Per arginare il dolore e la
potenza distruttiva di un narcisista psicopatico, i principi personali della
vittima, il suo sistema di valori, fanno una grandissima differenza nel
determinare la possibilità di uscire dal legame tossico, di sopravvivere, e
soprattutto nel saper trasformare questa tragica esperienza in un qualcosa di
molto utile per il proseguo del cammino. A questo proposito, consiglio vivamente
ad ogni vittima di scrivere i proprio principi. Si scrivono continuamente
messaggi, la lista della spesa, e tante altre sciocchezze, ma quasi mai i
propri principi, l’insieme dei valori che dirigono la vita. “Come mi comporto in una relazione? Quali
sono le cose che sono disposto ad accettare per avere una relazione e quali no?
Quali sono i paletti inamovibili e quali quelli da rivedere? C’è
una linea di confine quel’è? Cosa desidero? Cosa cerco? Cosa mi fa stare bene e
cosa mi fa stare male?...”.
L’ostacolo principale si annida
nel fatto che la capacità di autovalutazione della vittima è estremamente limitata e
difettosa dopo aver subito un lungo periodo di abusi e manipolazione emotiva. Non è consapevole e non percepisce molti aspetti che la fanno
soffrire, che andrebbero modificati, dai quali fuggire quanto prima. In poche parole, non sa di non
sapere. Per questo serve che abbia un atteggiamento di grande umiltà e compassione
rispetto a quello che pensa di essere ma non è, rispetto alle armature
che ha indossato per coprire fragilità e ferite, rispetto a tutto quello da cui per molto tempo è scappata per sopravvivere. Il primo passo determinante è evitare di difendere strenuamente
delle maschere, come il bisogno di essere buoni a tutti i costi, o salvatori
infaticabili di fronte a tutti coloro che hanno bisogno, o ancora l’idea di
essere superiori perché in grado di sopportare il dolore e la sofferenza. Va alimentata e nutrita una genuina apertura mentale rispetto al proprio passato e al proprio futuro. Ad esempio
anche la vittima a suo modo manipola, pretende, non accetta la realtà ed in un
qualche modo ha tratti simili a quelli del vampiro emotivo, ma allo stesso tempo ha tantissime doti che vanno valorizzate e sviluppate.
Altro aspetto cruciale è l'accettare di essere deboli e di doversi fare aiutare da chi vede le cose in modo
più obiettivo perché distaccato e non imprigionato nella rete del soggetto tossico. Utilissimo prendere in considerazione altri punti di vista
provenienti da persone a cui si vuole bene e di cui ci si fida.
La vittima è la persona meno indicata a prendere
decisioni per il suo bene. Impegnarsi per trovare e valorizzare rapporti con persone sagge, da cui ricevere utili consigli può costituire una svolta cruciale. Si pensi ad un allenatore
che prende le decisioni migliori per il gruppo proprio perché è più saggio e
preparato. La vittima non vede la verità per ciò che è. Persegue un sogno, un ideale,
è sotto l’effetto ipnotico della manipolazione affettiva e non ha la bene che
minima visione obiettiva e realistica di ciò che le succede. Serve un
aiuto, ed è importante scegliere la fonte più preparata, solida, sana. Tra la cerchia di amici e parenti è meglio rivolgersi a chi nel tempo ha dimostrato con i fatti
di essere affidabile, sincero, empatico, il più possibile integro e portatore di un sistema di valori da condividere.
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