sabato 2 settembre 2017

Non serve una diagnosi accurata per scappare dal narcisista psicopatico



Esperti e professionisti disquisiscono lungamente sulle differenze tra psicopatici, narcisisti, borderline, istrionici, patologia, tratti di personali, compresenza di più patologie, ecc, ma per chi vive accanto a questi soggetti, e viene intrappolato nella rete, la devastazione è più o meno sempre la stessa. Le conseguenze per la vittima sono sempre molto negative e oscillano dal grave al gravissimo, perché in tutti questi casi la componente narcisistica è predominante e cristallizzata nella personalità. Si può dire che più sono evidenti i tratti istrionici e narcisistici estroversi e più è semplice riconoscerli, proprio perché hanno atteggiamenti smaccati, esagerati, identificabili anche nel quotidiano. Sapere che se si è dinnanzi a comportamenti sbagliati, parzialmente disturbati, o totalmente patologici poco importa. Meglio concentrarsi soprattutto sul perché la vittima rimane innamorata di un soggetto del genere, nonostante soffra e comprenda l’assurdità di una relazione del genere.
 
Tra tutti questi soggetti disturbati gli aspetti narcisistici, manipolatori, distruttivi, egocentrati, sono sempre e comunque al di sopra della soglia di sopportabilità, ed anzi gli eventuali aspetti ancora sani possono allontanare dall’unica scelta praticabile per stare bene, andarsene. Così capire il funzionamento di un soggetto tossico è un primo passo fondamentale, ma poi serve capire ancor più urgentemente perché si rimane legati ad una persona che fa soffrire. Aldilà delle etichette psicopatologiche se i comportamenti del partner sono negativi, aggressivi, assurdi, si deve accettare che questa è la realtà, e che questi comportamenti non dipendono da fattori esterni. In poche parole può capitare di essersi imbattuti in persone malvagie che non sanno amore, ma riescono solo ad istaurare relazioni malsane che hanno più o meno le stesse caratteristiche. In questi casi, l'unica cosa da fare è smettere di soffrire, difendersi, scappare, cercare altrove relazioni sane.
 
I rapporti d’amore e le relazioni in genere, per quanto belle e gratificanti, non possono mai essere solo rose e fiori. Confrontarsi, capirsi, aiutarsi, conoscersi, rimanere uniti nell’amore nel tempo, costituisce sempre una sfida difficile. Tenerezza, reciprocità, sessualità, condivisione, progettualità, cambiamento individuale e cambiamento di coppia, devono per forza fare i conti con una certa dose di conflittualità, litigiosità nel difficile gioco di equilibri tra le esigenze individuali e di coppia. Se una coppia non discute non può essere sana, ma se una coppia trova il collante nel conflitto e nella lotta è patologica.
 
Sempre e comunque, di fronte a situazioni relazionali che fanno stare molto male, a legami che assumo la forma di un incubo che, invece di allentarsi e trasformarsi, diventano sempre più negativi, quando la litigiosità è persistente e non costruttiva, l’unica cosa da fare è lasciarsi. Seppure con grande dispiacere, ma nel rispetto reciproco, con la possibilità di sviluppare nel tempo un nuovo rapporto di amicizia, ognuno dovrebbe andare per la sua strada per evitare sofferenze strazianti. A volte ci sono dei partner che a causa dei loro problemi diventano veri e propri tiranni, vampiri emotivi che succhiano e distruggono. Di fronte a situazioni del genere la diagnosi precisa è davvero ininfluente. In questi casi vince chi depone le armi e si allontana.

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