martedì 21 marzo 2017

Non ci si crede


 
Quando prende il largo significa che non riesce più tanto facilmente a farla franca. Non passate le vostre giornate a chiedervi cosa non ha funzionato. A domandarvi se si comporterà con un’altra/o meglio di quanto abbia fatto con voi. Non importa dove va e con chi: l’unica verità è che sin dal primo giorno, chiunque frequenti, metterà in atto i soliti trucchetti e cercherà di ingannare la stessa persona che sta idealizzando. Uno dei postumi più dolorosi della relazione con un soggetto disturbato è immaginarlo felice lontano da noi e soprattutto temere che un’altra persona riesca miracolosamente a cambiarlo e ad ottenere ciò che a noi non è riuscito in settimane, mesi o anche anni di rapporto tormentato.
L’interrogativo più ricorrente tra le testimonianze che compaiono sui siti di recupero da relazioni patologiche è: in cosa ho sbagliato per farlo/a allontanare e innamorare di un’altra/o?

Una prima risposta la può fornire la modalità attraverso la quale la maggior parte di voi ha appreso dell’esistenza di problematiche relazionali di origine patologica. Quanti, grazie a Google, hanno scoperto il narcisismo, la psicopatia e i disturbi della personalità?
Ammetto di essere uno dei tanti: in preda allo smarrimento, al non riuscire a darmi risposte, alla confusione tra sospetti, certezze e paranoie, sensi di colpa e di responsabilità, la digitazione di parole chiave come “manipolatore”, “bugiardo”, “violenza verbale” mi ha permesso di realizzare cosa stava accadendo nella mia vita da mesi. Il primo passo per scrollarsi di dosso colpe e responsabilità è pertanto non dimenticare di avere a che fare con una persona disturbata – narcisista, psicopatica o sociopatica che sia. Se così non fosse, non sareste mai arrivati a questo blog. Non avreste avuto motivo di digitare sui motori di ricerca combinazioni di parole tra cui “sindrome di chi giustifica un colpevole”, “egocentrici snob”, “bugie patologiche e truffe”, “ricatti emotivi” e “subire manipolazioni, vendette e tradimenti”. Poi ho studiato di tutto sul tema e ancora, a volte, non riesco a credere a tutto questo.

Appurato che la storia non ha funzionato non per vostre mancanze ma per una sua disfunzione relazionale, elemento di una ben più seria e complessa patologia psicologica, bisogna prendere atto che da questi mali dell’anima, purtroppo, non si guarisce né si migliora. La coscienza non si acquisisce in età adulta. È una parte di noi che si forma lentamente, giorno dopo giorno sin dai primi anni di vita, insegnamento su insegnamento, premio su premio, castigo su castigo. È determinata da educazione, ambiente, istruzione, famiglia, esempi di vita e mille altre cose. Non sarà certo l’arrivo di una preda più sexy, benestante, intelligente, alta o minuta, magra o formosa, brillante e di successo a risvegliare la coscienza in chi non l’ha mai avuta.
 
La cosa difficile è sempre la stessa: fare il funerale senza il morto. Uccidere dentro di noi una persona che in realtà non è mai esistita. Ma è anche una grande occasione per crescere e volerci davvero bene. Direi per diventare adulti emotivamente.

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