Il mito della captazione intuitiva dei
bisogni altrui dei narcisisti piscopatici spesso è davvero un mito. Molto
si parla dell’intuizione dello psicopatico, della capacità di intuire i bisogni dell’altro. Studiando in
profondità questo argomento sono arrivato ad alcune conclusioni.
Evidenzio in prima linea che le persone comuni non possono afferrare, capire la
logica psicopatica, si tratta di una struttura
logica totalmente distinta; lo psicopatico ci risulta strano, qualcuno
difficile da interpretare quando si comporta com’è davvero. La maggior parte
delle volte, però, egli non dimostra la
sua vera natura, essendo subdolo e difficilmente riconoscibile. Tuttavia,
sono arrivato alla conclusione che le persone comuni sono ugualmente
incomprensibili agli occhi dello psicopatico. Lui non è in grado di comprendere la mente delle persone normali e
questa incapacità di scoprire, fin da piccolo, il perché delle cose lo porta a
studiare i gesti, gli atti, le reazioni delle persone comuni e, specialmente,
un particolare tipo di reazione sulla quale lui stesso ha un deficit molto
accentuato: si tratta dell’espressione delle emozioni. Questo tipo di
personalità, lo psicopatico, possiede un deficit nella ripercussione emotiva
dei fatti se paragonata alle persone normali. Ascolta, osserva, apprende come fosse un computer.
Seduce e punisce, lo psicopatico
studia gli altri per conquistarli, controllarli e punirli.
La
persona comune conosce globalmente gli altri senza avvertire la necessità di
studiare chi le sta accanto. Assimilano gli altri per contiguità e continuità
nel trascorso del rapporto, come se assorbissimo
contestualmente la conoscenza dell’altro; per questo tante volte restiamo
per anni con una persona, per “conoscerla fino in fondo”. Gli anni passano e, a
volte, ci sono condotte che ci spaventano.
Lo psicopatico invece seduce, facendo uno studio analitico dell’altra persona perché per lui si tratta di un oggetto strano. Poi agisce a specchio imitandolo. Crea un personaggio che in realtà non esiste che può tenere inchiodata la vittima anche per decenni o per una vita.
Lo psicopatico invece seduce, facendo uno studio analitico dell’altra persona perché per lui si tratta di un oggetto strano. Poi agisce a specchio imitandolo. Crea un personaggio che in realtà non esiste che può tenere inchiodata la vittima anche per decenni o per una vita.
Hugo Marietan