Se il narcisista ha successo nel
mondo, se acquisisce una posizione di potere, se può comandare e
manipolare gli altri, se ha continui riscontri positivi, è molto difficile che si metta in discussione, perché i
costi della sua insana politica li scaricare soprattutto sul partner, sui
famigliari, sui colleghi. La sua anima soffre, ma lui si è staccato dall’anima e non gli dà
ascolto. Si formano delle crepe nella sua psiche solo se non ottiene ciò che desidera, gli obiettivi che si è prefissato. L’unica
vera occasione per guarire potrebbe nascere solo dalla totale mancanza di
rifornimenti narcisistici.
Può succedere che cada in depressione solo
quando si accorge che si fa il vuoto intorno a lui e comprende che qualcosa non
va e che forse deve cambiare. Ma, arroccato nei suoi punti di vista, la resistenza al
cambiamento è sempre fortissima. Ciò che all’inizio vuole non è cambiare sé, ma
acquisire nuovi strumenti per controllare e dominare il prossimo, per questo motivo a volte può decidere di andare in terapia. Occorre del
tempo perché si arrenda all’evidenza che lui non è il centro del mondo a cui gli
altri devono inchinarsi. Non è speciale, non è superiore e neppure infallibile.
Deve riuscire a tornare un essere umano, dotato di un’anima che aspira
all’unità, a essere parte di intense relazioni ispirate dall’amore reciproco,
anziché dominate e abruttite dalla ricerca del potere e del controllo.
Appena inizia però a prendere contatto
con la sua ferita e con la necessaria depressione, il narcisista quasi sempre
decide di non guarisce, e quasi sempre regredisce e peggiora. Perché? Perché quando smette
di prendersela con gli altri, la sua rabbia non scompare: diventa rabbia contro
di sé. Rabbia che alimenta la sua depressione e il suo senso di indegnità e
nullità. L’ombra sale in superficie, ma non è redenta dalla luce e non viene
trasformata finché egli non abbandona la sua ultima resistenza: il bisogno di
giudicare. Prima giudicava gli altri, ora giudica sé. La danza è rimasta la
stessa, la danza del potere e dell’oppressione. Per cambiare danza, per entrare
nella danza dell’amore, il narcisista dovrebbe abbandonare il proprio sé grandioso e il giudizio, che è alla
base del suo rifiuto del mondo, della realtà così come è.
Tutto ciò è praticamente impossibile che avvenga. Il dolore sarebbe troppo forte e rischierebbe anche di morire se entrasse in contatto col proprio dolore. In più finché ottiene gratificazione narcisistiche non vuole assolutamente cambiare, anzi pensa di essere il migliore e nel giusto. Al contrario ritiene che siano gli altri "inferiori" a dover cambiare, a dover accettare e riconoscere la sua superiorità. I miracoli possono avvenire, ma sono rarissimi. Per cui l'unica cosa saggia da fare e andarsene. Scappare da ciò che ci distrugge e lo farà per sempre. L'unica cosa saggia da fare è vivere bene lontano da lui.
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