Teoricamente uscire da un
rapporto tossico per sempre sarebbe molto semplice, e sempre teoricamente
richiederebbe poche ore, o al massimo qualche giorno per capire, decidere e adottare comportamenti adeguati allo scopo. In realtà non è così,
perché in realtà ciò che definiamo “la nostra personalità” è una moltitudine incoerente
di voci interne, figure, personaggi, modelli interiorizzati, parti di noi ancorate
al passato. Non occorrono particolari studi di psicologia per rendersi
conto che ogni individuo è la somma complessa di più parti profondamente
diverse tra loro, e che al nostro interno vivono desideri e aspirazioni
profondamente differenti, spesso in conflitto. Vogliamo sposarci, ma anche rimanere
liberi e aperti. Desideriamo la carriera, ma non vogliamo rinunciare alla vita
tranquilla, oppure ambiremmo alla vita famigliare lontana dallo stress, ma ricerchiamo
costantemente l’adrenalina delle novità. Aspiriamo ad essere in forma
fisicamente, ma siamo golosi e poco inclini alla fatica. Professiamo l'amore, ma poi ci innamoriamo e rimaniamo legati a soggetti freddi e senza cuore. Che ci piaccia o meno,
dobbiamo arrenderci al fatto che non siamo padroni in casa nostra, e dobbiamo
fare i conti le tante parti che convivono in noi, i cui conflitti possono
causare disturbi emozionali, sintomi somatici, e ci allontanano da una visione
adulta e matura.
L’uomo ha diversi io, diversi
centri di coscienza e volontà, ispirati a differenti valori, che perseguono
diversi progetti, in diversi contesti, spesso all’insaputa uno dell’altro, o in
aperta contraddizione e conflitto. La sua parola viene da uno di questi io, ma può
essere contraddetta da un altro io. Il si non è necessariamente sempre si. Il
no non è necessariamente sempre no. L’uomo, anche se non affetto da patologia
psicologica, è il più delle volte frammentato, diviso, separato, vive alieno da
se stesso, dalle sue radici più profonde, con una consapevolezza molto bassa di
ciò che lo muove e lo circonda. La sua mappa personale e del mondo è non solo
impoverita e distorta, ma anche profondamente dissonante. Da qui tanti disturbi somatici, ansie, tante insicurezze,
tensioni, paure, e la possibilità di relazione affettive disturbate e problematiche.
Dentro di noi convivono le parti mature
e adulte, ma anche quelle infantili, ferite, distruttive. Spesso sono presenti parti
scisse, cioè quelle di cui non si può o non si vuole prendere coscienza, le
quali inducono a comportamenti che sembra appartengano ad un’altra persona. Ad
esempio il padre, marito, commercialista attento e protettivo vive normalmente
una vita integerrima con tendenze ossessive e una morale rigida, ma poi deve
dare sfogo alla sua rabbia e frustrazione per tutto questo, attraverso
perversioni sessuali che sfoga liberamente con delle prostitute. Esistono poi le parti malate, che possono essere
tali e tante da pregiudicare in modo irreparabile la personalità del
soggetto nel suo complesso, e da qui nasce la patologia. In altri
casi si parla di tratti caratteriali quando ci sono ancora margini per compiere
un lavoro su se stessi, in grado di limitare o sanare i comportamenti
malsani. Quando le parti patologiche sono pervasive e cristallizzate, condizionano totalmente la vita di un
individuo, come nel caso di un tossico dipendente, di un grave alcolista, o di un narcisista. In
questo caso nell’esistenza cala un velo di buio, come se sul vetro dell’auto
finisse un enorme foglio di giornale che rende la guida normale impossibile.
Siamo immersi nelle relazioni,
viviamo di relazione sia con le nostre parti interne che con le altre persone
che a loro volta sono composti da parti. I rapporti come le persone sono
quindi complessi, perché sono incastri complicatissimi. Spesso poi ognuno vive in totale balia di comportamenti inconsci. E sia
ben chiaro che problemi e incomprensioni non sono solo e sempre il frutto di
personalità patologiche. Le differenze e le incompatibilità, le trasformazioni
personali, la natura stessa dell’amore che è misteriosa e contraddittoria. Ci si realizza solo se ci si
impara e conoscere, e si diventa consapevoli del “tutto” che ci riguarda e che
riguarda il mondo in cui viviamo. Si diventa adulti e si può decidere e non
reagire solamente, quando riusciamo a comprendere e tenere insieme il "nostro tutto" avendo una
direzione e un senso. L’integrità personale non è una via facile anche se è
l’unica che porta alla pace interiore. Richiede dedizione e disciplina, in
cambio regala forza, energia, equilibrio, gioia di vivere. Chi è integro non ha
più bisogno di nascondersi nelle maschere, se sbaglia si assume le sue
responsabilità e cerca di riparare. Si mostra per ciò che è anche se pieno di
fragilità e debolezze. Ma non per questo è autoindulgente con le proprie parti
meno sane o infantili.
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