sabato 30 settembre 2017

NON TUTTI i narcisisti psicopatici ci agganciano



Prima fondamentale considerazione è che chiunque può essere vittima di un narcisista psicopatico, le teorie che si fondano sul fatto che alcuni vogliano vivere da vittime, facciano di tutto per esserlo, lasciano il tempo che trovano. Al massimo possiamo parlare di attitudine personale ad essere vittimizzati e di predisposizione per il proprio vissuto ad essere manipolati. Seconda puntualizzazione sacrosanta, è che ogni vittima è “innocente” rispetto al processo di vittimizzazione, perché dire il contrario vuol dire aggiungere, in modo sottile, un senso di colpa dannosissimo. Nessuna persona al mondo, per quanti difetti possa avere, merita di subire una violenza psicologica.
 
Detto questo, non tutti i soggetti tossici che ci passano accanto riescono ad agganciarci e ad esercitare potere su di noi. Di alcuni che incrociamo non ce ne rendiamo neppure conto, altri li riusciamo a liquidare nel giro di brevissimo tempo. Il perché è difficile da spiegare, a volte la risposta è complessa e del tutto fuori dal nostro controllo. Le persone patologiche non con tutti hanno lo stesso potere, e possono averne in modo diverso anche in funzione della fase di vita in cui ci si trova. Possono intrappolare alcuni e altri no, oppure possono farlo in un determinato momento e in un altro no, e questo dipende da un’infinita serie di variabili.
 
Esistono però soggetti tossici che, per motivi consci o inconsci, ci agganciano e non riusciamo a lasciarli finché non ci distruggono e ci fanno in mille pezzi. Questo vale anche per persone intelligenti, equilibrate e piene di qualità. Anzi, a volte proprio per questo cercare di dare un senso al modo in cui il vampiro si comporta che ci può mandare fuori di testa. Come un rebus di cui non si trova la soluzione. Ci sono individui malsani a cui diamo un'importanza enorme, in modo assurdo e inspiegabile senza che alla base ci siano motivazioni razionali e comprensibili. Finiamo per pendere dalle loro labbra, dal loro giudizio. Basta una parola negativa e tutti i complimenti ricevuti fino a quel momento non hanno più valore. Hanno il potere di annientarci o innalzarci con una sola parola. Si entra in competizione con noi stessi per avere un loro parere positivo. Sono relazioni che non riusciamo a gestire, razionalmente anche si capiamo che ci fanno male, e non ce ne liberiamo perché nascono dalle stesse dinamiche mentali di un tossicodipendente. Tutto diventa difficile, complicato, lontanissimo da un qualcosa che si possa chiamare amore.
 
Ciò che è fondamentale per qualcuno può essere poca cosa per un altro. Ciò che avvelena qualcuno può essere una medicina per un altro. Ognuno a suo modo, ed in base alle sue caratteristiche, da potere alle persone con cui si relaziona. Spesso dietro a tutto questo la consapevolezza è molto limitata. Importante sarebbe evitare di creare legami che siano veri e propri teatri di crudeltà e sofferenza intervallati da sporadici momenti di estasi. Nessuno deve arrivare mai a pensare di non merita amore, per cui non vale neppure la pena continuare a cercarlo. Oppure di meritare di soffrire per i proprio difetti interiorizzati. E comunque per prima cosa è utile allontanarsi dal male, dalla cattiveria, dalla persistente aggressività, dalle umiliazioni e mortificazioni. Se non ci riusciamo da soli dobbiamo avere l'intelligenza e l'umiltà di chiedere aiuto a coloro che davvero ci vogliono bene o a professionisti.

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