mercoledì 22 marzo 2017

Godono a far soffrire 2


 
Uno psicopatico narcisista non cambia, indipendentemente da chi sia la sua vittima. E’ un impostore in grado di ripetere all’infinito la stessa identica farsa con finali di relazione molto simili tra loro, se non analoghi. E’ solo una questione di tempo: quanto credete resisterà senza dire bugie? Quanto senza dar vita a una manche del gioco del gatto e del topo? Quanto senza manipolare per ottenere potere e controllo?
 
L'unica incognita è il tempo che impiegherà per far cadere la maschera e mostrerà il suo vero volto. La differenza dal punto di vista pratico per la vittima tra uno psicopatico, un narcisista e un borderline sono davvero poche. Sono relazioni che non hanno basi, non raggiungono il minimo sindacale di autenticità e reciprocità per essere vissute.

Se sentite una fitta nel cuore al vostro risveglio, fatevi forza e continuate la giornata. Tenetevi alla larga da Facebook, Twitter, Whatsapp e altri social- lontano dagli occhi,lontano dal cuore-e imponetevi di rimandare il problema al giorno successivo. Le prime settimane che seguono la rottura sono le peggiori. Questi soggetti lo sanno perfettamente, è per questo che abbandonano la scena del crimine senza una chiusura netta, senza dare spiegazioni.

Sono ben consapevoli che il silenzio può essere massacrante e lo utilizzano, oltre che per trastullarsi in libertà, anche per accrescere in noi lo stato di ansia e di dipendenza al punto di farci trepidare per il loro ritorno quando dovremmo fare il contrario: e cioè utilizzare il silenzio per razionalizzare il problema, leggere tra le pieghe della relazione, fortificarci, documentarci sui disturbi di personalità, mettere un punto e finirla una volta per tutte.

Se si riuscisse a mantenere i nervi saldi durante quei delicatissimi giorni, elaborare simili percorsi mentali e prepararsi al calcio di rigore che questi signori ci metteranno sicuramente nelle condizioni di battere, ci si metterebbe al riparo da ulteriori settimane, mesi e anni di dolore. Piangendoci addosso in attesa di un loro segno di ripensamento diventiamo inavvertitamente complici di un pesante gioco al massacro invece di prendere le dovute distanze da una relazione altamente tossica, pericolosamente velenosa e, cosa ancor più importante, di valore vicino allo zero.

La cosa più devastante è che sono abilissimi nel proiettare le loro parti negative negli altri per poi attaccarli. Cioè si sentono cattivi ed egoisti? Accusano gli altri di essere cattivi ed egoisti per poi attaccarli per questo. Ma la vera opera d’arte è sempre la stessa: passare come vittime delle proprie vittime.

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