Esperti e professionisti disquisiscono
lungamente sulle differenze tra psicopatici, narcisisti, borderline,
istrionici, patologia, tratti di personali, compresenza di più patologie, ecc,
ma per chi vive accanto a questi soggetti, e viene intrappolato nella rete, la
devastazione è più o meno sempre la stessa. Le conseguenze per la vittima sono sempre
molto negative e oscillano dal grave al gravissimo, perché in tutti questi casi
la componente narcisistica è predominante e cristallizzata nella personalità. Si può dire che più
sono evidenti i tratti istrionici e narcisistici estroversi e più è semplice
riconoscerli, proprio perché hanno atteggiamenti smaccati, esagerati, identificabili
anche nel quotidiano. Sapere che se si è dinnanzi a comportamenti sbagliati,
parzialmente disturbati, o totalmente patologici poco importa. Meglio
concentrarsi soprattutto sul perché la vittima rimane innamorata di un soggetto
del genere, nonostante soffra e comprenda l’assurdità di una relazione del
genere.
Tra tutti questi soggetti
disturbati gli aspetti narcisistici, manipolatori, distruttivi, egocentrati,
sono sempre e comunque al di sopra della soglia di sopportabilità, ed anzi gli eventuali
aspetti ancora sani possono allontanare dall’unica scelta praticabile per stare
bene, andarsene. Così capire il funzionamento di un soggetto tossico è un
primo passo fondamentale, ma poi serve capire ancor più urgentemente perché si
rimane legati ad una persona che fa soffrire. Aldilà delle etichette
psicopatologiche se i comportamenti del partner sono negativi, aggressivi,
assurdi, si deve accettare che questa è la realtà, e che questi comportamenti
non dipendono da fattori esterni. In poche parole può capitare di essersi imbattuti
in persone malvagie che non sanno amore, ma riescono solo ad istaurare
relazioni malsane che hanno più o meno le stesse caratteristiche. In questi casi, l'unica cosa da fare è smettere di soffrire, difendersi, scappare, cercare altrove relazioni sane.
I rapporti d’amore e le relazioni
in genere, per quanto belle e gratificanti, non possono mai essere solo rose e
fiori. Confrontarsi, capirsi, aiutarsi, conoscersi, rimanere uniti nell’amore
nel tempo, costituisce sempre una sfida difficile. Tenerezza, reciprocità,
sessualità, condivisione, progettualità, cambiamento individuale e cambiamento
di coppia, devono per forza fare i conti con una certa dose di conflittualità,
litigiosità nel difficile gioco di equilibri tra le esigenze individuali e di
coppia. Se una coppia non discute non può essere sana, ma se una coppia trova
il collante nel conflitto e nella lotta è patologica.
Sempre e comunque, di fronte a
situazioni relazionali che fanno stare molto male, a legami che assumo la forma
di un incubo che, invece di allentarsi e trasformarsi, diventano sempre più
negativi, quando la litigiosità è persistente e non costruttiva, l’unica cosa
da fare è lasciarsi. Seppure con grande dispiacere, ma nel rispetto reciproco,
con la possibilità di sviluppare nel tempo un nuovo rapporto di amicizia,
ognuno dovrebbe andare per la sua strada per evitare sofferenze strazianti. A volte ci sono dei partner che a
causa dei loro problemi diventano veri e propri tiranni, vampiri emotivi che
succhiano e distruggono. Di fronte a situazioni del genere la diagnosi precisa
è davvero ininfluente. In questi casi vince chi depone le armi e si allontana.
Nessun commento:
Posta un commento