“Hai dentro la tua malattia
hai dentro la tua cura
hai pioggia dentro il sole
hai ruggine e capriole
ogni saggezza come ogni follia
la gioia e la sua nostalgia
quelle parole che non trovi mai
come quelle che scordare non puoi
tutto è dentro quello che hai
quello sai è dentro.”
Nulla come l’essermi imbattuto in
rapporti tossici, mi ha aiutato a cambiare in meglio, innalzando
spaventosamente la consapevolezza, il senso d’identità, l'autenticità.
Attraversare il dolore e affrontare la malvagità mi ha obbligato a guardare in
faccia sia la parte depressa che quella narcisistica, e dopo un percorso davvero
difficile, per fortuna ho raggiunto una maggiore pace interiore. Devo inevitabilmente
ringraziare la sofferenza, il male e tutte le persone che lo hanno incarnato,
senza di loro sarei una persona peggiore. Può sembrare assurdo, ma è così.
Senza quelle bruttissime esperienze,
che non si augurano neppure al proprio peggior nemico, probabilmente
non avrei mai avuto la forza di affrontare un percorso personale importante e
profondo come quello che ho affrontato. Sono
grato ai rapporti tossici perché mi hanno fatto crescere più di ogni altra esperienza, perchè nella quiete e nel benessere è davvero arduo evolvere. È stato come fare un viaggio al centro di me stesso e ritorno, per il quale non sei è mai preparato abbastanza, ma pronto da sempre. E come
spesso accade, ho ottenuto maggiormente ciò che desideravo proprio quando sono
stato disposto a rinunciarci, o quantomeno non lo ritenevo più così cruciale.
Probabilmente dovevo attraversa
un dolore molto forte per elaborare ferite antiche e ancora sanguinanti. Forse
dovevo rivivere determinati rapporti malsani per poterli
comprendere, accettare e lasciare andare. Può darsi che abbia
dovuto guardare in faccia le mie principali paure, come solitudine e senso di
abbandono, per poter rinascere
imparando a non rimane schiavo in eterno del passato. Il conflitto interiore è stato sfibrante, così come la lotta che ho instaurato nel mondo. Questi rapporti hanno toccato delle corde delicatissime in punti estremamente sensibili, e mi
hanno obbligato a fare i conti con aspetti che prima neppure prendevo in
considerazione.
Devo essere chiaro però, non
basta incappare in un rapporto tossico per cambiare in meglio, o leggere
qualche libro di psicologia per imboccare la via della pace interiore. La
crescita personale dal mio punto di vista, ha a che fare con la ricerca più
accurata e pervasiva di un bene esistenziale che passa per la conoscenza di sé
e l’accettazione di tutto quanto ci riguarda, nel bene e nel male. Per stare
meglio con noi stessi serve affrontare, con una dedizione quasi maniacale, un
lungo percorso irto di difficoltà e fatica, ma anche colmo di gioia e
soddisfazioni. Coraggio e voglia di mettersi in gioco sono fondamentali anche
quando sembra che tutto sia perso e irrimediabile. Servono idee, metodo,
impegno, e tanti errori per procedere a passi lenti ma concreti verso una meta ideale, forse
irraggiungibile.
È come leggere una guida turistica sull’India in modo attento
e accurato, alla fine avrai molte idee e tanti itinerari, ma ancora non ci
sarai stato. Per vivere davvero l’esperienza dell’India, devi fare lo sforzo di
alzarti e andarci con tutto quello che comporta. Certo che cambiare le idee
nel cervello è il primo passo determinante, modificare la prospettiva permette di
sentire e vedere il mondo con occhi totalmente diversi. A quel punto tutto di noi inizia a cambiare pur
stando assolutamente fermi. Ma non basta, dopo bisogna vivere.
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