Non stiamo parlando di
fantascienza, sono tra noi, ovunque, si camuffano in tutta la società nel
pianeta, in tutte le classi sociali, in entrambi i sessi. Hanno un aspetto
attraente, parlano bene, si muovono con grazia in funzione dell’ambiente in cui
si trovano come perfetti camaleonti. Solo pochi essere umani sono capaci di
individuarli prontamente, e sanno proteggersi fuggendo per tempo dal loro
incanto e dal loro sguardo fatale. Solo pochi sanno subodorare subito i loro
scopi, specialmente quanto usano il sesso, il potere politico o economico,
come infallibili strumenti per agganciare e intrappolare la vittima. La maggior
parte delle persone soccombe impotente alla loro seduzione e manipolazione
continua, diventando burattini nelle loro mani.
Sono come coccodrilli o leoni programmati
perfettamente per catturare e uccidere. La loro sofisticata programmazione, i
loro sensi sviluppatissimi, li rendono estremamente efficienti ed efficaci, nel
perseguire i loro scopi utilitaristici. Ogni azione è calcolata al
fine di un preciso scopo. La loro radice più pericolosa è quella di sapersi
riprogrammare perfettamente in base al contesto in cui si trovano e al
cambiamento dello scenario.
Depredano tutto e tutti come fosse niente, senza
sosta e senza fatica, perché sono nati solo per questo. Devono peraltro
sopravvivere e ottenere una costante energia vitale dal prossimo. Diverse sono
le ragioni per cui sono diventati così, ma possono essere definiti come
replicanti che sanno adattarsi perfettamente al contesto sociale a loro più
favorevole.
Contro di loro, ancora, non si
esiste alcuna difesa efficace ed universale. Però hanno dei comportamenti
ricorrenti che permettono di identificarli il prima possibile. Ad esempio, se non si accetta la loro danza, se vengono frustrati nelle loro aspettative,
diventano nervosi, a volte persino pericolosi. Non desiderano mai ciò che non
possono consumare o controllare. Quando la situazione esige di esprimere
sentimenti di tristezza, compassione, altruismo, se li si osserva attentamente
mostrano una certa innaturalezza, sono molto impostati ma assolutamente non
spontanei, si nota qualcosa che non va nel profondo. Alcuni sopravvissuti
riescono attraverso la resilienza a neutralizzare i loro attacchi, e a
depotenziare la loro forza.
Il famoso e misterioso “sguardo
del narcisista psicopatico”, si impara a riconoscere col tempo e con tanta
esperienza. Riesce a sfuggire perché le persone normali non sono abituate a pensare che al mondo esistano degli essere viventi senza
nessun senso morale, privi totalmente dal senso di colpa, che vivono solo per
depredare e sfruttare gli altri. Sono apparentemente molto sicuri e vincenti,
sembra non abbiano alcun disturbo evidente, si mostrano in pubblico in modo
sempre affascinante. In realtà sono esseri disumani che non conoscono l’amore.
La metafora del vampiro è molto centrata, il narcisista
psicopatico si alimenta dell’energia delle sue povere vittime, succhia la loro
anima, senza senso di colpa e senza scrupoli. La sua assenza di vergogna gli
permette di cambiare maschera ogni volta che è necessario. Così può essere
l’amico perfetto, poi diventa maestro d seduzione, un’ora dopo è un omosessuale
della notte, il giorno dopo religioso praticante. Anche per questo il narcisista psicopatico è molto difficile da identificare,
può però aiutare l’averlo già incontrato e aver sofferto tremendamente. I
sopravvissuti imparano e si rafforzano, spesso ringraziano quasta esperienza
orribile. Altri rimangono ingabbiati e manipolati per sempre. Non si possono eliminare
totalmente dalla vita. Sono come residui organici con i quali dobbiamo imparare
a convivere.
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