“È più forte di me, quando non
c’è mi sembra che il mondo mi crolli addosso. Ne sono innamorato/a". Spesso sente
queste parole chi sta accanto alla vittima di un rapporto tossico. In questi casi, quando
diciamo Tizio/a è tanto innamorato/a, in realtà dovremmo dire che soffre di una
forte dipendenza affettiva, il più delle volte creata ad arte attraverso una
potentissima strategia di manipolazione. Non si tratta di vero amore. Ecco alcune riflessioni che provano a spiegare perché non è amore.
Non è amore perché il partner tossico
assorbe la maggior parte della vita di una persona. Per lui ci si allontana
da amici e familiari, si sacrificano interessi, soddisfazioni, e si
trascurano le proprie responsabilità. In poche parole si finisce per spegnere il resto della vita.
Non è amore col narcisista
psicopatico perché si soffre di gelosia e di ansia. Perché si ha continuamente
paura di essere sostituiti, abbandonati, sviliti nei propri desideri, bisogni e
identità. Delusi e traditi da chi dovrebbe essere fonte primaria di sicurezza,
benessere e serenità.
Non è amore perché si diventa
succubi di una persona totalmente instabile ed imprevedibile, che non ha in
realtà nessuna vera e importante qualità, e non merita una totale e costante
dedizione che peraltro non è affatto ricambiata.
Non è amore perché nella fase di
idealizzazione il vampiro emotivo ha solo recitato una parte come un bravo attore per agganciare la sua preda, ma era tutto falso. Mentre la vittima ha trasformato il suo futuro aguzzino in uno schermo bianco su
cui proiettare il film che si è girata in testa.
Non è amore perché
trasforma la vittima in uno schiavo al suo servizio privo di vera identità. Così entrambi non hanno mai avuto o perdono la loro identità e sono come una sorta automi anche se per ragioni e modalità totalmente diverse.
Non è amore perché non rende
nessuno dei due migliore, non prevede reciprocità, intimità, progettualità e
comprensione. In realtà è solo pura possessività e lotta di potere.
L’amore sano e costruttivo non
accetta e non pretende di assorbire l’altro, cerca piuttosto la condivisione,
l’aiuto e il bene reciproco, rispettando le specificità di ognuno. Amplia le
potenzialità delle persone coinvolte, non idealizza troppo e non accetta tutto
in modo incondizionato. Quando si ama davvero l’altro non è indispensabile per
vivere. Si può vivere anche senza di lui ma si preferisce farlo con lui.
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