Libri, siti specializzati, pagine
facebook, blog, articoli, pubblicazioni, video dedicati, seminari, incontri,
gruppi di lavoro, cresce a dismisura la sete di informazione rispetto alle
problematiche della vita amorosa, rapporti distruttivi, vampiri affettivi, disturbi
di personalità, relazioni malate, narcisisti, psicopatici integrati,
borderline, dipendenza affettiva, rapporti come incantesimi maligni.
Conoscenza, informazione, consapevolezza,
sono alla base per poter comprendere, affrontare e guarire da
rapporti basati su abusi, manipolazioni, violenze psicologiche. Tutti
strumenti estremamente utili per comprendere dinamiche complesse e per
acquisire indicazioni pratiche. Se non si hanno parole per descrivere e capire
cosa accade si rischia di uscirne a pezzi, di
diventare pazzi.
Chissà quante false vittime si nascondono
dietro a tutto questo?
Chissà quanti sono i predatori
mascherati da pecore?
Chissà quanti sono coloro che
si spacciano come vittime delle proprie vittime?
Si perché i soggetti perversi
sono artisti nel porsi come vittime. Soprattutto nella fase
iniziale della conoscenza si presentano come vittime del mondo intero. Trovano sempre
il modo di individuare un capro espiatorio. La colpa è sempre di altri,
sbagliano sempre gli altri, loro non sono mai responsabili. Love bombing, splendore
superficiale, vittimismo sono le strategie più utilizzare da questi soggetti
per agganciare la persone nel mirino.
FARE LA VITTIMA PORTA OTTIMI RISULTATI. Soprattutto con le persone buone che non credono al male nel mondo. Così
tutti i suoi ex sono delle persone malate, cattive, brutte, piene di problemi.
Sul lavoro sono i più professionali ed efficienti ma il capo è un incompetente,
paraculato. Se rivestono il ruolo di capi hanno collaboratori incapaci,
invidiosi da tenere a bada e sottomettere. In ogni contesto il narcisista
psicopatico si spaccia come il “santo di turno” incompreso e vessato, mentre
gli altri sono sempre cattivi e malvagi.
Il primo suggerimento degli
esperti è quello di affidarsi al PROPRIO ISTINTO. Vero, potenziare il proprio
istinto è un gran antidoto. Ma il più delle volte le vittime hanno un
senso critico azzerato, alterato da anni e anni di continua manipolazione anche
perché sono state scelte proprio per la loro maggiore predisposizione ad essere
manipolate. Vivono sotto incantesimo. Hanno spento tutti i sistemi di allarme
da tempo.
In sostanza è davvero complicato
individuare una vera vittima da una falsa vittima. Criminologi, esperti
psichiatri, psicologi spesso si trovano in estrema difficoltà nel smascherare
questo genere di soggetti perché sono abilissimi a
indossare i panni del martire.
Personalmente diffido da tutti
coloro che ostentano vittimismo. Da chi non fa altro che lamentarsi, criticare,
piangersi addosso. So che è una semplificazione eccessiva ma comunque utile perché si tratta sempre di persone che tolgono energie vitali anche
qualora non siano malvagie.
LE VERE VITTIME NON FANNO LE VITTIME. Hanno solitamente un forte senso di
pudore nel mostrarsi come tali, minimizzano la loro sofferenza, giustificano il
carnefice, si vergognano degli abusi subiti, evitano di parlarne specie se sono
uomini. Le
false vittime passano tutto il loro tempo a presentarsi come vittime, le vere vittime cercano di andare avanti. Per
distinguerle ci vuole tempo, preparazione, attenta analisi dei particolari,
indagini accurate, e ci si può sbagliare.
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