venerdì 18 agosto 2017

Violenza come RABBIA narcisistica assoluta



È alquanto insufficiente la ricerca di un antidoto se ci si limita alla condanna, allo sgomento e alla solidarietà che accompagna gli orrendi fatti di cronaca che si verificano periodicamente. Sono soprattutto vittime della rabbia di persone alla ricerca di vendetta. Non basta neppure aumentare le misure di sicurezza e l’inasprimento delle pene come antidoto. È necessario comprendere la rabbia repressa che c’è alla base, e se possibile elaborarla e trasformarla in altro, fare di tutto per tramutarla in una energia non distruttiva e mortale.
 
La rabbia e la vendetta sono reazioni emotive comprensibili, ma devono essere incanalate nel modo giusto, soprattutto per evitare atti di una simile violenza inaudita. La rabbia diventa ancora più pericolosa quando è ancorata a convinzioni religiose, misogine, omofobe, passionali. La rabbia può originare stati d’animo agghiaccianti con veri e propri deliri di risarcimento, con fantasie di rivalsa aberranti. Alla base c’è una rabbia primaria, assoluta, senza limiti che ha origini lontane nelle relazioni famigliari e sociali.
 
L’impossibilità di elaborarla porta a difese aggressive, sadiche e feroci. La rabbia è come il vapore di una pentola a pressione che serve per cuocere qualcosa, ma la pentola ha bisogno di valvole di sfogo altrimenti diventa una bomba. Non è la rabbia in sé ad essere pericolosa, è pericolosa quando non viene compresa, elabora, e sfocia in atti di una violenza assoluta.

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