IL VAMPIRO UMANO ci attira nel territorio dei giochi di potere,
lasciandoci credere che la conversione ad un modo di pensare in cui il bene e il male
sono indistinguibili perché fusi in un unico magma, ci condurrà ad ineffabili
delizie.
Quando
sono in coppia i narcisisti perversi sono perfettamente capaci di dare
un’immagine orribile della donna/uomo che hanno scelto. Giustificano così il
loro bisogno di tradire compulsivamente l’altro. Spesso
denigrano il partner precedente o l’attuale per stuzzicare la vanità delle
prossime vittime: “solo tu mi capisci,
quella là è pazza, depressa, disturbata mentale, paranoica!”, isolano i
loro compagni di vita rendendoli antipatici a tutti, saranno sempre loro i
cattivi dal pessimo carattere, i trascurati, maltrattanti, freddi e
anaffettivi, tanto da farli sentirsi completamente soli. Non
c’è da stupirsi, quindi, che la compagna sia guardata con sospetto e trattata
con freddezza dagli amici o conoscenti del perverso. Ovviamente, quando
manifesterà al perverso le sue sensazioni e intuizioni sarà ritenuta
“paranoica”.
Quale
potrebbe essere il motivo principale di un simile
comportamento?
IL VUOTO DA COLMARE: ecco da dove derivano la sua incostanza e la
pochezza dei suoi sentimenti, che volano via come il vento. Il cuore del
perverso narcisista è un pozzo senza fondo, un’anima mai sazia. Appena conquistata, la sua soddisfazione viene
istantaneamente “evacuata”. Le vittime dicono tutte, sempre, che quello che
fanno sembra non bastare mai, che il loro compagno, marito, non è mai contento,
mai soddisfatto, né grazie a loro, né grazie a nessun altro. L’unica contentezza stabile e “nutriente”
che potrebbe colmare il vuoto, è quella che è venuta a mancare in passato. Ma non è stata data; non verrà più.
Nonostante questo, egli la rincorrerà per tutta la vita.
Ciò
che è mancato, sono le gratificazioni da parte della madre e/o padre, troppo occupata
“altrove”. Mentre i bambini hanno bisogno, per il loro sviluppo, di stimoli da
parte degli adulti, di essere incoraggiati, egli è stato stimolato
dall’assenza, dal nulla. Questi si chiamano “traumi relazionali precoci”. Non è stato protetto; le regole (la
legge) non gli sono state significate, quindi non trasmesse. La legge è anche
ciò che separa gli uni dagli altri, i bambini dagli adulti. Lui è diventato adulto subito.
Pertanto, farà la sua legge, diventando il maestro del mondo. Il mondo sarà il
suo mondo. L’ALTRO NON ESISTE, salvo
laddove lo si attende, in un luogo e un ruolo assegnati dal perverso.
DA VITTIMA, IL MANIPOLATORE DIVIENE
BOIA. Ha quindi il bisogno estremo
di tenere il suo ambiente sotto controllo, per renderlo conforme al suo
pensiero. Lo
svilimento e la mortificazione costante degli altri fino all’abbassamento della
loro autostima per meglio tenerli a sua disposizione non sono
giustificabili da nessun punto di vista.
Qualunque
sia il nostro percorso di vita abbiamo umanamente il dovere etico e morale di
risolvere i nostri drammi intimi e, certe volte, anche identitari, senza usare
gli altri come valvola di sfogo, come semplici tappabuchi all’interno di un
universo emotivo perverso, viziato e irrisolto. La
consapevolezza di ciò che si è e del duro lavoro da fare per rendersi
spiritualmente migliori è l’elemento che distingue un essere umano vero da un
vampiro affettivo, questa sorta di mostro che non bada mai alla sostanza delle
persone, ma soltanto a come appaiono nella fotografia.
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