sabato 29 aprile 2017

Prostituzione relazionale e narcisismo


 
Viviamo tutti in una società in cui la PROSTITUZIONE RELAZIONE è la regola non l’eccezione. Prostituzione relazionale per avere il CONSENSO. Sempre attenti e desiderosi di piacere agli altri, di essere apprezzati, visti, riconosciuti. Attenti a cosa fanno gli altri, al giudizio degli altri, a cosa pensano gli altri. Quindi si perde di vista la cosa più importante: SE STESSI.
 
Tutti i social e il concetto del “LIKE” ha enfatizzato il problema ai massimi livelli. Tutte le nostre vite sono costantemente a confronto con quelle degli altri. Ogni cosa ha senso solo se ottiene “like” e commenti positivi. Si da troppa importanza a cosa viene rimandato come approvazione personale rispetto a quello che si fa.

Questa è anche una delle principali cause che stanno al centro di relazioni con persone tossiche. Si pende dalla loro approvazione. Si agisce e si pensa solo per ottenere il tanto sospirato consenso. Questa dipendenza affettiva può diventare una vera e propria patologia perché DISTORCE LE RELAZIONI.
 
La tragedia di queste persone che si prostituiscono a livello relazione è che alla fine si sentono più SOLE di tutte le altre. Sono infelici e frustrate anche se fanno di tutto per compiacere gli altri. Difficilmente vengono stimate apprezzate come meriterebbero proprio perché sono sempre disponibili. Esistono per quello che fanno per gli altri non per quello che sono.
 
Quando poi se ne accorgono sono vere tragedie. La depressione esplode. La delusione li divora. La rabbia repressa per tanto tempo divampa. Spesso sono le persone più portate ad atti autolesionistici o persino al suicidio. Quando scoprono che la loro esistenza improntata ad essere disponibili, sempre presenti e aiutare gli altri si rivela fallimentare hanno spesso un crollo devastante.
 
Molte vittime soffrono di una forte DIPENDENZA AFFETTIVA. Ripetono schemi malsani appresi dal rapporto con i genitori. Scelgono stronzi con l’idea di cambiarli o salvarli. Cercano inconsciamente con il lanternino relazioni che li facciano soffrire o che confermino il loro intimo senso di inferiorità. Anche quando potrebbero stare bene sono artisti nel sabotarsi. Pur avendo enormi qualità emotive pensano sempre di non valere e il loro valore dipende solo dalla reazione degli altri.
 
Tutto questo rappresenta una manna dal cielo per i narcisisti psicopatici che cercano persone da controllare e ammaestrare a loro piacimento facendo leva sui sensi di colpa, seduzione, manipolazione. Occorre uscire dall'idea che al mondo o si è STRONZI SFRUTTATORI  o si FA DI TUTTO PER PIACERE. C'è una terza via: ascoltare gli altri ma soprattutto se stessi, dare valore ai proprio bisogni, desideri, qualità, progetti, sentimenti. Diventare ciò che si desidera aldilà degli altri, ma sempre in relazione con gli altri.

venerdì 28 aprile 2017

Tempo, consapevolezza, aiuto per uscire da relazioni tossiche



TEMPO, CONSAPEVOLEZZA, AIUTO, questi sono i principali ingredienti per ricominciare. Si impiegano anni per riprendersi dal dolore, dalla delusione, dal disorientamento, dalla rabbia. Il tempo è fondamentale ma non basta. Occorre capire e cambiare radicalmente la prospettiva rispetto a molti aspetti della vita. Una salda rete di protezione fatta di persone care e esperti è altrettanto utile.
 
Solo per guarire dalla TRINAGOLAZIONE serve moltissimo tempo perché l'esperienza è allucinante. Il narcisista psicopatico per avere più potere e controllo sadico, non solo tradisce o flirta con altre persone, ma introduce costantemente il senso del CONFRONTO e della INFERIORITÀ. Già il tradimento lascia in chi lo subisce un forte senso di insicurezza e complessi di inferiorità che lo inducono a confrontarsi senza sosta con il rivale. Ma con la triangolazione il narcisista tradisce, poi sbatte in faccia allegramente il rivale, senza provare vergogna né rimorso. Gode nel mostrarsi felice e contento con la nuova vittima, nel farsi vedere sui social o in giro per la città.
 

Come ho già detto non trovo le parole per descrivere l’entità dei DANNI EMOTIVI che questo comportamento provoca, soprattutto se a compierlo è chi un tempo si era mostrato come l’anima gemella. Infatti mentre il narcisista psicopatico finge, simula, indossa una maschera creata ad hoc per ingannare il malcapitato di turno, la vittima vive la relazione come se fosse vera, reale, si innamora davvero. Capire in un modo così apparentemente assurdo che quella persona non è mai esistita è davvero crudele.
 
Nessuno nasce sapendo, nessuno ce lo spiega da piccoli purtroppo che esistono persone al mondo che fingono in questo modo per sfruttare gli altri al fine di ottenere i loro scopi senza alcun ritegno. Per le persone normali depredare le migliori qualità umane come bontà, empatia, compassione non ha senso, non si spiega, richiede tempo per essere accettato. Scoprendo la dura verità si rimane disgustati, inorriditi e la visione del mondo non sarà mai più come prima.
 
Però una volta scoperti i narcisisti, psicopatici, borderline, istrionici, e dopo aver capito come funzionano, la situazione comincia a cambiare. Finalmente I CONTI TORNANO e i comportamenti hanno una logica che non è la pazzia della vittima. Occorre molto tempo per venire a patti con questi disturbi della personalità. Si scopre amaramente che la malvagità delle persone è a volte enorme. Ci si sente svuotati, paranoici, ansiosi. La guarigione richiede un NUOVO EQUILIBRIO tra la nuova consapevolezza e il vecchio spirito fiducioso.

giovedì 27 aprile 2017

Si può guarire dal vampiro narcisista

 
Per quanto possa sembrare difficile, lontano, improbabile, è garantito che ad un certo punto, se lo si vuole davvero, SI PUÒ GUARIRE dall’incontro con un narcisista psicopatico. Non è certo e non è scontato, ma si può guarire e stare molto meglio di prima. Alcuni non sopravvivono, rimangono ingabbiati nella manipolazione, nell’abuso e nel dolore tutta la vita. Se non muoiono fisicamente, muoiono emotivamente. Si spengono, finiscono le energie, si lasciano andare ad un eterno fiume di dolore.
 
ALTRI REAGISCONO. CAMBIANO RADICALMENTE. Riescono a prevalere nella lotta tra bene e male, tra amore e odio, tra rispetto di sé e la prostituzione emotiva alla ricerca di amore e approvazione. Riescono ad estrarre la medicina dallo stesso veleno che ha prodotto la malattia. La vittima deve capire che il vampiro si è insidiato in una zona occulta e glaciale del cuore dove da anni è aperta una ferita mai elaborata.
 
La parte difficile è riconoscere il proprio CARNEFICE INTERIORE che ci ha indotti ad essere ingabbiati in un perverso meccanismo fatto di dolore, seduzione, manipolazione, abuso. L'arrivo del narcisista psicopatico, a ben vedere, è dunque la conseguenza di un carnefice interiore che voleva venire alla luce e si è reso vivo attraverso la persona malsana con cui si è instaurata una relazione malsana.
 
Per guarire davvero non basta il CONTATTO ZERO, non è sufficiente sapere tutto del narcisista psicopatico per non ricadere nella rete. Oltre a colpevolizzare giustamente chi fa soffrire nonostante abbia ricevuto amore, occorre guardarsi dentro, affrontare quella ferita sanguinante, quella paura profonda, quel mostro interiore che ha preso vita nell’incontro col vampiro emotivo.
 
Si guarisce davvero solo attraverso un PERCORSO DI PURIFICAZIONE difficile e doloroso che porti a guardarsi dentro oltre che scappare ed evitare il male. Solo a quel punto l’incontro con il narcisista psicopatico diventerà un ricordo. Anziché essere un incubo assillante che toglie il fiato, rimarrà una esperienza negativa che non fa più rumore con ricordi ossessivi. Anzi si può trasformare in qualcosa di molto buono, perché solo dalla merda nascono i fuori.
 
Ciascuno intraprende un viaggio diverso. Alcuni dopo essere guariti dal narcisista e dal proprio narcisismo non vogliono più sentire parlare di disturbi della personalità. Altri rimangono per aiutare altri sopravvissuti ad uscire dall’oscurità.

mercoledì 26 aprile 2017

Abbiamo dentro la nostra cura dai narcisisti psicopatici


Abbiamo dentro la nostra malattia. Abbiamo dentro la nostra cura.
Un veleno può uccidere, ma a piccole dosi può curare.
Una medicina può curare, ma a dosi troppo elevate può uccidere.
 
Anche nei rapporti tra persone normali si corre il rischio di soffrire, le cose possono non andare e ovviamente possono anche finire. Non tutte le relazioni che ci fanno soffrire sono malsane. Nella vita una certa dose di sofferenza è nomale, fisiologica, direi persino salutare. Difficilmente qualcuno diventa una persone migliore senza una dolore, un ostacolo, un lutto da elaborare.
 
La relazione con persone distruttive, perverse, malvagie è diversa perché il tempo non è costruttivo, tutto svanisce nel nulla, ed è evidente la ricerca di potere, controllo, il voler far del male all’altro a prescindere da tutto. In questo caso l’incubo che hanno vissuto o vivono tante persone è molto simile se non identico. La cosa che cambia maggiormente è la durata dell’incubo. A volte una vita intera.
 
La GUARIGIONE avviene quando si riesce a spostare finalmente l’attenzione dall’aguzzino alla vittima, dalla persona malsana a quella più sana. Capire cosa si ha perso, quanto si ha sofferto inutilmente e soprattutto trasformare la brutta esperienza in una buona occasione per imparare, cambiare, diventare persone diverse. METTERE PALETTI, maturare una forte identità personale, RISPETTARE SE STESSI prima degli altri. Esaminare le proprie paure, debolezze, ferite mai elaborate del tutto per creare poi relazione più sane e felici.
 
Una volta imparato a identificare e riconoscere gli individui tossici ci si rende conto che rapporti con loro non portano da nessuna parte, è tutto tempo perso, sono una garanzia di sofferenza. Invece di provare a guarirli, cambiarli, salvarli, molto meglio investire energie preziose nei rapporti con persone normali, dotati di pregi e difetti, ma empatiche e se è possibile buone. La bontà è ormai considerata un difetto, una debolezza, un problema. La bontà d’animo, aldilà di tutto, è invece la cosa più importante da ricercare nelle persone. Bontà, altruismo, empatia sono una valore assoluto, una ricchezza infinita.

lunedì 24 aprile 2017

Genitori narcisisti

 
 
Anche se le probabilità di cambiare un narcisista presente nella propria vita sono davvero minime, capire come sono diventati così può aiutare a sviluppare un'obiettività che permetterà di non farsi inutilmente irretire da loro egoismo.
 
Decisivo comprendere che il narcisismo è dovuto sia a fattori innati che a fattori ambientali, cioè dipende in gran parte dalle prime relazioni che hanno avuto. Capire questo serve in primo luogo a escludere che sia la vittima di turno la causa del loro comportamento. Nulla dipende dal comportamento del partner, dai suoi ipotetici o reali difetti, da ciò che fa o dice. I primi legami affettivi sono alla base di uno spirito empatico così come sono alla base di un comportamento egoistico e narcisistico.
 
Poiché, per definizione, i narcisisti non considerano veramente i bisogni e i sentimenti altrui, se ne deduce che non sono stati educati alla intimità e alla affettività. Anche se sono stati soddisfatti i bisogni fisici, pratici, economici, qualcosa a livello profondo è mancato. Molti narcisisti tra le altre cose dicono di essere stati amati, rifiutano l'idea che sia loro mancato qualcosa a livello profondo. Eppure la loro incapacità cronica di mettersi nei panni degli altri, se non per imitazione, indica che la realtà è ben diversa.
 
Sovente ci si trova di fronte a ritratti idealizzati dei famigliari. Fisicamente magari presenti ma emotivamente estremamente distanti. I bambini hanno bisogno che qualcuno gli insegni a parlare delle loro frustrazioni. Hanno bisogno di parlare di che cosa li fa sentire feriti e sviluppare la capacità di ascoltare gli altri quando esprimono le loro emozioni. In altre parole dietro c'è sempre un problemi di legami distorti, malsani e si parla troppo poco dei genitori narcisisti.
 

sabato 22 aprile 2017

Persone Buone vs Narcisisti Psicopatici


 
Mi riallaccio al problema del 15%. Il 15% della popolazione è composto da soggetti che possono rovinare la vita a qualcuno. Una volta provato il CICLO DI IDEALIZZAZIONE-SVALUTAZIONE sulla propria pelle, lo si può riconoscere in tutti gli ambiti della vita. Genitori abusanti, partner carnefici, amici cinici e sfruttatori, capi aguzzini, manipolatori aziendali, politici bugiardi e pieni di maschere. Grazie alla consapevolezza e alla conoscenza diventa difficilissimo convivere con persone che tentano volutamente di danneggiare, manipolare, ingannare e controllare gli altri. Il male non è più un concetto astratto e oscuro ma lo si osserva nel vivere quotidiano.
 
Le cose più strane diventano chiare, si uniscono i punti e la figura appare evidente, ciò che sembrava frutto del caso non lo è più. Chi legge e si informa ha strumenti, ma ci sono ancora tante persone in attesa di risposta, persone buone, che hanno cominciato a dubitare delle proprie qualità migliori. È frustrante pensare che brave persone ogni giorno possano cadere vittime di vampiri emotivi che gli possono rovinare la vita senza che si possa fare nulla. Sono ancora pochi i soggetti che hanno imboccato la strada della ricerca, della comprensione delle dinamiche nei rapporti con narcisisti psicopatici.
 
Quanti sono ancora prigionieri del ciclo idealizzazione e svalutazione? Che vivono nell’incubo senza capire nulla? Che si ostinano a rimanere in una relazione distruttiva nonostante i continui maltrattamenti? Che cercano in tutti i modi di scendere a patti, di far ragionare individui psicologicamente incapaci di dare e ricevere amore?

Il problema è enorme. Ad essere ottimisti una persona su sette ha la tendenza innata a manipolare, sfruttare, idealizzare e svalutare, far soffrire, depredare gli altri. Alla ricerca di continue vittime passano da una preda all’altra. A mio avviso si profila una nuova forma dell'eterna LOTTA TRA MALE E BENE. Le storie sui cattivi e il male nel mondo ci sono dagli albori dei tempi. Abbiamo assistito a tante forme in cui la cattiveria si è manifestata: nazismo, lotta di classe, caste, sessualità, colore della pelle, etnia eccetera.

Per me è in gioco il futuro dell’empatia e dell’amore. La posta in palio è molto alta. Le migliori qualità del genere umano come bontà, gentilezza, altruismo, generosità, empatia possono essere sfruttate come punti deboli, possono diventare una fonte di grande sofferenza in una società altamente narcisista e psicopatica.
 
In altre parole. Il mondo si dividerà sempre più tra PERSONE BUONE CHE HANNO SENTIMENTI e PREDATORI UMANI CHE NON SENTINO NULLA, sfruttano manipolano, abusano, fanno soffrire. Diventa determinante individuare, capire con chi si ha a che fare ed in base a questo comportarsi di conseguenza per poter stare bene con se stessi e con gli altri. In relazione a chi si ha di fronte, anche le migliori qualità personali vanno declinate nel giusto modo per non soffrire e proteggersi. Altrimenti si corrono rischi gravissimi.

venerdì 21 aprile 2017

Dissonanza cognitiva


 
A chi manca il rapporto con l’ex narcisista psicopatico significa che è posseduto dal suo spirito immondo, cioè è perseguitato dal miraggio creato dalla sua capacità di incantare, ipnotizzare e sedurre. È caduto in una sorta di TRANCE IPNOTICO, generato dalla formidabile strategia di MANOMISSIONE DEL DESIDERIO. Occorre cercare di uscire da questa trance, svegliarsi prima possibile, con grande forza di volontà, lasciando la zona dei morti viventi, per passare alla VITA VERA.
 
La DISSONANZA COGNITIVA è la principale fonte di sofferenza. “Con chi ho passato del tempo e di chi mi sono innamorato? Con la bella persona, ideale animale gemella o con quella fredda, spietata, cattiva, bugiarda?
 
Funzionano in due fasi:
1) Nella prima sono compagni ideali perché simulano tutto a specchio mostrando solo quello che l’altro vuole vedere, sentire, provare.
2) Nella seconda fase, quando hanno ottenuto il legame stretto, si mostrano davvero per ciò che sono, predatori umani che cercano  solo potere, controllo e perseguono i loro fini senza scrupoli usando e abusando.
 
Il problema è che la vittima nella prima fase la vittima si sente bene, troppo bene. Un bombardamento d’amore la travolge, si sente capita, compresa, amata come mai prima. Attenzioni, complimenti, regali, situazioni, mail, messaggi, sesso che rendono quel periodo (finto) meraviglioso. Tutto ad una intensità formidabile mai provata prima. Si pensa di aver trovato il vero amore, l’anima gemella che ti comprende, desidera e ama in modo incondizionato. Il sogno di tutti. Peccato sia finto.
 
NULLA ERA VERO. Tutto era pura e semplice ILLUSIONE, SIMULATO, FASULLO, creato ad arte per agganciare la vittima e creare un VINCOLO TRAUMATICO paragonabile ad una DROGA. L’uscita dalla relazione ideale devasta la vittima. Il dolore è simile ALLA MORTE DI UNA PERSONA CARA. È un lutto senza avere un morto. Lo psicopatico uccide il personaggio che aveva creato per manipolare e raggiungere i suoi obiettivi.

 
Da qui nasce la DISSONANZA COGNITIVA. Facciamo i conti con DUE IMMAGINI distinte: la PERSONA BUONA e il MOSTRO SENZA ANIMA. Una forma di difesa del cervello per sopravvivere ad un doppio messaggio di cui uno troppo doloroso è cercare di tagliare via tutto quello che fa soffrire e tenere solo quello che è piacevole e bello. Lo psicopatico usa questo per continuare nel tempo a MANIPOLARE, TRIANGOLARE, MENTIRE, ABUSARE. Devi accettare la realtà in cui tutto è una illusione e una manipolazione. Occorre fare un bel RESET e CONTATTO ZERO. È come disintossicarsi da una POTENTE DIPENDENZA.
 

giovedì 20 aprile 2017

Il problema del 15% dei narcisisti psicopatici e simili


 
Jackson Mackenzie nel libro suo libro “Questo amore fa male” introduce un concetto per me molto importante: l’enorme problema del 15% del Cluster B.
Studi accreditati riportano numeri impietosi:
6% della popolazione soffre di disturbo NARCISISTICO;
5% della popolazione soffre di disturbo BORDERLINE;
2% della popolazione soffre di disturbo ISTRIONICO;
4% della popolazione soffre di PSICOPATIA-SOCIOPATIA.
15% totale della popolazione è nel CLUSTER B.

Emerge che su 100 persone 15 possono tranquillamente rovinare la vita a qualcuno perché sono a piede libero, perfettamente integrate nella società, difficilissime da individuare. Mi sembra che il tutto sia molto semplice da comprendere, ma anche allarmante. A mio avviso poi queste percentuali sono destinate ad aumentare in modo esponenziale nel giro di pochi anni (forse già sono già aumentate). SONO PATOLOGIE DILAGANTI.
 
Il vero problema è che pochi conoscono qualcosa rispetto a questi disturbi di personalità per cui pochi hanno possibilità di prevenire e difendersi. Perdipiù se provi a parlare di questi argomenti con chi non ha avuto una esperienza diretta trovi un muro di diffidenza e si rischia di passare fissati, ossessivi, strani. La massa pensa che i narcisisti psicopatici siano solo negli articoli di giornale o nei film che si guardano in tv. Invece possono essere drammaticamente accanto a noi o nel nostro letto.
 
Questa profonda ignoranza di base offre ai narcisisti psicopatici un enorme vantaggio, permette loro di mimetizzarsi, di non essere scoperti e vivere tranquillamente la loro vita. Questi disturbi così diffusi hanno a che fare con le emozioni, l’empatia e i sentimenti che sono le principali qualità umane e determinano pesantemente la qualità della vita.
 
Psicopatici, narcisisti, borderline, istrionici hanno sintomi diversi, ma tutti presentano emozioni malate, inadeguate, superficiali o inesistenti. I segnali e le sfumature possono essere differenti ma i risultati sono sempre gli stessi:
1) Ciclo idealizzazione e svalutazione ripetuto.
2) Incapacità di instaurare veri legami naturali, empatici in cui sia presente amore e reciprocità.
3) Imitano a specchio, fanno soffrire, manipolano, seducono, distruggono emotivamente.
 
Solo se si conosce, si è informati, si capisce con chi si ha a che fare l’esperienza con questi soggetti ha un senso, trova la giusta collocazione. Può essere la buona occasione che ci cambia la vita in positivo.

mercoledì 19 aprile 2017

Malattia: effetto collaterale narcisisti psicopatici


 
I sintomi parlano. Uno degli effetti collaterali più pericolosi dei rapporti distruttivi con narcisisti psicopatici è la malattia. La mancanza di consapevolezza, i meccanismi difensivi, le maschere, i conflitti interiori non elaborati hanno come enorme rischio, la malattia. Il dolore trova una via e si trasforma in sintomo. Il concetto non è nuovo, anzi è ormai assolutamente scontato ma ricordarlo è sempre importante. Spesso vale anche per i carnefici, in questo c'è una maggiore parità anche se i disturbi tendono a variare. In entrambi i casi i sintomi parlano, eccome.
 
Molte malattie possono essere la diretta conseguenza di relazioni malate e distruttive. Il massimo è l’istigazione al suicidio. Allontanarsi è la principale forma di prevenzione. Non è facile provare la correlazione diretta tra abuso psicologico e malattia ma è certo che il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce in tutta la nostra anima.
 
Ecco come un dispiacere può concretizzarsi in malattia.
Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che il nostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima. Tra conscio e inconscio. Tra parte sana e parte malsana.
 
Quando ti manca calore affettivo, basta una minima corrente d’aria fredda e subito prendi un raffreddore. Il raffreddore “cola” quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa; il mal di gola “tampona” ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco, le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare.
 
Il diabete “invade” quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l’odio che corrode l’amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato. Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l’umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l’aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria). La pressione “sale” quando la paura imprigiona.

Quando ti senti sopraffatto di un problema che sei ai limiti, allora la febbre ti assale, le frontiere dell’immunità sono all’erta. Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega. le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. La diarrea è un atto di difesa dell’organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti… forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare.
 
La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c’è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E’ ovvio che non generalizziamo, non è un catalogo farmacologico ma una linea guida… chi una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione). E i bambini? pur innocenti sono spugne emotive e recepiscono ogni energia negativa di chi li sta accanto, non per caso i bambini più sani sono quelli che crescono in famiglie unite ed amorose. L’amore è vita, dunque qualsiasi mancanza d’amore produce in noi morte: psichica, mentale, emotiva e alla fine anche fisica.
Malattia linguaggio dell’anima.

martedì 18 aprile 2017

Terrore dell'intimità anche per la vittima del narcisista


Il narcisista ha una paura inconscia della relazione d’amore, teme l’amore perché lo considera come il mettersi alla mercé del partner, dal quale potrebbe essere dominato, deluso, ferito, abbandonato come è accaduto nel suo passato. Da qui il bisogno di controllare la relazione per dominarla e difendersi, fino ad arrivare al punto dal fare all’altro quello che non vorrebbe fosse fatto a se stesso. Così con la seduzione e la manipolazione aggancia il compagno ma allo stesso tempo lo fa soffrire, lo rende infelice, debole, succube.
 
Anche la vittima però, ha sovente una paura inconscia dell’amore e dell’intimità. Una persona sufficientemente sana non dovrebbe amare ed essere attratta sessualmente da una persona che dopo la fase iniziale viene vissuta come inaffidabile, fredda, minacciosa, aggressiva, frustrante e negativa. O quantomeno una volta scoperto l'inganno dovrebbe andarsene a gambe levate. Non ha senso chiedere amore a persone del tutto inaffidabili e malvage.

La manipolazione ha effetti molto potenti ma in teoria una persona davvero equilibrata non dovrebbe continuare a dare potere ad un vampiro affettivo. Dovrebbe invece avere e conservare un sufficiente amor proprio che gli consenta di scappare da una relazione negativa, che se mantenuta ad ogni costo, garantisce solo tanta sofferenza.
 
Appare quindi evidente che aldilà della componente razionale che cerca e desidera un sano rapporto d’amore, c’è una componente inconscia molto potente, scissa, mai del tutto elaborata che teme e rifiuta (come il carnefice) un rapporto di vero amore, affetto, intimità. Dietro la sofferenza della vittima c’è spesso una volontà inconscia di soffrire, una parte della personalità capace di scegliere amori sbagliata. C’è un scelta di rimanere succubi, evitando l’amore vero e la vera intimità.

domenica 16 aprile 2017

Pensieri pasquali


1) “CLUSTER B”
Dal punto di vista teorico parlare indifferentemente di Psicopatico integrato, Narcisista, Borderline, Istrionico non è corretto, qualsiasi psichiatra, psicologo o esperto potrebbe sollevare infinite osservazioni e critiiche. Chiedo scusa, ammetto la colpa. Questi soggetti hanno disturbi di personalità con tanti tratti simili ma anche con differenze.

2) “CLUSTER B” PUNTO DI VISTA DELLA VITTIMA
Dal punto di vista della vittima, delle persone normali che si relazionano con uno Psicopatico integrato, Narcisista, Borderline, Istrionico è del tutto corretto trattarli come se fossero identici. La fine per sopravvivere e stare meglio è sempre e solo la stessa. Fuga e contatto zero. Anche quando questi soggetti hanno qualche sentimento e una minima empatia il tutto è insufficiente anche perché il governo delle loro emozioni è limitatissimo  e la sofferenza garantita. Scappare! Contatto Zero! Non esiste altra via d’uscita in tutti i casi.
 
3) STRONZI
Stronzi” o “Teste di cazzo” forse sarebbero definizioni più corrette aldilà della diagnosi psichiatriche. L’egoismo è un aspetto negativo del carattere più sopportabile. Lo stronzo o testa di cazzo, è diverso. Oltre a essere egoista fa del male deliberatamente. Abusa, approfitta, scarica rabbia, prende per il culo, deruba di soldi e energie, e il senza alcun senso di colpa. Ritiene che sia giusto, si giustifica con scuse e idee assurde.
 
4) NUMERI FERMI
I contatti sono ancora al palo. Non decollano. Il blog non parte. Dato estremamente negativo ma anche estremamente positivo.

5) AVVITARE LE LAMPADINE
Spesso le vie della consapevolezza e dell’illuminazione per stare meglio passano per lampadine che devono solo essere avvitate.
Spesso per la vittima era già tutto estremamente chiaro già da tempo.
Spesso la vittima vive con uno stronzo come compagno senza rendersi conto della distruzione psicologica a cui sono sottoposti, distruzione che avanza per mesi, anni o tutta una vita.

6) PASQUA E RICONTATTO
Non ho mai amato le festività in genere. Utili perlopiù ai bambini. Aumentano a dismisura le maschere, la finzione, i gesti stereotipati, riti vuoti di contenuto. Aumenta a dismisura anche il RISCHIO da parte delle vittime di essere ricontattate con bel messaggio o telefonata di auguri. Un gesto carino utilizzato come aggancio per ripartire col ciclo infernale.
 
7) SOCIETÀ PSICOPATICA
Leggendo i giornali in questi giorni appare evidente come viviamo ormai in una società con spiccati tratti narcisistici e psicopatici. Capi di stato, guerre, cronaca nera, e tanto altro mostra come il solco sociale si sia ampliato e sempre più persone ci cadono dentro. Il solco sociale verso questi disturbi è molto più largo rispetto al passato, più persone ci finiscono dentro.

venerdì 14 aprile 2017

Terrore dell'intimità per un narcisista



Per i narcisisti la vera l’intimità è come la Kryptonite per Superman.

HANNO IL TERRORE DELL’INTIMITÀ perché equivale a esporsi, mostrarsi per come si è, magari fragili e bisognosi. Nell’intimità non ci si può nascondere dietro una maschera o un’immagine. Presuppone il saper dipendere da qualcuno e saper accettare che qualcuno dipenda da te. I narcisisti possono usare il coinvolgimento sessuale in modo da evitare la vera intimità. Il sesso diventa un atto meccanico, fortemente eroticizzato, mentre le emozioni si focalizzano su partner immaginari. Il solo sesso non richiede la stessa apertura, può essere usato per nascondere il sé e i sentimenti. È una fuga dall’intimità.
 
COMPLICITÀ NON È INTIMITÀ. L’illusione della fusionalità totale e la complicità sono una droga perché inducono a credere che l’altro ti ammiri, ti apprezzi, ti desideri. Chi vive di maschere ha PAURA DELL’INTIMITÀ perché apre alla dipendenza, alla fragilità, ai sentimenti. Li fa sentire nudi, in pericolo, vulnerabili, senza veli.
 
MAI SOLI MA E MAI DAVVERO IN DUE. Devono piacere, dare piacere, sentirsi speciali unici, fare sentire l’altro speciale e unico. Hanno bisogno che qualcuno li gratifichi costantemente. Valere significa conquistare, sentirsi coinvolti in relazioni intense in cui vengono ammirati e gratificati. HANNO IL TERRORE DI STARE SOLI. Per questo passano da una storia all’altra cercando di avere sempre un supporto per la loro falsa immagine.
 
ENTRANO E ESCONO DA RAPPORTI IN CUI SONO COINVOLTI. Più sono coinvolti e più scappano. Funzionano solo per circoli virtuosi di breve periodo, solo se positivi, solo se amati e ammirati per sostenere la maschera. Scappano dall’intimità scappano dalla fragilità. Se qualcuno li scopre fragili per loro è inaccettabile. Inoltre fuggono se l’altro diventa importante per punirlo e punirsi.
 
“Ti ODIO PERCHÉ CONTI PER ME". Proprio perché tu hai un valore, sento di dipendere da te, per cui odio dover dipendere, odio dover ammettere di non poter bastare a me stesso”. Hanno paura dell’amore, del mostrarsi per come sono. Paradossalmente più li ami e più ti odiano. Mettono sempre alla prova. Sfidano, provocano, non hanno empatia, non sanno essere base sicura. Più sentono di dipendere da qualcuno e più lo fanno soffrire.
 
UN BAMBINO NON ASCOLTATO è all'origine di tutto. Tutto parte da un bambino che ha visto non accolti e ascoltati i suoi sentimenti, specie quelli connessi alla fragilità, intimità, dipendenza. Un bambino che cerca la base sicura e la dipendenza sana ma viene rifiutato e non accolto. Ad esempio il PIANTO NON ASCOLTATO E ACCOLTO porta prima o poi a soffocare il proprio desiderio di contatto fisico per non sentire più dolore e frustrazione. A questo punto il bambino per non soffrire è costretto ad accettare la realtà in cui il desiderio di contatto e intimità, vicinanza non può più essere espresso. Così si gettano le basi per avere un adulto narcisista.

giovedì 13 aprile 2017

Contatto zero a vita


Quando il narcisista psicopatico si allontana dalla vittima e la vittima da lui, l’autostima di quest’ultima è praticamente nulla dopo la campagna di disprezzo e l’aggressività subita. Riesce a far sentire l’altro una persona senza alcun valore. C’è solo un’arma per far fronte alle umiliazioni e al dolore che procura: CONTATTO ZERO. Significa che non si può per nessuna ragione e con nessun mezzo avere contatti con questi soggetti. Per sempre.
 
Mantenere il contatto zero richiede un GRANDISSIMO SFORZO, un vero e proprio ALLENAMENTO mentale perché il narcisista psicopatico precedentemente ha creato una profonda alterazione nella mente della vittima per vincolarla e depredarla. In particolare fronteggiare la manipolazione è arduo per chi non è abituato, come giocare un’eterna partita a scacchi. La vittima deve tornare a SENTIRE LE SUE EMOZIONI, riprendere ad avere SENSO CRITICO, amor proprio, sviluppare le QUALITÀ e ATTITUDINI che aveva prima del malaugurato incontro.
 
QUANDO CI SONO DEI FIGLI il contatto zero diventa difficile e si deve trasformare in CONTATTO MINIMO. Il consiglio è che quando ci sono dei figli si deve cercare il più possibile di delegare i contatti a TERZE PERSONE. Avvocati, parenti, amici. Se non è possibile non si deve comunque MAI EMPATIZZARE e le parole vanno ridotte al minimo. Mai far conoscere aspetti della vita privata, sentimenti, emozioni, positive o negative che siano. Non cadere nel ricatto del mantenere dei contatti per i figli. Mai e poi mai faranno davvero qualcosa per qualcuno, figli compresi. Al limite si dovrà solo cercare di sanare le ferite che procurano loro perché non conoscono il "dare amore" ma solo potere, controllo e manipolazione. Il CONTATTO ZERO DEVE DURARE TUTTA LA VITAMai e poi mai si potrà ottenere un distacco cordiale come potrebbero essere quello tra due persone normali che si lasciano. Le regole che valgono per i rapporti normali fondate sul dialogo con questi soggetti non valgono. Separazione e divorzio devono passare obbligatoriamente tramite un buon AVVOCATO. Non sono persone come le altre, non hanno coscienza, anima, senso di colpa. Sono interessati solo agli aspetti materiali, cercano sempre di controllare e parassitare la loro vittima a tutti i costi.
 
Il CONTATTO ZERO È ESTREMAMENTE DIFFICILE ALL’INIZIO soprattutto per persone empatiche. Non dire ciò che si pensa, non parlare, stare in silenzio, non avere rapporti alle persone empatiche crea ansia, paragonabile ad affrontare una impresa impossibile. Richiede forza e accettazione del dolore per non tornare ad essere abusati e distrutti. Tra l’altro spesso la vittima si sente in colpa, pensa di meritare tutto questo dolore per i difetti che ha, per le mancanze che il vampiro gli ha fatto credere di avere. Questo è l’errore più grave perché in questo modo si rafforza il carnefice, gli si da un potere enorme, si finisce per fare il suo gioco.

La RETE DI PROTEZIONE È FONDAMENTALE. La vittima dopo la rottura è debole, fragile, svuotata, disorientata, ha un estremo bisogno di appoggio e sostegno. Le ferite sono profonde, restano cicatrici profonde che hanno bisogno di tempo per guarire. L’unica forma di vittoria è la distanza e l’indifferenza. Nessuna vendetta, nessun tentativo di trovare accordi, nessun senso di colpa per le proprie supposte mancanze. SI DEVE LASCIARE ANDARE QUESTI SOGGETTI. Niente ha senso con loro. Lasciare andare ricordi, rimpianti, progetti, illusioni. Tutto il passato va riavvolto e riletto con occhi diversi. Tutto era fondato su basi di non amore.
 
La miglior vendetta è L’INDIFFERENZA, il NON DARE POTERE A QUESTI PREDATORI UMANI. Essere dimenticato e non avere potere è la cosa che fa più soffrire un narcisista psicopatico. Il castigo peggior per lui è vivere meglio senza di lui. Ogni contatto va eliminato anche perché non ha senso. È come cercare di convincere di qualcosa un leone o un coccodrillo.

mercoledì 12 aprile 2017

Vere Vittime vs False Vittime


 
Libri, siti specializzati, pagine facebook, blog, articoli, pubblicazioni, video dedicati, seminari, incontri, gruppi di lavoro, cresce a dismisura la sete di informazione rispetto alle problematiche della vita amorosa, rapporti distruttivi, vampiri affettivi, disturbi di personalità, relazioni malate, narcisisti, psicopatici integrati, borderline, dipendenza affettiva, rapporti come incantesimi maligni.
 
Conoscenza, informazione, consapevolezza, sono alla base per poter comprendere, affrontare e guarire da rapporti basati su abusi, manipolazioni, violenze psicologiche. Tutti strumenti estremamente utili per comprendere dinamiche complesse e per acquisire indicazioni pratiche. Se non si hanno parole per descrivere e capire cosa accade si rischia di uscirne a pezzi, di diventare pazzi.
 
Chissà quante false vittime si nascondono dietro a tutto questo?
Chissà quanti sono i predatori mascherati da pecore?
Chissà quanti sono coloro che si spacciano come vittime delle proprie vittime?
 
Si perché i soggetti perversi sono artisti nel porsi come vittime. Soprattutto nella fase iniziale della conoscenza si presentano come vittime del mondo intero. Trovano sempre il modo di individuare un capro espiatorio. La colpa è sempre di altri, sbagliano sempre gli altri, loro non sono mai responsabili. Love bombing, splendore superficiale, vittimismo sono le strategie più utilizzare da questi soggetti per agganciare la persone nel mirino.
 
FARE LA VITTIMA PORTA OTTIMI RISULTATI. Soprattutto con le persone buone che non credono al male nel mondo. Così tutti i suoi ex sono delle persone malate, cattive, brutte, piene di problemi. Sul lavoro sono i più professionali ed efficienti ma il capo è un incompetente, paraculato. Se rivestono il ruolo di capi hanno collaboratori incapaci, invidiosi da tenere a bada e sottomettere. In ogni contesto il narcisista psicopatico si spaccia come il “santo di turno” incompreso e vessato, mentre gli altri sono sempre cattivi e malvagi.
 
Il primo suggerimento degli esperti è quello di affidarsi al PROPRIO ISTINTO. Vero, potenziare il proprio istinto è un gran antidoto. Ma il più delle volte le vittime hanno un senso critico azzerato, alterato da anni e anni di continua manipolazione anche perché sono state scelte proprio per la loro maggiore predisposizione ad essere manipolate. Vivono sotto incantesimo. Hanno spento tutti i sistemi di allarme da tempo.
 
In sostanza è davvero complicato individuare una vera vittima da una falsa vittima. Criminologi, esperti psichiatri, psicologi spesso si trovano in estrema difficoltà nel smascherare questo genere di soggetti perché sono abilissimi a indossare i panni del martire.
 
Personalmente diffido da tutti coloro che ostentano vittimismo. Da chi non fa altro che lamentarsi, criticare, piangersi addosso. So che è una semplificazione eccessiva ma comunque utile perché si tratta sempre di persone che tolgono energie vitali anche qualora non siano malvagie.
 
LE VERE VITTIME NON FANNO LE VITTIME. Hanno solitamente un forte senso di pudore nel mostrarsi come tali, minimizzano la loro sofferenza, giustificano il carnefice, si vergognano degli abusi subiti, evitano di parlarne specie se sono uomini. Le false vittime passano tutto il loro tempo a presentarsi come vittime, le vere vittime cercano di andare avanti. Per distinguerle ci vuole tempo, preparazione, attenta analisi dei particolari, indagini accurate, e ci si può sbagliare.

martedì 11 aprile 2017

I narcisisti psicopatici alla lunga sono poco interessanti


 
C’è qualcosa che può confortare le persone che hanno avuto la disgrazia di relazionarsi con un narcisista psicopatico nella loro vita. NON SONO PERSONE INTERESSANTI, né utili per la felicità di qualcuno. Una volta capiti, svelato il mistero, imparato il loro funzionamento appare chiaro che in realtà sono alquanto insignificanti. Dietro alla maschera di splendore non c’è nulla di davvero interessante. Oltre a manipolare, fingere, approfittare, depredare hanno poco da dare al genere umano.
 
Come dicono tutti la cosa migliore da fare è vivere bene. LA MIGLIOR VENDETTA È STARE BENE, prima di tutto con se stessi. Ricominciare una vita normale passando ampiamente oltre è la cosa migliore. Praticare il perdono ha risvolti molto personali e richiede tempo, ma in caso ci si riesca è davvero il risultato più bello. Anche perché il rancore è un’emozione che crea danni anche a chi la prova per cui non ne vale la pena. Sono soggetti profondamente INUTILI per le persone che vogliono vivere una vita degna di essere vissuta. Per questo si dovrebbe avere nei loro confronti grande compassione una volta che si è intrapreso il CONTATTO ZERO O IL CONTATTO MINIMO.
 
Un’altra cosa che può confortare le vittime è che i narcisisti psicopatici soffrono terribilmente di una forma cronica di NOIA, unita ad sentimento cronico di VUOTO. Per questo sono obbligati ad essere sempre in attività, a variare sempre i loro interessi, altrimenti contatterebbero il loro dramma interiore che è non sentire, non provare reali sentimenti. Vivono di emozioni ma non di sentimenti. Un eterno presente è la loro dimensione.
 
NON SARANNO MAI SODDISFATTI DI NULLA. Nulla mai riuscirà ad appagare il vuoto interiore se non per un breve periodo di tempo. Anche quando avranno successi o riusciranno ad eccellere in qualcosa questo ha solo una rilevanza sociale, nessuna risonanza emotiva. Nel lungo periodo nulla li nutrirà davvero. Tutto serve unicamente per alimentare la maschera. SENZA MASCHERE NON SONO NULLA. Recitare tutta la vita deve essere davvero triste e faticoso. Se mostrassero la loro vera identità tutti li respingerebbero e si allontanerebbero perché nessuna persona sana di mente sta accanto ad un LEONE o ad un COCCODRILLO.
 
L’INCANTO SUPERFICIALE, la brillantezza e la disinvoltura sono solo parte della maschera. Inoltre queste caratteristiche gli si addicono perché non avendo empatia, sentimenti, vergogna, non hanno alcun tipo di inibizione e sono sempre e solo estremamente SUPERFICIALI, VOLGARI, INFANTILI, RIDICOLI. Sanno solo essere predatori umani, l’unica cosa che gli interessa è ottenere ciò che desiderano quando lo desiderano e se per farlo danneggiare qualcuno non gli interessa nulla. Qualche volta provano a recitare la parte dei pentiti, ma non è altro che l’ennesima bugia per cercare di uscirne bene. Sono bugiardi compulsivi.
 
Soffrono anche di un costante RISENTIMENTO. Nel fondo del cuore hanno solo un vuoto totale e non possono sopportare che altre persone siano felici davvero, abbiamo sentimenti, serenità, pace interiore, godano davvero di ciò che fanno. Per questo si deve stare molto attenti alla loro RABBIA e SCATTI di vendetta distruttiva. In un attimo potrebbero davvero perdere la testa e fare molto male a chi hanno di fronte, chiunque esso sia.
 
L’unica via d’uscita è che si annoino e lascino bruscamente il partner del momento. Oppure che sia la vittima a stancarsi di essere abusato e se ne vada. In entrambi i casi possono continuare a molestare in eterno. L’unica risposta è ignorarli come se fossero una specie di mosche fastidiose, non servono a nulla ed è una fortuna se decidono di andarsene.
 
Base di Daniel Pérez

lunedì 10 aprile 2017

Cosa cercare in un partner per evitare narcisisti psicopatici


1) Atteggiamento di benevolenza. Fare del bene, volere il bene dell'altro, non solo nella fase iniziale, ma in modo costante. Voler bene non solo a parole ma anche nei fatti concreti.
 
2) Dire ciò che pensa. Sia chiaro, non significa che sia giusto che dica tutto ciò che pensa in qualsiasi occasione, ma più semplicemente che ciò che dice corrisponde a ciò che pensa e che fa. I fatti sono la conseguenza naturale delle parole delle dette.
 
3) Non essere opportunista e parassita. I vampiri emotivi si muovono solo per interesse. Eliminati gli interessi crolla il rapporto.
 
4) Garantire reciprocità positiva. Evitare l'amore a senso unico, i rapporti sbilanciati con ruoli rigidi. Sbagliato dare solo e a fondo perduto. I ruoli devono essere intercambiabili, un dare e riceve in modo affettuoso, costante, affidabile.
 
5) Sa perdonare e non è rancoroso. I narcisisti psicopatici amano essere adulati e amati, oppure adorano la sfida e la lotta per il potere e il controllo. Scegliere persone che sappiano perdonare, abbiano senso di gratitudine e non siano vendicativi è un ottimo presupposto.
 
6) Non fa calcoli e non ha risentimento. Qualsiasi azione non deve prevedere sempre un ritorno, un controvalore, una contropartita. Inoltre saper fare un qualcosa per l'altro senza rinfacciarlo e rimarcarlo è molto positivo.
 
7) Sa spontaneamente dare intimità, tenerezza, sesso. Questi aspetti sono molto importanti. Chi vuole bene davvero desidera spontaneamente avere rapporti affettivi, intimi e sessuali con l'altro.
 
8) Ha empatia, sa mettersi nei panni dell'altro, si sente responsabile dei sentimenti che provoca, cambia il suo comportamento se vede che fa soffrire.
 
9) La relazione si crea col tempo. In modo lento e graduale.
 
10) Rispetta i limiti della persona che ha di fronte, qualunque essi siano, non cerca di violarli con la manipolazione.

Inaki Pinuel

sabato 8 aprile 2017

"Non lo so" e la pizza


"Non lo so" (volevo inserire l'esclamativo ma poi mi sembrava eccessivo).
Chi pronuncia questa frase subito attira la mia attenzione. Mi colpisce l’ammissione di colpa, contempla l'imperfezione. Mi spaventa chi propone ricette universali, chi sventola soluzioni preconfezionate. Non lo so prevede l'attesa. Apre alla complessità.
 
Non lo so” quantomeno apre al dialogo, all’ascolto, al confronto. Riporta tutti sullo stesso piano senza teste di serie, raggruppa le griglie di partenza, sgretola il muro delle certezze o delle idee rigide su cui rimanere arroccati.
Anche quando sai tutto sui narcisisti psicopatici, anche quando conosci ogni cosa di loro, cosa fai per evitarli per sempre e per stare bene senza di loro? "Non lo so".
Anche quando hai fatto un grande lavoro su te stesso e hai una consapevolezza enorme come fai a stare bene, ad essere felice, a progettare un futuro creativo e pieno di speranza. "Non lo so".
 
Mi limito ad applicare la mia personale teoria sulla pizza. Fatico a capire quando la pizza è molto buona, speciale, fantastica. Ma riconosco subito le pizze cattive e dopo pochi bocconi smetto di mangiarle. Conosco i miei limiti, non ho un palato fine che sa assaporare al meglio e percepire perfettamente gli ingredienti, la cottura, i sapori. Però riconosco alla perfezione ciò che non mi piace, mi è pesante, non digerisco. In questo sono una bomba, ho un feedback immediato tra stomaco e cervello.

Alla larga dai finti guru, da chi propone ricette universali, da chi non dice mai “non lo so”.
Sapere è la prima cosa. Se non sei consapevole di nulla non potrai mai decidere davvero nulla. Decidere e assumersi delle responsabilità prevede l’errore. L’errore e il fallimento sono alla base dell’apprendimento. Imparo solo grazie agli errori che faccio.

Sono molto più il frutto dei miei errori che non delle mie scelte azzeccate
 
Non so cosa di sicuro mi farà stare bene in eterno. Parto dall’evitare ciò che mi fa male, non ripetere gli stessi errori, dall’allontanarmi da ciò che mi distrugge. La ricetta per essere felice. Non la so. La pozione magica dell’eterna serenità. Non la so. So invece molto bene le cazzate enormi che ho fatto e che spero di non ripetere mai più. E non so se ci riuscirò.
 
Disordine che crea ordine.
Fragilità che diventa forza.
Male assoluto che diventa bene assoluto perché comprende il male.
Il lato oscuro se elaborato diventa creatività, fonte di energia vitale.
La minaccia di morte e distruzione psichica diventa la gioia estatica del nuovo inizio.
Si può guarire uscendo dalla prigione della rabbia depressiva o narcisistica.
Felicità è provare ad amare ed essere amati partendo da se stessi.
Non possiamo pretendere di essere amati.
Possiamo desiderare di esserlo e fare di tutto perché ciò avvenga.
"Non lo so"...