“L’amore, come è noto, è un
concetto estensibile che abbraccia cielo e inferno, bene e male, ciò che è
sublime e ciò che e infimo”. (C.J. Jung).
I narcisisti psicopatici possono
essere estremamente affascinanti o, meglio, fascinanti, esercitanti fascinazione,
perché camaleonti eccezionali, recettori di idealizzazioni e aspettative prima
di trasformarsi in un telone totalmente bianco su cui proiettare tutte le
delusioni.
In altre parole durante la prima
fase di idealizzazione sono uno SCHERMO BIANCO: parlano, pensano agiscono
esattamente come la vittima di turno desidera, copiano la sua personalità e si
comportano come uno specchio. Uno SPECCHIO MAGICO in cui vengono proiettate le
nostre aspettative. Uno specchio magico che ci illude di sanare tutte le ferite
e non sentire più il dolore.
Studiano perfettamente la vittima. Pianificano
in modo meticoloso come entrare nella vita e creare un legame allo stesso modo
di un Cavallo di Troia. Cercano i migliori, i più buoni, la più docile, quella
con le maggiori qualità umane. Si pongono come anima gemella, la persona
perfetta per l’altro, la persona con cui potersi aprire del tutto. A questo,
punto col legame instaurato, attaccano. Come un DEMONE si presentano da vittima oppure biondi, con gli occhi azzurri, eleganti, estremamente sicuri di sé.
Le dinamiche di queste relazioni
sono come quelle di una dipendenza. Si accetta un amore distruttivo come una
DROGA che genera grave dipendenza nell’anima e nei sensi, ma non si può fare a
meno del partner predatore. Di fronte a questa persona inizialmente
meravigliosa il cervello crea una sorta di dipendenza a cui non sa più fare a
meno. Anche scoperto il mostro ed essendo chiara tutta la sua cattiveria e
crudeltà la dipendenza rimane, si vorrebbe sempre e solo tornare alla fase inziale nella quale si camminava a dieci metri da terra.
Una volta tolta definitivamente la maschera del narcisista psicopatico, la vittima si sente
infettato da un amore tossico, disequilibrato, devastato, vuoto, depresso e
apatico. Perde il governo interiore, dentro li lui prevale il male come fosse
sotto incantesimo. Alcuni autori infatti parlano di
inferno, purgatorio, paradiso come i tre momento del percorso. Solo nella terza
fase si guarisce e si previene il trauma amoroso. Ci si sente in pace, liberi
da demoni e si può davvero amare ed essere amati.
Il fascino del male è indiscusso.
È la sensazione di attrazione che provoca lo sporgersi da un pozzo nero o la
vista di un incidente mortale. Spesso il loro corpo, soprattutto se attraente o
prestante, è lo strumento utilizzato per instaurare i rapporti parassitari di
cui necessitano, e quindi in un certo senso il loro unico riferimento
identitario. Accogliendo e riflettendo le proiezioni dei partner vittime
instaurano apparentemente e precocemente una simbiosi.
Chi li ama dà loro una identità,
loro restituiscono i suoi sogni. Non c’è però un vero rapporto al di fuori del
giuoco delle proiezioni e della loro riflessione. La vita con un predatore
sadico può inizialmente affascinare, inizialmente è assente la noia grazie alla
sua plasmabilità. Poi è l’inferno.
Alcuni autori parlano di "ANIMAGEMELIZZAZIONE", un amico perfetto, un amante
perfetto, una compagna perfetta, l'anima gemella. Questo crea una
illusione a vita che porta poi a dei danni enormi nella seconda fase. Si attaccano
alla nostra ferita non risolta. Sfruttano il fascino del male. Fanno leva sulle
nostre debolezze, paure, desideri profondi. In realtà, a ben vedere, è la
vittima che permette tutto ciò, anzi fa di tutto perché accada anche con le più
valide e nobili ragioni. Ma sta di fatto è la vittima che si fa manipolare,
sfruttare, distruggere continuando a perseguire un'illusione.
Duro digerire che non si è mai state amati perché gli
psicopatici NON POSSONO AMARE NESSUNO;
che quella che si pensava una relazione vera, basata sull’affetto reciproco,
non è altro che una truffa costruita su
una montagna di bugie che si può anche non aver scoperto nella sua
interezza.
Difficile accettare che il MALE PURO ESISTE, perché si vuole
credere che tutti gli esseri umani siano capaci di provare rimorso, affetto,
attaccamento, senso di miglioramento personale e riscatto. Purtroppo, con un
narcisista psicopatico, tutto quello che è difficile da mandar giù è reale.
Solo quando si affronta questa realtà si può iniziare a raccogliere i pezzi
della propria esistenza e a guarire dal
dolore.
È straziante pensare che chi ci dovrebbe amare in realtà ci fa
del male e gode nel farci del male, siano genitori,
mogli-mariti, figli, amici, colleghi.
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