È pazzesco quanti tipi di
dipendenza esistano. Sarebbe troppo facile se fossero
solo da droga, da alcolici e da sigarette. Ne esistono di certo tante altre a
livello affettivo ed emotivo, di cui ancora si parla davvero poco, e la
consapevolezza del male che possono provocare è davvero molto ma molto bassa. Io
penso che la cosa più difficile per liberarsi di un'abitudine sia volersene
liberare. Voglio dire, ci sarà un motivo se abbiamo una dipendenza, no? Su quello si deve lavorare.
Spesso, troppo spesso, le cose
che all'inizio erano solo parte della tua vita, ad un certo punto passano il
limite e diventano ossessioni, compulsioni, ti fanno perdere il controllo, ti
avvicinano al precipizio. È l'ebrezza che inseguiamo, il sogno dei sogni per
cui tutto il resto svanisce. Il narcisista psicopatico ti conduce sull’orlo del
precipizio, o dovremmo dire che chiediamo a lui di portarci verso quel confine. Molte vittime
sostengono di non poter più stare bene in un rapporto come con il narcisista psicopatico. Tutti i
rapporti successivi le annoiano a morte e diventano insignificanti rispetto
alle montagne russe emotive vissute. Anche questo è fortemente significativo.
Il brutto della dipendenza è che
non finisce mai bene perché ad un certo punto qualunque cosa sia quella che ti
fa stare bene, smette di farti bene, e comincia a farti male. A livello
affettivo le cose non sono affatto diverse. La dipendenza può uccidere come una
qualsiasi altra dipendenza molto più nota. Eppure dicono che non ti togli il
vizio finché non tocchi il fondo, ma come fai a sapere quando l'hai toccato?
Non
importa quanto una cosa ci faccia male, certe volte rinunciare a quella cosa,
fa ancora più male. Farlo però, può rende davvero vivi, consente di raggiungere un
livello di pace interiore inimmaginabile prima. Per raggiungere il paradiso
forse è necessario passare per l’inferno, come molti miti della nostra cultura ci hanno tramandato e
insegnato.
Alla vittima che vuole rimanere
legata in eterno al suo aguzzino va la massima comprensione e compassione. Se
pensa di amare quella persona che ha dimostrato più e più volte di non saper
amare, e che anzi gode nel provocare sofferenza, deve rimanere e prendersi
quel poco che gli dà, dolore compreso. Ma se, quel poco non gli basta, come è giusto che sia, e
decide di voler cercare di stare bene in un rapporto sano, deve lasciare il
vampiro emotivo al suo destino, perché è suo e solo suo.
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