Perché i narcisisti sfuggono ai nostri radar e non riusciamo
a capirli in tempo?
In primo luogo, abbiamo delle idee stereotipate ed errate
riguardo il narcisismo e la psicopatologia, idee spesso propagandate dal cinema
e dalla letteratura, che dipingono queste persone come folli che si potrebbero
intercettare a miglia di distanza. La realtà è ben diversa.
In secondo luogo sono profondamente diversi da
noi per deficit empatico e per bassa capacità di introspezione.
Stiamo parlando di persone difficili da capire sulle prime proprio per questa
loro diversità.
C’è poi il fattore del “fascino del male”. Nella nostra
società, che sta andando incontro alla deriva narcisistica, certi modelli
propagandati legati al potere sociale e alla bellezza (un altro tipo di potere
sociale) ci spingono a sottostimare i rischi insiti nel cercare una persona
estremamente brillante e vincente (o che così appare). Così finiamo per cercare
e bramare persone che in seguito ci chiedono conto psicologicamente di
tutta una serie di vantaggi che pensiamo di poter trarre da loro.
Esiste poi il semplice principio psicologico del “non può
succedere a me”, che è lo stesso principio degli incidenti stradali. Siamo
portati a pensare che certe cose brutte, certe relazioni d’amore
particolarmente negative non possano accadere a noi. E’ cioè plausibile che le
cose negative possano accadere agli altri ma non è normale che accadano a noi.
Un’altra cosa che tendiamo a sottostimare è il tipo di danno
inflitto. Mi spiego: per molti il fatto che una persona non sia violenta
fisicamente ma lo sia “solo” psicologicamente è qualcosa che può essere più
facilmente perdonabile, accettabile, giustificabile. Motivo per cui le persone
violente psicologicamente hanno molto più campo libero rispetto a coloro che
agiscono la loro aggressività in modo fisico.
Il male assoluto esiste e occorre imparare ad accostarsi al prossimo con grande prudenza. Spesso invece le persone molto empatiche lo fanno con grande disinvoltura perché costantemente alla ricerca di qualcuno a cui riversare il loro amore. Conoscere davvero le persone richiedere tempo, tanto tempo. Altra cosa bisogna guardare ai fatti e non alle parole.
Reciprocità. Progettualità. Stabilità. Sicurezza. Costanza. Condivisione. Compassione.
Queste sono le parole chiave di un rapporto sano.
Il male assoluto esiste e occorre imparare ad accostarsi al prossimo con grande prudenza. Spesso invece le persone molto empatiche lo fanno con grande disinvoltura perché costantemente alla ricerca di qualcuno a cui riversare il loro amore. Conoscere davvero le persone richiedere tempo, tanto tempo. Altra cosa bisogna guardare ai fatti e non alle parole.
Reciprocità. Progettualità. Stabilità. Sicurezza. Costanza. Condivisione. Compassione.
Queste sono le parole chiave di un rapporto sano.
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