La vendetta con un narcisista psicopatico
non serve a nulla se non ad alimentare odio e rancore e stare ancora peggio. Il
prostrarsi per fare tornare le cose come prima a tutti i costi è una soluzione
ancor più pericolosa e frustrante. L’unica cosa che ferisce davvero questi
soggetti è l’indifferenza e la distanza emotiva. Trattarli come si tratterebbe
il salumiere, la parrucchiera, il collega di una filiale, un vicino di casa.
In un primo momento è quasi
impossibile. Col tempo però questa strategia di rinuncia a qualsiasi azione che
non avrebbe alcun senso (con loro nessuna relazione fuori dalla seduzione e
manipolazione ha davvero senso) rappresenta l’unica via possibile per proteggersi
e creare le basi per ANDARE AVANTI SENZA DI LORO. In qualche modo la sola
ritorsione che può creare fastidio ad un narcisista psicopatico è farlo sentire
NIENTE come lui fa sentire niente le sue vittime. Vivere bene senza di lui. Eliminare
il desiderio che tanto lo alimenta e lo fa sentire vivo.
Nessuna reazione né di amore né
di odio, ma pura e semplice indifferenza. Questo lo destabilizza perché vede
che non esercita più alcun potere e controllo. È una posizione faticosa, se
vogliamo dolorosa, ma inevitabile per sopravvivere e passare oltre. È una
dichiarazione di disprezzo più pesante di ogni vendetta, di ogni parola, di ogni
ritorsione.
Per superare infelicità e traumi derivanti da relazioni malsane serve considerarli con una buona occasione di trasformazione personale. Il dolore diventa allora una benedizione piuttosto che una malattia. Così, in un secondo tempo, si potrà
procedere con la vera vendetta nei confronti dei soggetti tossici: VIVERE BENE, essere felici, creare rapporti
sani e piacevoli, sviluppare le proprie qualità e interessi a prescindere da
loro. Ecco la vera e unica vendetta. Mollare, lasciare andare, vivere bene.
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