Quando
prende il largo significa che non riesce più tanto facilmente a farla franca.
Non passate le vostre giornate a chiedervi cosa non ha funzionato. A domandarvi
se si comporterà con un’altra/o meglio di quanto abbia fatto con voi. Non
importa dove va e con chi: l’unica verità è che sin dal primo giorno, chiunque
frequenti, metterà in atto i soliti trucchetti e cercherà di ingannare la
stessa persona che sta idealizzando. Uno dei postumi più dolorosi della
relazione con un soggetto disturbato è immaginarlo felice lontano da noi e
soprattutto temere che un’altra persona riesca miracolosamente a cambiarlo e ad
ottenere ciò che a noi non è riuscito in settimane, mesi o anche anni di rapporto
tormentato.
L’interrogativo
più ricorrente tra le testimonianze che compaiono sui siti di recupero da
relazioni patologiche è: in cosa ho sbagliato per farlo/a allontanare e
innamorare di un’altra/o?
Una
prima risposta la può fornire la modalità attraverso la quale la maggior parte
di voi ha appreso dell’esistenza di problematiche relazionali di origine
patologica. Quanti, grazie a Google, hanno scoperto il narcisismo, la
psicopatia e i disturbi della personalità?
Ammetto di essere uno dei tanti: in preda allo smarrimento, al non riuscire a darmi
risposte, alla confusione tra sospetti, certezze e paranoie, sensi di colpa e
di responsabilità, la digitazione di parole chiave come “manipolatore”, “bugiardo”,
“violenza verbale” mi ha permesso di
realizzare cosa stava accadendo nella mia vita da mesi. Il primo passo per scrollarsi di dosso colpe e responsabilità
è pertanto non dimenticare di avere a che fare con una persona disturbata –
narcisista, psicopatica o sociopatica che sia. Se così non fosse, non sareste
mai arrivati a questo blog. Non avreste avuto motivo di digitare sui motori di
ricerca combinazioni di parole tra cui “sindrome di chi giustifica un
colpevole”, “egocentrici snob”, “bugie patologiche e truffe”, “ricatti emotivi” e “subire manipolazioni, vendette e tradimenti”. Poi ho studiato di tutto sul tema e ancora, a volte, non riesco a credere a tutto questo.
Appurato
che la storia non ha funzionato non per vostre mancanze ma per una sua
disfunzione relazionale, elemento di una ben più seria e complessa patologia
psicologica, bisogna prendere atto che da questi mali dell’anima, purtroppo,
non si guarisce né si migliora. La coscienza non si acquisisce in età adulta. È
una parte di noi che si forma lentamente, giorno dopo giorno sin dai primi anni
di vita, insegnamento su insegnamento, premio su premio, castigo su castigo. È
determinata da educazione, ambiente, istruzione, famiglia, esempi di vita e
mille altre cose. Non sarà certo l’arrivo di una preda più sexy, benestante,
intelligente, alta o minuta, magra o formosa, brillante e di successo a
risvegliare la coscienza in chi non l’ha mai avuta.
La cosa difficile è sempre la stessa: fare il funerale senza il morto. Uccidere dentro di noi una persona che in realtà non è mai esistita. Ma è anche una grande occasione per crescere e volerci davvero bene. Direi per diventare adulti emotivamente.
Lo spero....
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