giovedì 28 dicembre 2017

La COSIFICAZIONE delle vittime di un narcisista psicopatico


 
Il narcisista psicopatico dopo la fase di love bombing, fa sentire il partner come un oggetto. All’inizio è perfetto, magnifico, brillante, sensibile, l’altra metà della mela. Dopo aver instaurato il vincolo traumatico, mostra il suo vero volto da predatore senza anima. Il sogno diventa incubo, il problema è che spesso la vittima rimane folgorata dal fantastico periodo di idealizzazione, cadendo in una sorta di incantesimo. In realtà, mai come una relazione tossica permette di capire perfettamente come si possa diventare oggetti passivi in balia di dinamiche che sfuggono, di cui non si ha alcun tipo di controllo. La guida è totalmente in mano al vampiro emotivo che tratta il partner come farebbe col suo cellulare o la sua auto. La cosa peggiore è che la vittima, risucchiata in questo circolo vizioso, si snatura e cambia drasticamente rispetto a ciò che era prima. E se questo si protrae a lungo nel tempo può essere fatale per la sua salute e il suo benessere.
 
Il narcisista psicopatico fa perdere la rotta e ogni tipo di visione equilibrata e coerente. Il partner diventa una marionetta nelle sue mani, spremuto come un limone, svuotato dalla continua manipolazione alternata da pochi momenti idilliaci. A poco a poco la vittima smarrisce il centro di gravità permanente su cui si fondava la sua vita, fino ad arrivare a sentirsi vissuta da qualcuno, da forze del male che la spingono verso il basso. L’unica cosa costruttiva che si può pensare è che questa orribile esperienza sia funzionale e necessaria per un cambiamento personale. Una tappa evolutiva fondamentale verso la conoscenza di sé. Il presupposto da cui partire è che l’inconscio ha una potenza enormemente più elevata rispetto alla parte razionale di ciascuno.
 
In questo senso si potrebbe vedere il narcisista psicopatico semplicemente come un personaggio malvagio creato dall’inconscio per concretizzare ciò che la vittima ha dentro. Per togliere potere al soggetto tossico e alle dinamiche distruttive interne, serve tanta consapevolezza e maturità emotiva. Al primo gesto abusante o aggressivo si dovrebbero accendere tutte le spie di allarme e l’indifferenza sarebbe la naturale conseguenza. Serve soffrire tremendamente per andare in cabina di regia e provare e governare le tanti parti contraddittorie dentro di sé. Un rapporto con un vampiro emotivo da un certo punto di vista, è una fantastica occasione per comprendere e toccare con mano quanto ogni persona è in balia di dinamiche inconsce che non governa. Nella vita ci vuole la visione dell’aquila dall’alto, e quella del serpente dal basso.

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