Uno delle principali caratteristiche
dei narcisisti, psicopatici, borderline, istrionici è la presenza della MASCHERA. Sono maestri della dissimulazione e del camaleontismo e
sanno dare una ottima prima impressione. Sanno fare subito breccia nelle
persone, sanno sedurre, incantare, ingannare, controllare. Quasi tutti questi
soggetti VIVONO DI MASCHERE, fino al punto che la loro personalità coincide con
la maschera. Il
vero sé si perde totalmente. La maschera (e il falso
sé) non è altro che una difesa che tende a proteggere
la persona dall’angoscia profonda e dal vuoto emotivo.
Ma anche le persone non malvagie
o narcisiste possono vivere solo di maschere. A questo proposito mi hanno sempre affascinato
i concetti espressi da Helene Deutsch che ha studiato le personalità “COME SE”. La personalità “come se”
descrive un SOGGETTO VUOTO che vive come un ATTORE che si adatta in modo
imitativo al contesto in cui si trova. Non è “DAVVERO NIENTE”, per questo
diventa ciò l’altro gli chiede di essere per compiacerlo.
La personalità "come se" pura non è
affatto cattiva, sadica, malefica, ma solo finta. In realtà è talmente vuota da
essere finta per sopravvivere. Dietro alle maschere NON C’È REALMENTE NULLA. Il soggetto presenta la sindrome
dell’identità diffusa. Sperimenta una profonda incoerenza. È una persona diversa in SITUAZIONI DIVERSE. Una mancanza di CONTINUITÀ PERSONALE NEL
TEMPO.
Anche nelle personalità “come se” l’identificazione tende a
essere rigida. Cioè aderisce in modo rigido e adesivo a maschere sociali che precludono un rapporto con i desideri veri
della persona. Sono persone che dietro una apparente facilità nel mettersi in
relazione nascondono un PROFONDO VUOTO
INTERIORE che produce negli altri l’impressione di una mancanza di
spontaneità e un senso di falsità. Essi non sono capaci di una vera e propria
identificazione, ma solo di una
imitazione superficiale (come se). Sono ad esempio le persone sempre sorridenti, che non hanno
mai una loro opinione, che si adeguano a tutto e tutti, che dove le metti
stanno. Aderiscono appunto in modo IMITATIVO alla richiesta e alle
aspettative degli altri
La personalità “come se” per
antonomasia è il personaggio di Zelig, l’uomo camaleontico descritto nel bel film
di Woody Allen.
“La prima impressione di queste persone è quella di essere
assolutamente normali. Sono intellettualmente integre e dotate, e mostrano una
grande comprensione per le questioni intellettuali e emozionali; ma quando
seguono uno dei loro frequenti slanci verso una attività creativa, il risultato
consiste in un’opera buona dal punto di vista formale, ma che è sempre la
ripetizione spasmodica, anche se abile, di un prototipo senza la minima traccia
di originalità.
Ad un’osservazione più accurata anche i loro rapporti affettivi con
l’ambiente presentano questa stessa caratteristica. Sono rapporti solitamente
intensi e contraddistinti da amicizia, amore, simpatia, comprensione, MA ANCHE
UN PROFANO SI ACCORGE CHE C’È QUALCOSA DI STRANO E GLI SI PROFILA LA DOMANDA ALLA QUALE
NON SA RISPONDERE.
All’analisi risulta presto chiaro che tutti questi rapporti sono privi
di qualsiasi reale traccia di calore, che tutte le esperienze emozionali sono
formali, che ogni sensazione affettiva profonda è completamente esclusa. È una
situazione che somiglia alla prestazione di un ATTORE TECNICAMENTE BEN
PREPARATO ma che manca della scintilla necessaria per rendere la sua
interpretazione realistica.
Deutsch
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