Il sogno di ogni vittima è quello
di ricevere delle scuse. Una chiamata a cui fa seguito un incontro durante il
quale il narcisista psicopatico, con il giusto atteggiamento affranto, chiede
scusa, ammette le sue colpe, afferma di non poter vivere senza di lei. Il tutto
condito da belle frasi, qualche lacrima, e magari del buon sesso. “Mi sei
mancato, senza di te non riesco a stare, ho sbagliato enormemente, spero che tu
mi possa perdonare e abbia voglia di ricominciare”. E vissero felici e contenti. Questo più o meno è il quadretto da sogno.
Ogni vittima anela,
per più o meno tempo, un lieto fine del genere perché parte dal presupposto sbagliato
che il suo aguzzino senta, pensi, e reagisca come fa lei. In realtà alcuni
sopravvissuti vivono questa scena da film, peccato che il dopo sia ancora peggio del prima. Cioè fa seguito un’altra fase di idealizzazione, normalmente più
breve, che sfocia in nuovi abusi, maltrattamenti, scarto ed eventuale
abbandono. Per coloro che non l’hanno vissuta rimane un sogno nel cassetto, o un
colpo di fortuna inestimabile di cui non si rendono perfettamente conto, tutto
dipende dal punto di vista.
Il narcisista psicopatico torna,
ma lo fa solo per riagganciare la vittima e continuare il suo ciclo infernale. Se
anche dovesse fare una cosa per lui difficilissima che è quella di chiedere
scusa, l’obiettivo è sempre e solo quello di manipolare. Se torna una volta e
chiedere scusa, manipola. Se torna la seconda volta e chiede scusa, manipola. Se
torna la terza volta e chiede scusa, manipola. Se torna la quarta e chiede
scusa, manipola. Se torna la quinta e chiede scusa, lo si può anche ascoltare
sapendo che però molto probabilmente sta manipolando. Va detto che le
probabilità che un narcisista psicopatico si umili a chiedere scusa per cinque
volte, dopo aver ricevuto precedentemente solo rifiuti, è praticamente vicina
allo zero. La maschera del pentito la riesce a reggere per molto poco, le bugie
hanno le gambe corte, e l’idea di doversi far perdonare da qualcuno è
inaccettabile visto che lui ha sempre ragione ed è perfetto. Se tornano è solo per riagganciare la preda e manipolarla all’infinito.
Solo dopo un cammino di
guarigione personale estremamente difficile si può arrivare ad un vero
pentimento che sappia tradursi in comportamenti reali tali da consentire di “saper stare” in
un rapporto in modo reciproco e amorevole. Il vampiro
emotivo per potersi umanizzare non solo dovrebbe fare un lungo e faticoso
percorso terapeutico, ma dovrebbe anche, affinché ci possa essere un
vero cambiamento, affrontare un dolorosissimo periodo depressivo che lo porti a percepire il senso di colpa e a soffrire realmente per il male
fatto a se stesso e agli altri, fino a sentire il bisogno di porgere le più
sincere scuse e cercare concretamente di riparare in qualche modo. Solo dopo un
percorso depressivo straziante, che lo spinga a ricontattare la sua enorme ferita narcisistica, potrà
dunque pentirsi e vivere davvero secondo sentimenti di reciprocità e rispetto dell’altro.
Senza tutto ciò nessuna relazione lo potrà mai guarire, ma gli servirà solo per
“succhiare” nutrimento e basta. La preda successiva sarà solo una nuova fonte e
un nuovo oggetto. Si capisce bene come sia difficilissimo credere alle sue scuse e pensare che cambi un narcisista psicopatico.
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