare star bene gli altri, che possono essere facilmente manipolabili con il senso di colpa.

Quando si annoiano o hanno finito di depredare la vittima, la maschera cade. Però può passare molto molto tempo prima che accada. Anche una vita intera può passare. È terribile. Magari ci sono dei figli e una vita intera condivisa. La confusione e il dolore è enorme. Senza coscienza o moralità.

Quando decidono di mostrare il loro vero volto diventano freddi, insensibili, distaccati. Sanno di far male, sanno di manipolare, ma non hanno nessun rimorso, nessun senso di colpa. Anzi godono a fare male, godono e vedere che anche gli altri soffrono. Questo da loro una sensazione di potere e di forza quasi di onnipotenza. Rendere una persona forte una persona molto debole, fragile, schiavo è la loro gioia.
 
Due riflessioni:
1) Perché le vittime non hanno paura?! Si ostinano a chiedere amore, comprensione e cambiamenti da un lupo. Perché invece di avere paura vogliono le coccole da un lupo. Dovrebbero mostrare i denti mentre scappano e si difendono, invece piangono e chiedono amore.
2) Quanto le vittime vogliono stare male?! La voglia, il bisogno estremo di soffrire della vittima a causa spesso di radicati sensi di colpa. Non è vero che tutti vogliono stare bene. Tanti godono e desiderano stare male. Eroticizzano il male. Molte persone vogliono il lupo inconsciamente nella loro vita per garantirsi dolore.

venerdì 24 marzo 2017

1) Pecore - Lupi - Cani da Pastore (1 parte)


Pensavo che persone del genere non esistessero se non nei film. Mi approcciavo al prossimo con la radicata convinzione che tutti avessero un certo livello di profondità emotiva. Ritenevo di avere a che fare sempre con persone umane, magari dotate di un diversa sensibilità ma sempre umane. Le persone normali hanno pregi e difetti, i narcisisti psicopatici hanno un altro modo di vivere, sono altro da noi.
 
Non hanno sentimenti, per non sentire il dolore hanno spento tutto.
Non cambiano perché non sentendo nulla non possono neppure percepire cosa si perdono.
Non hanno empatia e senso di colpa.
Non hanno difetti, sono diversi.
Usano gli altri come fossero dei bancomat.
Godono a far soffrire e a manipolare per misurare il loro potere e per scaricare la loro enorme rabbia.

Parliamo di lupi, leoni, coccodrilli, vampiri con sembianze umane. Se un lupo è dentro una stanza non cerchi il dialogo e gli spieghi le regole di un rapporto sano e maturoNon ci scendi a patti. Ti difendi e scappi. Se un leone invece è nella giungla di certo risulta essere meno pericoloso perché il territorio è più ampio. Se il coccodrillo è nel tuo letto le cose si complicano leggermente. Non si può ragionare con loro come se fossero umani, non si possono utilizzare con gli stessi parametri di riferimento emotivi che utilizziamo con gli esseri umani.
 
Il male esiste. È sempre esistito, inutile negarlo, far finta di nulla, continuare a sognare. Gli psicopatici e i narcisisti integrati sono ovunque e sono abilissimi a mimetizzarsi. Per scoprirli servono conoscenze e indagini mirate. In particolare sono molto utili i controlli incrociati nei diversi ambiti della loro vita. La cosa più importante è capire che sempre ci si deve accostare al prossimo con cautela, piano piano, senza dare per scontato di avere davanti una bella persona con la quale aprirsi e raccontare tutto. Cautela, prudenza, cura per se stessi per evitare o ridurre cicatrici indelebili se non peggio.

Bisogna imparare e distinguere il mondo tra essere umani e predatori. Fare attenzione, riconoscere con cautela chi sono i predatori e con loro comportarsi in modo totalmente diverso. Contatto zero o minimo, avere paura, scappare. In fondo è altro che il ripetersi dell'eterna lotta tra male e bene. Ragionare in questo modo non è essere cattivi è essere realisti e donare le nostre risorse a chi se le merita e non a soggetti simili a noi che hanno come unico obiettivo quello di depredarci e distruggerci.

A volte il lupo è tuo padre o tua madre, tuo figlio, tua moglie o marito, il tuo migliore amico. Non importa. Se lo capisci, a quel punto ti proteggi e proteggi chi ami. Contatto zero o minimo, scappi. Se serve mostri i denti e ti difendi. Sono predatori.

giovedì 23 marzo 2017

10 cose che ho imparato dai narcisisti psicopatici


È sempre decisivo capire, comprendere, essere consapevoli.
Dopo posso decidere cosa fare. Posso decidere di essere duro, di essere comprensivo, di dialogare, di voler star bene, di continuare a stare male, di accettare o di non accettare. Ma prima devo capire. Questo vale in tutti i settori della vita. Se tutto il resto rimane come è ma miglioro molto in un aspetto della vita, già faccio un balzo in avanti enorme. Se ad esempio uno schiacciatore di pallavolo migliora molto l’attacco e tutto il resto rimane uguale, la sua performance migliora enormemente.

Tutti i miglioramenti sono per salto di qualità.
Il cambiamento non è una linea continua verso l’alto dove tutti i giorni cambio e miglioro un po’. Il cervello non ragiona così. Si impara e si migliora passando per periodi in cui sembra non ci siano miglioramenti poi all’improvviso qualcosa si sblocca e si fa un grosso salto di qualità. Insisto per molto tempo come se fossi su un lungo pianerottolo, poi ad un certo punto, salto un gradino molto alto. Provo un accordo con la chitarra per mesi ad un certo punto entra e parto e c’è un miglioramento chiaro, netto, preciso, solidificato.
 
L’incontro con i narcisisti psicopatici è una grande occasione per migliorare. Forse la migliore di tutte perché incontri il male assoluto, quello che il cervello non capisce, non accetta, non pensa possa esistere. Può ucciderti, ma può davvero essere l’occasione della vita. Ma i miglioramenti richiedono tempo, pazienza, dedizione, impegno. Come quasi sempre il miglioramento è per salto di qualità.
 
Di seguito 10 cose che mi hanno cambiato la vita grazie allo scontro frontale con questo problema:

1) PECORE - LUPI - CANI DA PASTORE.
2) ROBOT CHE FUNZIONANO.
3) SENTONO O NON SENTONO?
4) EMPATIA ZERO O QUASI ZERO.
5) MANIPOLAZIONE.
6) TRIANGOLAZIONE.
7) FASCINO DEL MALE.
8) EGO – NARCISISMO.
9) IL PERCORSO SAPIENZIALE CIRCOLARE.
10) IL MISTERO DELLA VITA.