Difficile che un narcisista cambi
perché non sente, non capisce, non è consapevole del male che fa a se stesso e
agli altri. Anzi pensa di essere speciale, unico, fuori dal comune. Il problema
sta tutto qui: non soffre per il suo disturbo. Chi è afflitto da attacchi di
panico soffre tremendamente, chi è depresso rimane vittima di un dolore paralizzante per cui è
più facile intraprenda un percorso di cambiamento e chieda aiuto. Il narcisista
non cambia perché sta bene come sta, perché non prova sofferenza per la sua patologia in
quanto non percepisce la sua distorsione mentale. Anzi riversa tutti i suoi problemi sugli altri pensando di essere un
essere divino, speciale, dotato di qualità molto al di sopra della media, e questo anche
perché ottiene troppo spesso le gratificazioni che gli servono sfruttando gli
altri.
Ha sbalzi di umore e periodo cupi che però non sono vere e proprie
depressioni come quelle che attraversano le persone normali. Solo perlopiù fasi di crisi collegate semplicemente
al fatto di non ottenere più i risultati che si attende, o che pensa di
meritare, oppure perché si annoia di quello che già ha ed ormai più nulla lo fa eccitare e sentire vivo. Se va in terapia il più delle
volte lo fa per manipolare il terapeuta, per tentare di estorcergli altre
conoscenze e informazioni utili al fine di manipolare meglio il prossimo, oppure perché attraversa un periodo di scompenso in seguito ad una grossa frustrazione o ad un fallimento.
Le
probabilità che davvero voglia cambiare emotivamente sono molto basse, e comunque sempre
legate ad aspetti oggettivi quali soldi, lavoro, promozioni, conquiste, standard fisici.
Non cambia perché non contatta i suoi vissuti depressivi totalmente sepolti
sotto il sé grandioso e le maschere. Non cambia perché non soffre a
sufficienza in quanto ottiene troppo spesso ciò che vuole. Non cambia
perché non ha davvero obiettivi concreti da raggiungere nel medio lungo
termine a parte l’implacabile desiderio di fama, gloria, potere.
Forse l’unica speranza consiste nel provare a lasciarlo totalmente solo, senza la ben
che minima gratificazione narcisistica che li sostenga, a quel punto potrebbe
cadere nel baratro e decidere di cambiare.
In caso però solo un esperto
professionista può aiutarlo ed è in grado di creare un confronto empatico senza
cadere nei tranelli della manipolazione, per prendersi cura del lato ferito e
arrabbiato di questi soggetti. I narcisisti possono andare in terapia con
riluttanza e diffidenza perché hanno perso la compagno o il compagno, dei soldi, perché in seguito a
numerose lamentele dei colleghi sono stati declassati, perché magari sono coinvolti in un contenzioso legale, hanno problemi sessuali, non trovano più passatempi stimolanti. Raramente perché dicono di sentirsi soli, depressi, ansiosi. La vittima non deve mai però cadere nel tranello di pensare di poterli aiutare, il rischio è troppo elevato. Spesso neppure esperti terapeuti riescono nell'impresa.
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