A volte, soprattutto da giovani,
la vita può apparire come un percorso lineare, senza asperità né interruzioni. Una
linea retta immersa nella luce. E non importa che la luce sia chiara o opaca. Ciò
che conta è che non vi siano traumi, rotture, cambiamenti. Quindi, quando la
crisi avviene, quando la frattura di verifica, si resta sconvolti. Tutte le nostre certezze le
prendiamo già fatte, quasi tutte le diamo per scontate. Col trauma all’improvviso
queste certezze crollano, spariscono, svaniscono. Pattinavamo sul ghiaccio
sottile ma ce ne eravamo mai accorti. Ora il ghiaccio si è frantumato in mille
pezzi. Abbiamo paura dello squilibrio e del vuoto.
Forse l’esperienza di un rapporto
con un narcisista psicopatico è il trauma peggiore che ci possa capitare dopo
la morte e la perdita grave della salute. Tendiamo a invaghirci con
coinvolgimento immediato, sia nelle amicizie che nelle relazioni sentimentali.
Quando si crea istantanea intimità con qualcuno pensiamo che sia un buon segno:
di profonda compatibilità, di amore a prima vista o di affinità di spirito. I
vortici di amore sono inebrianti e fanno mancare la terra sotto i piedi. D’altra
parte nel mondo di Internet, che ha visto l’esplosione degli incontri online, per
dar vita a nuove avventure bastano un paio di colpetti sulla tastiera.
Le due cose strazianti di una
esperienza del genere sono:
1) il dolore straziante dovuto alla disillusione e
alla scoperta reale del mostro di cui ci siamo innamorati che gode nostro malgrado nel farci soffrire;
2) La perdita di tempo costruttivo. Tutto ciò che abbiamo vissuto non
ha più valore perché è solo il frutto di una illusione. Le relazioni normali iniziano, si
evolvono e finiscono. Le relazioni con uno psicopatico narcisista in realtà non
sono mai esistete e tutto il nostro tempo, le nostre idee, le nostre esperienze
svaniscono appena ci rendiamo conto di chi è davvero la persona con cui abbiamo
condiviso del tempo. Quel tempo non è solido, non ha
valore, ogni ricordo va rivisto rielaborato e quasi sempre eliminato così come
lo avevamo pensato.
Un dolore enorme ci avvolge.
Parte il senso di colpa per ricercare errori che in realtà non abbiamo
commesso. Ma la cosa ancor più straziante è vedere che gode e ottiene energia
nel farci soffrire sadicamente. Questo una mente normale non lo capisce e non
lo accetta. La cosa davvero positiva è che un
fallimento così grande può farci davvero diventare la persona che vogliamo
essere, è una splendida occasione per migliorare noi stessi, per amarci davvero
finalmente. Il percorso è lungo e difficile, ma l’incontro col male supremo rappresenta
la possibilità di raggiungere il paradiso.
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