Prima fondamentale considerazione
è che chiunque può essere vittima di un narcisista psicopatico, le teorie che
si fondano sul fatto che alcuni vogliano vivere da vittime, facciano di tutto
per esserlo, lasciano il tempo che trovano. Al massimo possiamo parlare di
attitudine personale ad essere vittimizzati e di predisposizione per il proprio
vissuto ad essere manipolati. Seconda puntualizzazione sacrosanta, è che ogni
vittima è “innocente” rispetto al processo di vittimizzazione, perché dire il
contrario vuol dire aggiungere, in modo sottile, un senso di colpa dannosissimo. Nessuna persona al mondo, per quanti difetti possa avere, merita di subire una violenza psicologica.
Detto questo, non tutti i
soggetti tossici che ci passano accanto riescono ad agganciarci e ad esercitare
potere su di noi. Di alcuni che incrociamo non ce ne rendiamo neppure conto, altri li
riusciamo a liquidare nel giro di brevissimo tempo. Il perché è difficile da
spiegare, a volte la risposta è complessa e del tutto fuori dal nostro
controllo. Le persone patologiche non con
tutti hanno lo stesso potere, e possono averne in modo diverso anche in
funzione della fase di vita in cui ci si trova. Possono intrappolare alcuni e altri no, oppure possono farlo in un determinato momento e in
un altro no, e questo dipende da un’infinita serie di variabili.
Esistono però soggetti tossici che, per motivi
consci o inconsci, ci agganciano e non riusciamo a lasciarli finché non ci
distruggono e ci fanno in mille pezzi. Questo vale anche per persone
intelligenti, equilibrate e piene di qualità. Anzi, a volte proprio per questo
cercare di dare un senso al modo in cui il vampiro si comporta che ci può
mandare fuori di testa. Come un rebus di cui non si trova la soluzione. Ci sono
individui malsani a cui diamo un'importanza enorme, in modo assurdo e inspiegabile
senza che alla base ci siano motivazioni razionali e comprensibili. Finiamo per
pendere dalle loro labbra, dal loro giudizio. Basta una parola negativa e tutti
i complimenti ricevuti fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il
potere di annientarci o innalzarci con una sola parola. Si entra in
competizione con noi stessi per avere un loro parere positivo. Sono relazioni
che non riusciamo a gestire, razionalmente anche si capiamo che ci fanno male, e non
ce ne liberiamo perché nascono dalle stesse dinamiche mentali di un
tossicodipendente. Tutto diventa difficile, complicato,
lontanissimo da un qualcosa che si possa chiamare amore.
Ciò che è fondamentale per
qualcuno può essere poca cosa per un altro. Ciò che avvelena qualcuno può
essere una medicina per un altro. Ognuno a suo modo, ed in base alle sue
caratteristiche, da potere alle persone con cui si relaziona. Spesso dietro a
tutto questo la consapevolezza è molto limitata. Importante sarebbe evitare di creare
legami che siano veri e propri teatri di crudeltà e sofferenza intervallati da
sporadici momenti di estasi. Nessuno deve arrivare mai a pensare di non merita
amore, per cui non vale neppure la pena continuare a cercarlo. Oppure di meritare di
soffrire per i proprio difetti interiorizzati. E comunque per prima cosa è utile allontanarsi
dal male, dalla cattiveria, dalla persistente aggressività, dalle umiliazioni e
mortificazioni. Se non ci riusciamo da soli dobbiamo avere l'intelligenza e l'umiltà di chiedere aiuto a coloro che davvero ci vogliono bene o a professionisti.
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