mercoledì 30 agosto 2017

Perché NON È AMORE il rapporto col narcisista psicopatico



È più forte di me, quando non c’è mi sembra che il mondo mi crolli addosso. Ne sono innamorato/a". Spesso sente queste parole chi sta accanto alla vittima di un rapporto tossico. In questi casi, quando diciamo Tizio/a è tanto innamorato/a, in realtà dovremmo dire che soffre di una forte dipendenza affettiva, il più delle volte creata ad arte attraverso una potentissima strategia di manipolazione. Non si tratta di vero amore. Ecco alcune riflessioni che provano a spiegare perché non è amore.
 
Non è amore perché il partner tossico assorbe la maggior parte della vita di una persona. Per lui ci si allontana da amici e familiari, si sacrificano interessi, soddisfazioni, e si trascurano le proprie responsabilità. In poche parole si finisce per spegnere il resto della vita.
 
Non è amore col narcisista psicopatico perché si soffre di gelosia e di ansia. Perché si ha continuamente paura di essere sostituiti, abbandonati, sviliti nei propri desideri, bisogni e identità. Delusi e traditi da chi dovrebbe essere fonte primaria di sicurezza, benessere e serenità.
 
Non è amore perché si diventa succubi di una persona totalmente instabile ed imprevedibile, che non ha in realtà nessuna vera e importante qualità, e non merita una totale e costante dedizione che peraltro non è affatto ricambiata.
 
Non è amore perché nella fase di idealizzazione il vampiro emotivo ha solo recitato una parte come un bravo attore per agganciare la sua preda, ma era tutto falso. Mentre la vittima ha trasformato il suo futuro aguzzino in uno schermo bianco su cui proiettare il film che si è girata in testa.
 
Non è amore perché trasforma la vittima in uno schiavo al suo servizio privo di vera identità. Così entrambi non hanno mai avuto o perdono la loro identità e sono come una sorta automi anche se per ragioni e modalità totalmente diverse.
 
Non è amore perché non rende nessuno dei due migliore, non prevede reciprocità, intimità, progettualità e comprensione. In realtà è solo pura possessività e lotta di potere.
 
L’amore sano e costruttivo non accetta e non pretende di assorbire l’altro, cerca piuttosto la condivisione, l’aiuto e il bene reciproco, rispettando le specificità di ognuno. Amplia le potenzialità delle persone coinvolte, non idealizza troppo e non accetta tutto in modo incondizionato. Quando si ama davvero l’altro non è indispensabile per vivere. Si può vivere anche senza di lui ma si preferisce farlo con lui.

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