Molti, me compreso, si chiedono
se il numero dei narcisisti psicopatici è elevato a causa della nostra società
moderna e se il loro numero è destinato ad aumentare in modo consistente. In
molti danno una risposta assolutamente affermativa: viviamo in una società
narcisistica che produce milioni di narcisisti. Palestre piene, tatuaggi enormi
e colorati, selfie continui e ovunque, social utilizzati in modo compulsivo, post, foto, video, i più svariati
atteggiamenti che manifestano un ego smisurato. E ancora apparizioni
televisive, talent, reality, culto della personalità vincente, pettorali gonfi
per misurare la propria forza, auto, cellulari, sesso ostentato. Tutti segni
che fanno ipotizzare che è vero, viviamo in una società che è un brodo primordiale
per la nascita di personalità tossiche. Potrei essere d’accordo ma non lo so.
Non sono mai stato un fautore del
prima era meglio. Prima era diverso, non meglio. Alcune cose sono molto meglio
altre molto peggio. Non sono uno storico, ma soprattutto non ho vissuto
all’epoca delle caverne, ai tempi dell’antica Roma, nel medioevo, o durante la
seconda guerra mondiale. Chi viveva alla corte del Re viveva epoche più o meno
narcisistiche di quella attuale? La plebe si sentiva disprezzata e poco
compresa emotivamente? E gli schiavi sentivano empatia? Non è scienza ma
davvero azzardare risposte precise mi sembra difficile. Possiamo dire
che la nostra è una società più digitalizzata, ma non per questo più
narcisistica di un tempo. Di certo il narcisista psicopatico sguazza nel
superficiale e nell’effimero, perché la sua vita è la ricerca continua di una
girandola mutevole di esperienze ed emozioni. Il suo vivere è come un surfing, una navigazione veloce che salta da una cosa all'altra come da un
tasto all'altro su Internet.
Allo stesso tempo però le brave
persone saranno sempre più davvero brave persone, e a mio avviso sempre più
interessanti, proprio perché per diventarlo e rimanere come sono, devono
acquisire una consapevolezza e avere una forza interiore maggiore rispetto al passato. Quindi in un certo
senso una cosa funge da equilibrio per l’altra, come spesso accade nella vita. Se
tutto va compreso non tutto va accettato.
Occorre sapere per essere liberi, e scegliere cosa è più adeguato, opportuno,
valido. Se il mondo cambia in una direzione non tutto è da buttare. Capire e
conoscere meglio i narcisisti psicopatici ci aiuta quindi forse anche a poter
scegliere con maggiore consapevolezza ciò che non ci appartiene, a mettere
paletti e limiti, sapendo però che non si può eliminare anche il resto. Capire i meccanismi che muovono i rapporti
tossici, accettare tutto questo come parte del mondo, ma proprio per questo
fare scelte adeguate e consapevoli per vivere meglio. Se si combatte e si
giudica solo si rimane imprigionati. D'altronde anche la vita di un narcisista
psicopatico ha enormi limiti, smisurati effetti collaterali, ed un immenso potenziale autodistruttivi. Credo che
non esista una contrapposizione netta tra i narcisisti e gli altri (noi?). In
realtà sarebbe meglio dire “capita che...” così come lo si sarebbe potuto dire
di altre epoche e periodi storici.
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