Ci sono situazioni in cui si è
costretti a vivere con un narcisista nonostante si sia consapevoli
di chi sia veramente. Lo scappare e il contatto zero non sono praticabili perché si tratta di un genitore o di un figlio, o perché ci sono vincoli insuperabili di vario genere. Quindi, possiamo
metterla così: si sa chi si ha davanti, una persona manipolatoria, falsa, che non sa
amare, vuota emotivamente, che non sa provare empatia, che scarica aggressività, a volte è sadica, ma non si può praticare la fuga, per cui si è obbligati a conviverci per una
svariata serie di ragioni.
Quando l’ipotesi di scappare non è
praticabile, l’altra ipotesi è quella di utilizzare strategie di sopravvivenza rivolte principalmente alla difesa. Sia chiaro che le riflessioni
che seguono non servono per risolvere il problema, ma semplicemente per
provare a conviverci nel migliore dei modi. Tra l’altro alcuni consigli sono
anche antitetici tra loro proprio per la complessità insita nel dover
affrontare questo tipo di soggetti. E come se si parlasse del tentativo di
mediazione in un contesto di guerra. Di certo tutto risulta contradditorio,
altalenante ed estremamente difficile.
1) Prima cosa occorre pensare che
si può vivere insieme senza andare d’accordo e senza per forza dover
condividere emotivamente la propria vita con qualcuno. In questo caso la
convivenza si fonda su basi pratiche, razionali, oggettive, quasi si trattasse
di una società in cui si mettono insieme solo le proprie competenze pratiche.
Triste, certo ma inevitabile. Imparare a tenersi ampi spazi tutti per sé al
riparo dal vampiro emotivo. Grande distanza emotiva per non dare potere e
controllo.
2) Rinunciare al controllo.
Con un narcisista è difficile fare previsioni e
progetti per cui serve sapersi adattare alla situazione. A volte si lascia
correre e si accetta, altre volte si deve essere assertivi e impositivi per non
soccombere. Le dosi dipendono dalla situazione e dal momento. Decisivo è
lavorare sul contesto per ridurre la probabilità di conflitti estremi.
3) Il sentiero a priori non esiste, deve essere creato al momento. Sono personalità troppo malate e
altalenanti per poter prevedere una strategia fissa o preventiva, per cui serve
essere abili a sperimentare costantemente soluzioni, a volte molte creative.
4) Se si sbaglia atteggiamento
si diventa fonte del problema. Se si è nel traffico, si è anche il traffico. Non di rado il partner del narcisista è anche colui che ha avvalorato e rafforzato il suo
carattere malsano con i propri comportamenti altrettanto malsani, anche se del
tutto inconsapevole.
5) Conservare un forte senso di
identità personale e non affidare il proprio valore al narcisista. Non
permettere che venga calpestata la propria autostima.
6) Provare a non vederlo solo
come un nemico o un mostro, ma anche come un malato o un bambino emotivo pieno
di paure che reagisce malamente. Dietro a problemi del genere ci sono spesso
traumi infantili. Importante è anche ricordarsi che vivere senza sentire niente a
livello emotivo è davvero triste.
7) Evitare di giocare al ruolo
della vittima. Presenta dei vantaggi, ma anche enormi effetti collaterali.
Se si è una vittima al cospetto di un mostro vuol dire che si è in una
posizione davvero tremenda, senza via di scampo, dove tutto il potere è nelle
mani del carnefice. Cosa da evitare assolutamente. Utile allontanarsi, non
prenderli troppo sul serio, e assumersi le proprie responsabilità.
8) Abbandonare il ruolo del salvatore o della crocerossina. Quando sono in down nulla serve per consolarli e nessun comportamento davvero può cambiare le cose. Tempo e distanza, sono sempre le ricette migliori.
9) Non spingerli a fare nulla
insieme. La giusta dose di vicinanza e lontananza è una cosa molto difficile da
raggiungere. Non hanno bisogno di nessuno. Ad entrambi serve mantenere tanta
indipendenza, riducendo anche i punti di contatto.